PSR E TRASFORMAZIONE PRODOTTI AGRICOLI

PSR E TRASFORMAZIONE PRODOTTI AGRICOLI (Reg. 1698/05 Misura 1.2.3.a; D.G.R.M. 13/10/14; D.D.S. 24/10/14)  (str-ag19)

Soggetti interessati:

Micro, piccole, medie imprese di lavorazione, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli rientranti in Allegato I del Trattato, sia come materia prima, che come prodotto trasformato (Esclusi prodotti della pesca), che effettuano investimenti, purché rispettate, al momento invio domanda, seguenti condizioni di accesso:

–          impresa inquadrata come micro, piccola e media impresa ai sensi Raccomandazione CE 2003/361, o altre imprese aventi meno di 750 persone occupate e fatturato annuo inferiore a 200.000.000 €

–          impresa di trasformazione e commercializzazione considerata Organizzazioni produttori (OP) se partecipata per almeno 90% del proprio capitale sociale da O.P, o se:

a)       produttori conferenti di materia prima soci di O.P., ai quali O.P. ha delegato trasformazione e commercializzazione del prodotto;

b)       partecipata da O.P. per almeno 25% del capitale sociale ed avente come fornitori 1 o più O.P. per oltre 50% del prodotto totale lavorato;

c)       partecipata da O.P. per almeno 25% del capitale sociale ed avente come fornitori 1 o più O.P. per oltre 50% del prodotto lavorato da singola linea (investimenti solo riferibili a questa linea beneficiano di tasso massimo di aiuto, mentre altri investimenti beneficiano di tasso ridotto di aiuto)     

–          in possesso di fascicolo aziendale AGEA, debitamente validato ed aggiornato, in cui riportate tutte le informazioni relative al possesso di terreni, fabbricati, organizzazione del lavoro. Dati nel fascicolo sono di riferimento in sede di istruttoria per cui CAA sono tenuti a verificarne attendibilità  

–          impresa non in difficoltà economica, cioè: se società a responsabilità limitata non ha perso oltre 50% del capitale sociale (oltre 25% perso solo negli ultimi 12 mesi); se società a responsabilità illimitata o ditta individuale non ha perso oltre 50% dei fondi propri (oltre 25% perso solo negli ultimi 12 mesi)

–          in regola con requisiti minimi in materia di ambiente, igiene e benessere degli animali

–          non presentate contestualmente domande per stessi investimenti su progetti di filiera e su Misura 1.2.3.a individuale. Vincolo viene meno non appena approvata graduatoria di progetti di filiera

–          in possesso a titolo di proprietà, usufrutto, affitto di strutture in cui si intende realizzare intervento per periodo di tempo almeno pari a quello di vincolo di destinazione. Se immobili non di proprietà di impresa, contratto di affitto deve riportare specifica dichiarazione attestante “piena disponibilità ed agibilità dei locali destinati ad installazione macchinari” firmata da proprietario immobile e valida per tutta la durata del vincolo

–          lavorate almeno 70% di materie prime di provenienza extra aziendale

–          in caso di investimenti destinati a lavorazione prodotti di qualità, almeno 70% di materia prima lavorata da stabilimento oggetto di intervento (compresa quella  avente qualifica di DOP, IGP, STG, DOC, DOCG, IGT, marchio “QM”) fornita da agricoltori con cui stipulati contratti di approvvigionamento di durata 3 anni a partire da 1 anno dopo liquidazione aiuto. Occorre disponibilità di contabilità attestante quantità e valore di materia prima trasformata nello stabilimento di intervento rispetto a quella complessiva lavorata in tutti gli impianti di impresa e tenendo conto di “capacità lavorativa potenziale” di impianto (in base a dati ditta costruttrice e stagionalità del prodotto lavorato), calcolata da Servizio in sede di istruttoria. Analoga procedura in caso di stoccaggio cereali (capacità di stoccaggio senza considerare cicli di riempimento annuale) o per maturazione di prodotti

–          nel caso di progetti di filiera, attestata “esistenza di un legame diretto con produzione primaria”, attraverso contratti validi per almeno 3 anni a partire da “dichiarazione di raggiungimento della piena operatività della filiera” sottoscritti con produttori in grado di assicurare che almeno 50% della materia prima lavorata proveniente da aziende regionali aderenti a filiera (Ammessa deroga a 40% con investimento riconosciuto solo per 80%, ed a 20% con investimento riconosciuto solo per 40%, mentre sotto 20% di materia prima lavorata non proveniente da aziende aderenti, nessun aiuto concesso)

–          non eseguite attività di lavorazione dei prodotti agroalimentari per conto terzi aventi fatturato superiore a 50% rispetto a fatturato totale aziendale post investimento   

–          investimento immediatamente cantierabile, cioè in possesso di specifico titolo autorizzativo per opere edili (concessione edilizia, SCIA, DIA) rilasciato da Comune. In caso di immobili non di proprietà del richiedente, nel contratto di affitto riportare dichiarazione “circa piena disponibilità ed agibilità dei locali controfirmata dal proprietario immobile per tutta la durata del vincolo”

–          investimenti effettuati rispettando vincoli OCM di prodotto:

a)       settore olivicolo: ogni investimento per trasformazione e commercializzazione per “olio extravergine” e prodotti derivati dalla lavorazione delle olive (v. pasta di olive, olive in salamoia, olive ripiene) con priorità per:

·         interventi volti ad ottenere e stoccare oli monovarietali (compresa loro tracciabilità)

·         interventi volti a riduzione impatto ambientale (v. recupero e smaltimento di sottoprodotti, corretto utilizzo della risorsa idrica)

·         interventi volti ad accorpamento di più realtà produttive locali

b)       settore ortofrutticolo: interventi per prodotti DOP, IGP, a marchio QM, altri prodotti realizzati nell’ambito di OP, con priorità per:

·         investimenti volti a dotazione o potenziamento di produzioni di III e IV gamma

·         investimenti volti a razionalizzare e/o potenziare attività logistica

·         investimenti volti a ridurre impatto ambientale, specie in merito al recupero e smaltimento dei sottoprodotti e corretto utilizzo della risorsa idrica.

Escluse imprese di trasformazione e/o commercializzazione aderenti ad OP, con sede nelle Marche o fuori Regione che svolgono anche esse ruolo di OP per investimenti inferiori a 450.000 € 

c)       settore florovivaistico: tutti gli investimenti relativi a piattaforme logistiche e di commercializzazione con priorità per:

·         investimenti volti a razionalizzare e/o potenziare attività logistica

d)       settore cerealicolo: investimenti per prodotti a marchio QM, altri prodotti realizzati nell’ambito di OP, con priorità per:

·         investimenti volti a trasformazione di materia prima diversa dal semplice stoccaggio (v. decorticazione, molitura, tostatura, maltatura)

·         investimenti in innovazioni di processo finalizzati al miglioramento della salubrità e qualità del prodotto, riduzione di impatto ambientale

·         investimenti volti a introduzione sistemi volontari di certificazione della qualità;

Esclusa realizzazione di nuovi impianti di stoccaggio a livello aziendale, salvo quelli destinati a stoccaggio di cereali biologici realizzati in connessione con impianti trasformazione materie prime (decorticazione, molitura, smaltatura, tostatura).

Ammessi nuovi impianti di cereali convenzionali solo in presenza di dismissioni di impianti di proprietà di pari o superiore capacità di stoccaggio di cereali all’interno di stessa impresa a seguito di ristrutturazione con delocalizzazione impianti 

e)       settore cementiero: investimenti per tutti i prodotti sementieri non OGM, con priorità per:

·         investimenti volti ad adesione a sistemi di certificazione della qualità

f)        settore leguminose da granella:

·         investimenti volti ad adesione a sistemi di certificazione della qualità, comprese produzioni biologiche nell’ambito di progetti di filiera

Esclusi investimenti per impianti di produzione di mangimi

g)       settore carni bovine: investimenti per prodotti DOP, IGP ed a marchio QM, con priorità per:

·         investimenti volti ad aumentare benessere degli animali e garanzie sanitarie

·         investimenti volti a ridurre impatto ambientale, anche mediante adozione processi alternativi di gestione degli scarti e dei sottoprodotti

·         investimenti per la fase di macellazione e commercializzazione volti al miglioramento fasi logistiche

·         investimenti volti ad adesione a sistemi di certificazione qualità, comprese produzioni biologiche.

Esclusi investimenti per:

·         impianti di macellazione che comportano aumento della capacità produttiva

·         surgelazione e/o stoccaggio di materie prime e/o prodotti finiti non funzionali al normale ciclo produttivo

h)       settore carni suine: investimenti per prodotti DOP, IGP, a marchio QM, altri prodotti nell’ambito di OP, con priorità per:

·         investimenti volti ad aumentare benessere degli animali e garanzie sanitarie

·         investimenti volti a ridurre impatto ambientale, anche attraverso adozione processi alternativi di gestione degli scarti e dei sottoprodotti

·         investimenti per la fase di macellazione e commercializzazione al fine di migliorare fasi logistiche

·         investimenti volti all’adesione a sistemi di certificazione della qualità

Esclusi investimenti per:

·         impianti di macellazione che comportano aumento della capacità produttiva

·         surgelazione e/o stoccaggio di materie prime e/o prodotti finiti non funzionali al normale ciclo produttivo

i)         settore avicolo (carne e uova): investimenti per prodotti DOP, IGP, a marchio QM, con priorità per:

·         investimenti volti ad aumentare benessere degli animali e garanzie sanitarie

·         investimenti volti a ridurre impatto ambientale anche mediante adozione di processi alternativi di gestione degli scarti e dei sottoprodotti

·         investimenti volti ad ottenere prodotti finiti a base carne a maggiore contenuto di servizi (prodotto di 4° e  5° gamma)

·         investimenti volti ad adesione a sistemi di tracciabilità ed etichettatura volontaria delle produzioni.

Esclusi investimenti per:

·         impianti di macellazione che comportano aumento della capacità produttiva

·         surgelazione e/o stoccaggio di materie prime e/o prodotti finiti non funzionali al normale ciclo produttivo

j)         settore del latte bovino e dei prodotti lattiero-caseari: investimenti per prodotti DOP, IGP, a marchio QM, altri prodotti realizzati nell’ambito di OP, con priorità per:

·         investimenti volti a valorizzare prodotti derivati con particolare riferimento ad utilizzo dei sottoprodotti

·         investimenti volti a gestione dei sottoprodotti compatibile con rispetto di ambiente e convenienza economica

·         investimenti volti a recepire innovazioni di prodotto e processo per adeguare prodotto alle esigenze di mercato in termini di qualità, sicurezza, sostenibilità ambientale.

Esclusi investimenti:

·         proposti da imprese “prime acquirenti” non in regola con versamento del prelievo supplementare quote latte e/o “riferiti ad una capacità produttiva non coperta dai quantitativi di riferimento individuali di cui produttori di base dispongono”

·         per prodotti di imitazione

k)       settore delle carni ovicaprine: investimenti per prodotti DOP, IGP, a marchio QM, con priorità per:

·         investimenti volti a minimizzare l’impatto ambientale e migliorare benessere degli animali

·         investimenti volti a recepire innovazioni di prodotto e processo per adeguare prodotto ad esigenze del mercato in termini di qualità, sicurezza e sostenibilità ambientale

l)         settore delle produzioni di nicchia (piante officinali, piccoli frutti, cunicoli, selvaggina; nel caso di progetti di filiera: frutta secca, castagne, zafferano, selvaggina, piante officinali, leguminose da granella per consumo umano):

·         investimenti volti a recepire innovazione di prodotto e processo per adeguare il prodotto alle esigenze del mercato in termini di qualità, sicurezza e sostenibilità ambientale

m)      settore biologico: priorità ed esclusioni identiche a quelle riportate per ogni settore di riferimento

–          presentato un piano aziendale di sviluppo attività agroindustriale attestante:

a)       sostenibilità economica di investimento che si ritiene conseguita quando rata annuale di reintegrazione (calcolata dividendo costo di investimento per 30 o 10 anni a seconda che si tratti di fabbricati ed opere fisse o macchinari ed attrezzature mobili) inferiore a 15% del fatturato aziendale post investimento desumibile da business plan. Fatturato pre-investimento è quello desunto da ultimo bilancio aziendale depositato, o da bilancio redatto da professionista abilitato (Per imprese di nuova costituzione prive di bilancio chiuso, piano aziendale riferito solo a situazione post investimento)

b)       miglioramento rendimento globale dell’impresa, conseguito se oltre 50% degli investimenti previsti, come attestato nella relazione tecnica, riferibili ad 1 o più dei seguenti obiettivi:

·         introduzione di nuove tecnologie

·         introduzione di innovazioni di processo

·         incremento utilizzo di fonti energetiche rinnovabili

·         miglioramento sicurezza sul lavoro

·          miglioramento sostenibilità ambientale di attività produttive

·         introduzione sistemi volontari di certificazione della qualità

Esclusa:

–          impresa in difficoltà economica, cioè in stato di fallimento, liquidazione, concordato preventivo, amministrazione controllata o con tali procedimenti in corso

–          impresa non affidabile, cioè impresa che ha subito decadenza totale o revoca aiuti in PSR 2000/06 e in PSR 2007/13 con recupero di indebiti percepiti non ancora versati, salvo rinuncia ad aiuto per cause di forza maggiore

–          impresa che non dimostra di lavorare per almeno 70% materie prime di provenienza extra aziendale

–          impresa che occupa più di 750 dipendenti e con fatturato di oltre 20.000.000 €

–          impresa che non rispetta requisiti minimi in materia di ambiente, igiene e benessere di animali    

Iter procedurale:

Interessati, avvalendosi dei CAA o di altri soggetti abilitati, presentano entro ore 13 del 30/11/2014 domanda con firma digitale compilata su SIAR ed a Servizio Decentrato Agricoltura, dove ricade investimento, in busta chiusa (recante CUAA di azienda, codice Misura PSR 1.2.3. a), anno di riferimento 2014, estremi del bando D.D.S. 864 del 24/4/2014, numero identificativo domanda assegnato da SIAR), contenente seguenti documenti:

a)       relazione tecnico-economica timbrata e firmata da tecnico abilitato e richiedente comprendente:

1)       giustificazione scelta dei preventivi. Per beni altamente specializzati per cui impossibile reperire più fornitori, dichiarazione di tecnico qualificato attestante impossibilità di individuare altre ditte concorrenti per suddetto bene;

2)       dimostrazione che investimento non è di sostituzione;

3)       piano aziendale di investimenti in cui evidenziato: raggiungimento di miglioramento rendimento globale di impresa; sostenibilità economica di investimento; non essere impresa in difficoltà;

4)       analisi di supporto a piano aziendale attestante valutazione di fattibilità e di convenienza economica degli investimenti;

5)       in caso di progetti di filiera: dimostrazione funzionalità del progetto a raggiungimento obiettivi di filiera;

6)       in caso di investimenti per produzione di energia da fonti rinnovabili: calcolo potenzialità produttiva di impianti proporzionati a fabbisogno energetico aziendale;

7)       in caso di investimenti ambientali giustificare scelta tecnica adottata;

8)       in caso di investimenti per migliorare sicurezza sul luogo di lavoro: elaborati grafici progetto, misurazioni di ambienti ed attrezzature oggetto di aiuto ed indicatori risultati;

b)       delibera organo di amministrazione di ditta attestante approvazione di: progetto; piano finanziario; delega a legale rappresentante a presentare domanda; impegno a garantire inalienabilità del bene (5 anni), e a non modificarne destinazione d’uso (10 anni per beni immobili, 5 anni per beni mobili) da atto di liquidazione saldo del contributo;

c)       computo metrico estimativo analitico redatto sulla base di prezziario regionale, distinto per categoria di opere, timbrato e firmato da progettista e vistato da legale rappresentante impresa. In caso di impianti idrici, elettrici, vapore, climatizzazione, ecc. calcolati in base a 3 preventivi. In caso di opere non previste nel prezziario, allegare specifica analisi prezzi, mentre per interventi riguardanti fabbricati finanziabili in parte, computo metrico solo per superfici ammesse a finanziamento (In caso di interventi su parti comuni di edificio, costi suddivisi per quota parte in millesimi);

d)       disegni progettuali, timbrati e firmati da progettista con visto di approvazione Commissione edilizia, comprensivi per ogni edificio: ubicazione del fabbricato oggetto di intervento; quadro di unione di tutti i fabbricati di azienda; planimetrie; sezioni significative e prospetti in scala 1:100 attestante stato attuale e finale di immobile; dimensioni geometriche esterne/interne; destinazione dei locali; area oggetto dei lavori per interventi parziali; layout dettagliati di impiantistica interna (comprensivi di macchine ed attrezzature e relativa superficie di ingombro); eventuale documentazione fotografica; dimostrazione grafica in calcolo dei millesimi in caso di finanziamento parziale;

e)       in caso di opere edili, copia permesso a costruire rilasciato da Comune o, in alternativa, Denuncia Inizio Attività (DIA) assentita, o SCIA;

f)        n. 3 preventivi di spesa di diverse ditte specializzate per singolo macchinario od impianto non compresi nel prezziario regionale, di cui 1 scelto e 2 di raffronto (Macchinari ed impianti riportati nei preventivi aventi medesime caratteristiche). Se impianti/macchinari per loro potenzialità produttiva sovradimensionati rispetto a materie prime lavorate oggetto di contratti di fornitura, questi ammessi solo per quota parte contrattualizzata (relazione tecnica specifica);

g)       elenco riepilogativo dei preventivi, distinto per singola opera, macchina o linea di lavorazione;

h)       atto di proprietà (Non necessario allegarlo se già presente in fascicolo aziendale) o usufrutto o contratto di affitto della struttura oggetto di investimento (comprensivo di autorizzazione proprietario di immobile ad applicare vincolo di destinazione di uso);

i)         contratti di fornitura di materie prime provenienti da aziende agricole in attività al momento di invio domanda (Documenti utilizzabili per richiesta di priorità);

j)         in caso di cooperative, consorzi, Organizzazioni di prodotto: statuto e/o regolamento interno attestante percentuale di prodotto di cui obbligo di conferimento da parte di soci; 

k)       certificato di attribuzione qualifica IAP rilasciato da Comune residenza ai fini della priorità

l)         bilancio depositato ultimo anno, completo di certificato di avvenuto deposito, stato patrimoniale, conto economico, nota integrativa, relazione di amministratori e collegio sindacale. In mancanza obbligo tenuta di contabilità, bilancio ultimo anno redatto da professionista abilitato e controfirmato da legale rappresentante attestante corrispondenza dati contabili con reale situazione economica e patrimoniale di impresa. Esonerate nuove aziende non in possesso di bilancio chiuso a 1° annualità;

m)      layout dettagliato in cui evidenziati investimenti proposti;

n)       dichiarazione sostitutiva notorietà attestante che:

Ø       impresa appartiene a micro, piccole, medie imprese secondo definizione CE;

Ø       legale rappresentante impresa non subito condanne passate in giudicato negli ultimi 5 anni per reati gravi in danno a Stato o CE che incidono su moralità professionale o per delitti finanziari;

Ø       impresa non si trova in stato di fallimento, liquidazione coatta, concordato preventivo;

Ø       non richiesto, né ottenuto (sufficiente decreto di concessione) altre agevolazioni pubbliche per stesse opere;

Ø       rispetto norme comunitarie e nazionali in materia di ambiente, igiene e benessere degli animali vigenti al momento invio domanda ed i cui termini di adeguamento sono scaduti;

Ø       almeno 70% della materia prima lavorata di provenienza extra aziendale;

Ø       impegno a dimostrare con idonei contratti di fornitura nei 3 anni successivi a conclusione investimento o dichiarazione piena operatività filiera almeno 50% – 70% materia prima lavorata nello stabilimento oggetto di aiuto;

Ø       impegno a non alienare investimenti oggetto di finanziamento per 5 anni da data atto di liquidazione saldo;

Ø       impegno a mantenere destinazione d’uso per 10 anni per investimenti fissi e 5 anni per investimenti mobili da data atto di liquidazione saldo, salvo possibilità di spostare impianto o macchinario all’interno di altro stabilimento di impresa ubicato nelle Marche, previa comunicazione a Servizio Decentrato;

Ø       per imprese che svolgono attività di “servizio conto terzi”, impegno a documentare con fatturato post investimento per tali servizi inferiore a 50% rispetto a fatturato complessivo;

Ø       impegno a dare adeguata pubblicità a finanziamento pubblico CE;

Ø        impegno a tenere in regola fascicolo aziendale AGEA;

Ø       soggetto è affidabile in quanto non revocato o decadenza alcun aiuto nell’ambito di PSR 2000/06 e 2007/13;

Ø       essere a conoscenza divieto di cumulo con altri benefici pubblici erogati per stesso investimento. 

Mancanza dei documenti di cui alla lettera a e b comporta decadenza domanda, mentre mancanza degli altri documenti comporta non riconoscimento della relativa spesa o non assegnazione di priorità.

Ogni impresa può presentare 1 sola domanda per bando e per progetto di filiera

Servizio esegue istruttoria della domanda, accertando completezza documenti ed ammissibilità o meno della domanda ad aiuto (in particolarità affidabilità di impresa)

Graduatoria definita tenendo conto seguenti priorità:

a)       investimenti relativi a tipologie indicate come prioritarie per specifico settore produttivo (Peso 50%): 1 punto se quota investimenti prioritari maggiore a 80% del totale; 0,7 punti se quota investimenti prioritari compresa tra 60 e 80%; 0,4 punti se quota investimenti prioritari compresa tra 40 e 60%;

b)       interventi finalizzati a riduzione impatto ambientale, miglioramento benessere degli animali, aumento sicurezza del lavoro a livello superiore rispetto a quelli previsti da legge (Peso 10%): 1 punto se quota per tali investimenti superiore a 50% costo totale;

c)       investimenti realizzati per settori prioritari in territori preferenziali (Peso 10%): punteggi assegnati in base a tabella pubblicata su BUR 104/14 interpolando il settore di intervento con zona dove eseguito investimento (Ad es. per settore olivicolo si avrà 1 se investimento attuato in zona C1 e C2; 0,6 se attuato in zona A e C3; 0 se attuato in zona D). Se impossibile assegnare investimento a specifico settore non assegnata alcuna priorità. Nel caso di progetti di filiera assegnato sempre 1 punto;

d)       percentuale di materia prima lavorata proveniente da aziende agricole con cui trasformatore può vantare al momento invio domanda contratti di fornitura (Peso 15%): 1 punto se quota materia prima con contratto di fornitura oltre 80% quantitativo totale lavorato (espresso in quantità e valore); 0,5 punti se quota materia prima con contratto fornitura compresa tra 50% (60% in caso di progetti di filiera) e 80% quantitativo totale lavorato. Priorità verificata in base a capacità lavorativa di impianti e fatturazione da parte di agricoltori fornitori;

e)       presenza nella base sociale di imprenditori agricoli professionali come attestato da qualifica rilasciata da Comune di residenza (Peso 15%): 1 punto se oltre 80% dei soci sono IAP; 0,8 punti se tra 50 e 80% dei soci sono IAP; 0,4 punti se tra 30 e 50% dei soci sono IAP

A parità di punteggio, priorità assegnata ad imprese con maggior fatturato complessivo.

Possibile scorrimento in graduatoria in caso di nuove risorse intervenute 

Contributo viene erogato in unica soluzione, ma per contributi superiori a 50.000 € è possibile concedere:

–          anticipo fino a 50% contributo concesso previo invio a Servizio Decentrato Agricoltura di:

a)       richiesta concessione anticipo rilasciata su SIAR;

b)       garanzia fidejussoria stipulata con Istituto di credito o società assicurativa pari a 110% importo anticipato valida fino a liquidazione del saldo e svincolata da AGEA (utilizzo modello AGEA);

c)       copia comunicazione di inizio lavori riportante estremi di presentazione a Comune;

d)       se contributo superiore a 150.000 €, dichiarazione sostitutiva notorietà attestante iscrizione a Camera di Commercio e relativa ai familiari a carico a fini antimafia;

–          stato avanzamento lavori (SAL), previo invio a Servizio Decentrato Agricoltura di:

a)       richiesta pagamento di SAL in misura compresa tra 40% e 80%, rilasciata su SIAR;

b)       dichiarazione sostitutiva notorietà con cui direttore lavori attesta che percentuale richiesta è stata realizzata e che fatture allegate si riferiscono a lavori eseguiti;  

c)       copia fatture quietanzate in cui specificati lavori svolti;

d)       copia bonifici bancari e postali eseguiti con riferimento a fattura pagata;

e)       garanzia fidejussoria di tipo bancario od assicurativo pari a 110% importo richiesto, utilizzando modulistica AGEA, valida fino a liquidazione del saldo e svincolata da AGEA;

f)        se contributo superiore a 150.000 €, dichiarazione sostitutiva notorietà attestante iscrizione a Camera di Commercio e relativa ai familiari a carico a fini antimafia;

–          saldo finale, previo invio a Servizio Decentrato Agricoltura di:

a)       dichiarazione sostitutiva notorietà direttore lavori attestante completamento opere finanziate e che forniture e lavori riportati nei documenti giustificativi concernono progetto finanziato;

b)       computo metrico consuntivo dei lavori, completo codici di riferimento voci di spesa redatto in base a prezziario regionale vigente, distinto per categoria di opere, timbrato e firmato da progettista o direttore lavori. Per opere non previste in prezziario, allegare specifica analisi del prezzo. In caso di fabbricati finanziati in parte, evidenziare solo superfici ammesse a finanziamento ed eventuali costi comuni (tetto, fondamenta) riportati per quota parte (Millesimi). In caso di investimenti mobili finanziati in parte se risultati sovradimensionati rispetto a materie prime lavorate per cui ditta si impegna con opportuni contratti do fornitura, evidenziare quota proporzionale a quantitativi di materia prima contrattuale;

c)       relazione finale attestante rispondenza investimento attuati con quanto riportato in domanda, evidenziando eventuali scostamenti verificatisi (Prospetto comparativo di dettaglio tra progetto approvato e realizzato, evidenziando natura e motivi della modifica). Se modifiche riguardano opere edili, relazione firmata da tecnico progettista. Maggiori spese sostenute da beneficiario per varianti a progetto approvato non determina aumento di contributo. Per progetti che prevedono interventi su sicurezza del lavoro, energia rinnovabile, miglioramento impatto ambientale, evidenziare rispondenza lavori eseguiti con quanto previsto in domanda;

d)       disegni progettuali, se non già consegnati od intervenute varianti edilizie;

e)       originale e copia fatture quietanzate (recanti dettaglio dei lavori eseguiti e nel caso di macchine ed attrezzature numero di serie e matricola) con relativo documento di trasporto (DDT). Su fattura originale Servizio riporta dicitura “Prestazione e/o fornitura inerente ad attuazione di Misura 1.2.3. a) (o di progetti di filiera regionale/locale Misura 1.2.3.a) del PSR Marche Reg. CE 1698/05”;

f)        copia bonifici bancari e postali eseguiti con riferimento a fattura oggetto di pagamento;

g)       elenco riassuntivo fatture suddiviso per tipologia di investimento;

h)       dichiarazione sostitutiva notorietà del fornitore attestante che macchine sono nuove e non impiegati pezzi usati, né esiste su queste patto di riservato dominio e gravami di alcun genere;

i)         dichiarazione sostitutiva notorietà attestante che opere e/o acquisti non usufruito di altri contributi pubblici;

j)         certificato di agibilità per opere edili rilasciato da Comune o copia dichiarazione resa da direttore lavori attestante presentazione richiesta con timbro di ricevimento da parte di Comune o dichiarazione resa da direttore lavori attestante non necessità di tale documento;

k)       lay out attestante situazione finale di stabilimento oggetto di intervento;

l)         documentazione fotografica per lavori non più ispezionabili dopo loro esecuzione (v. demolizione edifici, drenaggi, fognature ….);

m)      copia eventuali atti autorizzativi se intervenute varianti edilizie;

n)       copia comunicazione inizio lavori edili, riportante estremi deposito in Comune se non inviata;

o)       copia ultimazione lavori edili riportante estremi presentazione a Comune;

p)       in caso di contributo superiore a 150.000 €, dichiarazione sostitutiva notorietà attestante iscrizione a Camera di Commercio e relativa a familiari a carico (Modello pubblicato su BUR 104/14) a fini antimafia;        

q)       atto notarile di vincolo di inalienabilità 5 anni e di destinazione d’uso 10 anni a favore di Regione Marche decorrente da data di liquidazione a saldo contributo, comprensivo di sua nota di trascrizione presso Ufficio Tecnico Conservatoria dei Registri Immobiliari. Nel caso beni mobili, sufficiente dichiarazione sostitutiva notorietà con impegno a vincolare destinazione d’uso del bene per 5 anni

Beneficiario deve, pena revoca totale o parziale di aiuto:

a)       comunicare, entro 3 mesi (6 mesi per progetti di filiera) da notifica concessione aiuto, inizio lavori;

b)       realizzare e rendicontare investimenti approvati entro 30/6/2015;

c)       presentare preventivamente eventuali richieste di varianti a progetto approvato (Non oltre 2) a Servizio Decentrato Agricoltura in caso di:

1)       modifiche tecniche sostanziali delle operazioni approvate;

2)       modifica tipologia di investimenti proposti;

3)       cambio sede di investimento fisso;

4)       cambio del beneficiario;

5)       modifiche al quadro economico originario (Diversa suddivisione delle spese tra singoli lotti funzionali).

Richiesta corredata da:

1)       relazione in cui evidenziata natura e motivi di modifiche (Se investe opere edili, relazione sottoscritta anche da progettista);

2)       quadro di confronto tra situazione iniziale ed a seguito variante;

3)       prospetto riepilogativo delle voci di spesa soggetto a variazione.

Servizio Decentrato approva, anche eseguendo sopralluogo aziendale, richiesta di variante se: ritenuta conforme a Misura; non altera finalità originaria del progetto; non variate priorità assegnate; utilizzato sempre prezziario regionale per calcolo del computo metrico estimativo; non incrementa richiesta di contributo (Maggiori spese a carico di beneficiario, mentre se variante riduce investimento si avrà riduzione proporzionale contributo concesso). Esecuzione variante non autorizzata o spese sostenute prima di presentazione richiesta di variante: non riconosciute spese sostenute fermo restando che iniziativa progettuale mantenga la sua funzionalità.

Sono adeguamenti tecnici (Modifiche di dettaglio, soluzioni tecniche migliorative, cambio del cronoprogramma degli investimenti, cambio del preventivo motivato da relazione tecnica), purché non superiori a 10% valore investimento complessivo e presentati stessi documenti richiesti per variante al Servizio Decentrato che se non risponde entro 30 giorni, vale silenzio assenso;

d)       presentare a Servizio Regionale Agricoltura entro 60 giorni successivi ad ogni scadenza annuale contratti sottoscritti con agricoltori validi per almeno 3 anni a decorrere da annualità successiva a saldo finale (Nel caso di progetti di filiera, a partire da dichiarazione raggiungimento piena operatività di filiera),:recante termini di decorrenza e mantenimento del vincolo, tipologia e quantità dei prodotti agricoli acquistati, modalità di definizione dei prezzi specificando “quantificazione dei benefici economici per produttore riscontrabili dai singoli mercati di riferimento dei prodotti oggetto di trasformazione, o da accordi interprofessionali e/o di filiera”. Per domande estratte a controllo, documentazione r4ichiesta “al fine di verifica della effettiva applicazione dei contratti di fornitura”, che possono essere sottoscritti anche da produttori di base diversi da quelli iniziali. Contratti non necessari per cooperative, consorzi, Organizzazioni produttori, qualora statuto o regolamento interno prevede obbligo per soci di conferire almeno 70% del proprio prodotto lavorato aventi caratteristiche di qualità

e)       mantenere destinazione d’uso e non cedere investimenti oggetto di aiuto per il periodo di impegno prescritto;

f)        mantenere condizioni che hanno determinato accesso a contributo;

g)       conservare documentazione di spesa per almeno 5 anni da liquidazione saldo del contributo a disposizione di Regione e CE;

h)       fornire collaborazione ai controlli;

i)         dare adeguata pubblicità al finanziamento pubblico richiesto.

Servizi Decentrati, in sede di controllo ex post, dovranno accertare:

–          esistenza contratti di fornitura a partire da anno successivo a quello di atto di liquidazione del saldo del contributo e per almeno i 3 anni successivi

–          documentazione contabile attestante quantità totale di prodotti trasformati da cui risulti che almeno 70% (50% per progetti di filiera) materia prima acquistata proveniente da contratti

–          esistenza tabella riepilogativa attestante quantità di prodotto trasformato e/o commercializzato in base a fatture di acquisto di materia prima distinte per forniture produttori di base.     

Entità aiuto:

Stanziati 3.000.000 €, di cui 10% riservata a Regione a copertura di eventuale contenzioso (In mancanza di ricorsi, somma reintegrata nella dotazione finanziaria iniziale) Eventuali risorse non impegnate nella presente Misura o liberatesi a seguito di rinunce o revoche utilizzate per altri bandi della Misura a cui aggiunte.

Contributo nel limite massimo di 3.000.000 €/impresa nel periodo 2007/13 nel bando individuale; 1.500.000 € per progetti di filiera locale con fatturato superiore a 4.000.000 €; 1.000.000 € per progetti di filiera locale con fatturato superiore a 2.000.000 €; 800.000 € per progetti di filiera locale con fatturato superiore a 100.000 €; 1.500.000 € per macrofiliere regionali di cereali e carni bovine; 1.500.000 € per macrofiliera regionale prodotti biologici; 1.200.000 € per macrofiliera regionale di latte bovino; 1.600.000 € per macrofiliera regionale di carni suine.

Contributo pari a 30% per micro, piccole, medie imprese (40% nel caso di investimenti realizzati da micro, piccole, medie imprese aderenti a progetti di filiera od a Organizzazioni produttori riconosciuti; 20% in caso di grandi imprese, comunque con meno di 750 dipendenti e meno di 200.000.000 € di fatturato aderenti a Organizzazioni produttori riconosciute o OP stesse; 15% in caso di grandi imprese, comunque con meno di 750 dipendenti e di 200.000.000 € di fatturato) fino ad un massimo di 600.000 €/impresa (Non oltre 500.000 € nell’ambito dei progetti di filiera)

Ammessi a contributo investimenti per:

–          realizzazione fabbricati aventi caratteristiche e dimensioni adeguate ad effettive necessità di trasformazione e commercializzazione impresa;

–          ricostruzione di fabbricato aziendale avente almeno 30 anni di vita a seguito di sua completa demolizione;

–          recupero o ristrutturazione di edifici con spese superiori a 50% di valore stimato per nuovo edificio;

–          lavori edili su fabbricati esistenti, funzionali ad installazione di: nuovi impianti tecnologici; strutture di servizio e dotazioni prima non esistenti;

–          ampliamento di strutture esistenti funzionali ad attività produttive aziendali;

–          costruzione o ricostruzione o recupero o ristrutturazione di fabbricati che consentono: aumento di oltre 25% capacità di produzione, stoccaggio, trasformazione e lavorazione di prodotti aziendali; modifica sostanziale di natura della produzione (Prodotti merceologici diversi dai precedenti);

–          realizzazione o adeguamento punti vendita entro impianti di trasformazione, compreso software di gestione impianti;

–          acquisto ed installazione di impianti attrezzature e/o macchinari, necessari ad operazioni di trasformazione e commercializzazione, che non sostituiscono dotazioni aziendali esistenti, compreso software di gestione per impianti e personal computer aziendali;

–          sostituzione macchinari con altre tipologie in grado di aumentare capacità di produzione del 25% (intesa come rendimento e/o quantità totali lavorate nel ciclo di trasformazione);

–          acquisto di macchine ed attrezzature di recente introduzione (da non oltre 3 anni nel catalogo del fornitore), in sostituzione di:

1)       altre aventi pari funzioni con almeno 10 anni di età;

2)       altre al fine di realizzare produzioni merceologiche diverse da quelle precedenti;

–          sostituzione di macchinari ed attrezzature per migliorare sicurezza luoghi di lavoro, o risparmio energetico, o riduzione emissioni nocive in atmosfera (Almeno 15%);

–          impianti per produzione di energia (elettrica e termica) alimentati da biomassa, o da biogas di origine agricola o forestale prodotto da digestione anaerobica prodotta da effluenti di allevamenti zootecnici e/o biomassa di origine agricola e forestale, proveniente per almeno 50% da sottoprodotti e/o scarti di lavorazione dell’impresa con rendimento termico effettivo non inferiore a 85% di quello nominale certificato da Ente terzo in relazione a biocombustibile utilizzato ed emissioni nei limiti di legge, “dimensionati ad effettivo fabbisogno aziendale” (calcolato in base a consumi elettrici e termici di 3 anni precedenti e per nuova impresa desunti da progetto), comunque di potenza complessiva inferiore a 250 Kw elettrici. Impianti fotovoltaici solo se installati su strutture per cui si procede alla sostituzione di copertura in amianto e nel limite di 30% costo investimento (Massimo spesa di 1.600 €/Kw installato); 

–          investimenti finalizzati a sicurezza sul posto di lavoro, in modo da raggiungere livello superiore rispetto a quello prescritto da normativa vigente

–          investimenti finalizzati a “sostenibilità ambientale”, in modo da raggiungere livello superiore a quello prescritto da normativa vigente, quali:

1)       impianti di recupero acque reflue di scarico delle lavorazioni in modo da ridurre impatto di scarico su corpi idrici ed assicurando risparmio consumo di acqua (almeno pari a 20% di acque usate da azienda come attestato da misurazioni di prelievi e scarichi idrici);

2)       sistemi di captazione, filtraggio ed accumulo di acque meteoriche da usare a fini diversi da quelli potabili (comunque superiori a 15.000 litri);

3)       sistemi volti a recupero scarti di lavorazione con conseguente loro trasformazione in materia prima da usare in impianti di cogenerazione, mangimistica, cosmetica;

4)       lavori necessari per realizzare condutture, sistemi di accumulo, locali di controllo;  

–          spese immateriali per investimenti fino a 500.000 € non oltre 10% di cui: studi di fattibilità, business plan e progettazione degli investimenti fissi fino a 10%; spese tecniche progettuali per beni strumentali mobili fino a 3%; spese per acquisto di brevetti e licenze fino a 10%; spese per polizze fidejussorie fino a 1,5%. Per investimenti oltre 500.000 €, spese immateriali ammesse fino a 60% importi precedenti.

Ammesse solo spese pagate mediante bonifico bancario o postale

Esclusi:

–          acquisto di fabbricati esistenti, impianti e macchinari usati, terreni, veicoli di qualsiasi tipo

–          investimenti per abitazioni di servizio

–          opere di manutenzione ordinaria, riparazione, opere provvisorie ed opere definite di edilizia libera

–          macchine ed attrezzature la cui durata tecnica inferiore a quella di vincolo di destinazione d’uso (5 anni), quali barriques, bins, pallets, imballaggi e contenitori vari, teli di contenimento granaglie, hardware per ufficio, stampanti, fax, scanner, monitor

–          spese di noleggio ed oneri riconducibili a revisione prezzi o addizionali per inflazione, nonché spese per beni non riportati nel registro dei cespiti o libro inventari di impresa richiedente (v. trasporti, montaggi, vitto ed alloggio personale addetto a montaggio se non citati nel capitolato di fornitura)

–          attrezzature e materiali di uso corrente ammortizzabili in 1 anno

–          investimenti per strutture, macchinari, attrezzature riconducibili a fase di produzione prodotti agricoli od utilizzati da aziende agricole e quindi non connessi ad attività di trasformazione e commercializzazione

–          punti vendita se non inclusi entro area di centro di trasformazione

–          spese sostenute da beneficiario prima di presentazione domanda (Nel caso di progetti di filiera, spese ammesse dopo invio manifestazione di interesse), anche in forma di pagamento di acconti o caparre, salvo caso di: analisi di fattibilità di interventi (business plan), progettazione di interventi proposti; domande presentate su altri bandi PSR ammesse ma non finanziate per mancanza di fondi. Data di acquisto per impianti, macchinari, attrezzature è quella del Documento di Trasporto (DDT) o fattura accompagnatoria, mentre per opere edili soggette a titolo autorizzativo vale data di comunicazione inizio lavori inviata a Comune (Negli altri casi vale comunicazione a Servizio Decentrato).

–          investimenti di importo inferiore a 100.000 € per trasformazione e commercializzazione e 20.000 € in caso di sola commercializzazione

–          lavori in economia

–          investimenti oggetto di sovvenzione da parte della OCM di settore

–          investimenti destinati a lavorazione di materia prima proveniente da coltivazioni ed allevamenti OGM

–          investimenti che non offrono adeguate garanzie di immediata esecuzione (cantierabilità)

–          impianti ad energia rinnovabile atti a soddisfare fabbisogni energetici dei fabbricati ad uso abitativo

–          investimenti riconducibili a produzione di energia eolica, idraulica, da biomassa, fotovoltaica e geotermica se finanziati con altre forme di aiuto pubblico in conto capitale

–          impianti di produzione energia rinnovabile di potenza superiore a 250 Kw, o non proporzionati al fabbisogno energetico aziendale

–          investimenti attuati per adempiere ai requisiti obbligatori previsti da norme CE

–          investimenti destinati a semplice sostituzione di fabbricati, impianti ed attrezzature esistenti, cioè non in grado di ridurre in modo significativo i costi di gestione, o apportare consistenti vantaggi ambientali e di risparmio energetico, o migliorare in modo sostanziale benessere degli animali o sicurezza e condizioni di lavoro

–          investimenti riguardanti prodotti fuori da Allegato I del Trattato, “sia come prodotti in entrata che come prodotti in uscita”, compresi prodotti di pesca ed acquicoltura

–          investimenti immateriali, salvo quelle sopra descritte

–          onorari professionali per cui non: evidenziato in documento contabile tipo di opera prestata; giustificate prestazioni professionali con produzione di elaborati tecnici, perizie, relazioni, o per cui non dimostrato versamento ritenuta di acconto (se dovuta)

–          spese ed oneri amministrativi per autorizzazioni, concessioni, canoni di allacciamento e fornitura di energia elettrica, gas, acqua, telefono

–          IVA, altre imposte, oneri e tasse

–          spese per interessi, ammende, spese bancarie, oneri finanziari su mutui e capitali di rischio, spese per atti notarili necessari a trascrizioni dei vincoli, altre spese legali, spese derivanti da acquisizione di beni mobili anche a seguito aste pubbliche

–          spese relative ad investimenti realizzati con leasing

Divieto di cumulo con altri benefici pubblici comunitari, nazionali, regionali per stessi investimenti.

Sanzioni:

Per progetti realizzati nell’ambito di filiere regionali o locali la mancata esecuzione degli investimenti programmati da impresa, o in caso di mancato rispetto impegno di 3 anni di acquisizione di almeno 50% materie prime da produttori aderenti a filiera: riduzione contributi del 15%

In caso di ritardato invio documenti richiesti o superamento termini di proroga concessa in assenza di cause di forza maggiore: applicazione di penalità fino a decadenza aiuto.

In caso di variazione destinazione d’uso di bene immobile/mobile oggetto di aiuto prima di scadenza vincolo, o mancato mantenimento condizioni di accesso al contributo, o varianti eseguite in assenza di autorizzazione del Servizio, o mancata realizzazione investimenti approvati, o mancata conservazione documenti di spesa, o mancata collaborazione con Organismi di controllo, o non rispetto obblighi di pubblicità, o mancato invio contratti di fornitura di materie prime con agricoltori per 3 anni: revoca totale o parziale del contributo + restituzione aiuto erogato maggiorato di interessi legali