PSR E PIL

PSR E PIL (Reg. 1305/13, D.A. 14/02/2017 Mis. 16.7; D.G.R. 29/05/17)       (PSR 45)

Soggetti interessati:

Comuni  che intendono promuovere un progetto integrato di sviluppo locale (PIL), purché:

  • individuato un Comune capofila, che funge da soggetto promotore e sia “portatore degli interessi per conto di tutti gli operatori aderenti al PIL”
  • soggetto promotore disponga di idonea capacità amministrativa ex ante, tramite rispetto di standard minimi di competenza del personale coinvolto nel progetto
  • attivata una procedura “bottom up”, con partecipazione attiva delle varie componenti sociali ed economiche del territorio alla scelta degli obiettivi e delleazioni da intraprendere
  • presentato un progetto che investe il sistema produttivo multisettoriale locale, nonché il sistema sociale rappresentativo della popolazione locale, comprendente:

a) interventi a sostegno delle attività artigianali, servizi turistici, qualificazione delle risorse ambientali, storiche e culturali

b) azioni funzionali i valorizzazione del territorio, tramite promozione di offerta di pacchetti integrati riguardanti: produzioni agroalimentari di qualità; produzioni tipiche agricole ed artigianali; offerta di servizi turistici ed agrituristici (anche legati alla fruizione di beni ambientali e culturali)

c) interventi finalizzati a garantire un livello accettabile dei servizi di base alle popolazioni rurali (scuola, salute, trasporti, comunicazione, ecc.), nonché tipologie di interventi “giustificati dalla situazione del territorio”

Iter procedurale:

Regione provvede a:

1)       formare il personale sui temi della progettazione integrata, animazione territoriale, procedure amministrative, monitoraggio e valutazione degli interventi

2)       fornire supporto alla progettazione integrata locale mediante:

a) predisposizione di uno schema di progetto locale

b) definizione di batterie semplificate di indicatori, coerenti con quelli del PSR, sulla cui base misurare i risultati del progetto

c) definizione di linee guida per l’attività di animazione sul territorio

d) definizione della condizionalità amministrativa ex ante

e) individuazione delle azioni obbligatorie da attuare per garantire la trasparenza nei confronti di cittadini

f) definizione di un sistema di autovalutazione da parte del soggetto promotore, che si raccordi con il sistema di valutazione del  GAL e del valutatore indipendente del PSR

Giunta Regionale con D.G.R. 217 del 13/3/2017 approvato Linee guida per definizione delle strategie di sviluppo locale, il cui obiettivo deve essere quello di esaltare “sostenibilità del capitale territoriale presente nelle aree rurali marchigiane, rappresentato dal patrimonio naturale e culturale, energia sociale di popolazione, sistemi produttivi locali agricoli, turistici, manifatturieri”, attraverso la partecipazione diretta di imprese e cittadini a tutte le fasi del progetto (dalla definizione della strategia alla attuazione di interventi). Principi essenziali del PIL sono:

1)       approccio innovativo ad uso di fondi UE da parte di Enti locali basato su partecipazione e condivisione delle scelte da parte di soggetti pubblici e privati di aree coinvolte, in particolare per sostegno nello sviluppo economico e miglioramento servizi alla popolazione. PIL rappresentano accordo tra Comuni per raggiungere determinati obiettivi, senza specifico vincolo giuridico

2)       area di PIL coincide con Comuni aderenti ricadenti in un GAL di dimensione tale da rendere “possibile, reale ed efficace coinvolgimento di cittadini ed imprese” (in caso di obiettivi di natura sociale tenere conto Ambiti Territoriali Sociali)

3)       processo di definizione di PIL tramite azioni correlate, quali: analisi territorio ed individuazione principali fabbisogni; coinvolgimento portatori di interessi locali; costruzione piano di azione coerente con strategia e realizzabile nei tempi previsti da PSR Marche 2014/20

4)       scelte effettuate a livello locale concentrate su 1 obiettivo di natura economica o sociale a cui associato obiettivo secondario diverso. Indicatore per obiettivo economico è aumento numero di occupati, mentre per quello sociale è aumento numero di cittadini a cui garantiti servizi

5)       indispensabile presenza di partenariato comprendente soggetti pubblici e privati attestanti capacità di realizzare PIL con cofinanziamento di imprese e mobilitazione di cittadini

6)       chiara governance del sistema in cui esplicitato ruolo di Comuni, Associazioni Comuni, GAL, Regione, privati

7)       principio di trasparenza in tutte le procedure con processo di autorizzazione e valutazione indipendente, adeguata informazione a cittadini sui risultati conseguiti rispetto ad obiettivi fissati

Regione svolge ruolo di coordinamento nella definizione dei PIL, attraverso:

1)       predisposizione delle Linee guida per la redazione di PIL

2)       predisposizione Albo regionale dei facilitatori dello sviluppo locale da cui possono attingere soggetti promotori per redigere PIL

3)       supporto fornitori GAL in caso di fase di selezione dei PIL

4)       monitoraggio stadi di avanzamento di ogni PIL, rendendo disponibili dati a tutti i GAL. Regione ogni anno promuove convegno regionale in cui presentato stato di attuazione dei diversi PIL, mettendone a confronto punti critici e proponendo azioni migliorative anche tramite confronti tra soggetti promotori e portatori di interesse

5)       sistema di valutazione da parte di soggetto indipendente, che può fornire supporto metodologico a GAL e soggetto promotore PIL. Ai fini di corretta autovalutazioneverificata efficienza ed efficacia di PIL, individuando punti critici ed azioni migliorative. Risultati di valutazione intermedia usati per assegnazione quota di riserva del 10%

GAL ai fini del PIL procedono a:

1)       definire risorse complessive da destinare a PIL, in base a metodologia di calcolo basata su dimensione territoriale, numero di abitanti, quota base per ogni PIL

2)       definire criteri di selezione dei PIL con indicazione di punteggio minimo di accesso a graduatoria

3)       emanare bandi per PIL, in cui evidenziare: Misure attivabili da PIL con dotazione finanziaria per ognuna di esse (GAL può procedere a loro rimodulazione “al fine di meglio rispondere alle esigenze dei territori”); condizioni specifiche per presentazione di domanda

4)       eseguire istruttoria dei PIL presentati da parte di Commissione di valutazione (composta anche da funzionario di Regione). In sede di istruttoria, Commissione può chiedere a soggetto promotore integrazioni o modifiche, in particolare per quanto concerne attestazione da parte del PIL di aumento diretto di occupazione (Finanziamento di imprese o interventi in grado di creare nuova occupazione) e/o aumento diretto di servizi alla popolazione (Finanziamento a soggetti pubblici o privati per servizi nuovi o migliorati). Predisposizione di graduatoria

5)       emanare bandi per presentazione di singole domande a valere sulle diverse Misure contestualmente o dopo emanazione bando PIL collegato. Nel bando PIL fissata dotazione complessiva e per singola Misura (Se fabbisogno per Misura di PIL superiore a quello fissato, finanziate domande in posizione utile in graduatoria con eventuale scorrimento di graduatoria solo in caso di variazione finanziaria di Misura). Criteri di selezione delle singole Misure (compreso punteggio minimo di accesso) sono identici ai bandi individuali

PIL debbono contenere seguenti elementi:

1)       delimitazione del territorio intercomunale oggetto di intervento, definito “in relazione a volontà di adesione dei singoli Comuni”. Delimitazione attuata tenendo conto:

  • unitarietà di azione legata al contesto territoriale;
  • adesione di almeno 3 Comuni contigui aventi caratteristiche fisiche, economiche, ambientali, sociali omogenee;
  • dimensione territoriale in grado di raggiungere “massa critica di risorse umane e finanziarie da impiegare nel progetto che nel contempo consenta efficace partecipazione di cittadini ed imprese a progettazione, attuazione, monitoraggio di iniziativa”

2)       descrizione delle caratteristiche principali di area, attraverso:

  • base cartografica dei Comuni aderenti a PIL;
  • rappresentazione mediante tabelle dei seguenti dati: popolazione dei Comuni nel 2016; superficie dei Comuni; densità abitativa nel 2016; variazione di popolazione tra 2011 e 2016; indice di imprenditorialità (imprese ogni 100 abitanti nel 2014); numero di posti letto in strutture ospedaliere nel 2011; numero posti letto in strutture residenziali per anziani nel 2011; reddito medio per contribuente nel 2014; indice di non conseguimento di scuola di 1° ciclo; veicoli circolanti e numero di autobus nel 2012; aziende agrituristiche autorizzate nel 2012;
  • rappresentazione in tabella del valore medio per ognuno dei dati precedenti nella Regione Marche, Toscana, Umbria (Indice di imprenditorialità solo per Marche);
  • valorizzazione dati per ogni Comune se differiscono significativamente da indice regionale, costituendo criticità a livello locale.

Sulla base di tali dati eseguire analisi swot dei punti di forza  e debolezza, opportunità e minacce di determinato progetto o programma e conseguente analisi dei fabbisogni da questa derivata per specifico gruppo di cittadini o imprese, distinguendo tra fabbisogni di natura economica, sociale ed ambientale. Si vuole individuare problemi, carenze, aree di miglioramento, cause di disagio o disservizio, sprechi, elementi pregiudicanti lo sviluppo di Comunità locale

3)       strategia di PIL articolato in:

  • scelta dei fabbisogni da soddisfare con progettazione integrata locale, tenendo conto di: importanza per territorio e gravità della situazione a cui fornire risposta; fattibilità di azione in grado di dare risposta concreta al fabbisogno individuato (anche avvalendosi di risorse umane e strumentali aggiuntive al PSR);
  • scelta di obiettivi da raggiungere. Occorre prendere in considerazione 1 solo obiettivo di carattere economico o sociale, a cui aggiungere un 2° obiettivo di natura diversa dal 1°, da dettagliare, tenendo conto di: loro specificità (chiarezza interpretativa); misurabili e verificabili in fase di controllo; raggiungibili in base a risorse finanziarie disponibili e sinergie locali  di popolazione; rilevanti ed importanti per Comunità locale; definiti dal punto di vista temporale. Per ogni obiettivo scelto compilare scheda in cui evidenziare: obiettivo da perseguire, logica di intervento; imprese, soggetti pubblici e del terzo settore disposti a partecipare a realizzare PIL; risultati attesi da perseguire
  • misurazione degli obiettivi tramite indicatori di risultato, realizzazione, soddisfazione di utenti in relazione a diverse azioni attuate da PIL. Per quanto concerne indicatori di risultato riguardano: aumento di occupazione in ambito di turismo sostenibile basato su valorizzazione del territorio e temi ambientali, culturali, paesaggistici; aumento di occupazione in ambito di valorizzazione di risorse ambientali e naturali; aumento di occupazione tramite sostegno ad imprese e sistemi produttivi locali; aumento occupazione tramite sviluppo di filiere di energia rinnovabile; aumento numero di cittadini con accesso a servizi pubblici nuovi o migliorati; aumento numero di cittadini a cui garantito miglioramento qualità della vita tramite accesso a servizi alla persona
  • possibili azioni funzionali al raggiungimento di obiettivi. In base ad obiettivo scelto individuare tutte le possibili iniziative pubbliche attivabili sul territorio a costi 0 e funzionali al progetto in grado di coinvolgere portatori di interesse e cittadini, al fine di “moltiplicare le limitate risorse pubbliche investite” anche attingendo ad altre fonti di finanziamento (in ambito di stesso PSR o FESR, o FSE o altri strumenti)

4)       piano di azione del PIL, comprendente:

  • interventi scelti a sostegno della strategia, con particolare attenzione ad interventi a costi 0 e quelli finanziabili con PSR. Per ogni intervento riportare: sua descrizione sintetica; modalità con cui intervento concorre a raggiungere obiettivo quantificando suo contributo a conseguire indicatori di risultato; soggetto attuatore di intervento (Ente pubblico, imprese del turismo rurale) senza specificare documentazione; costo totale previsto; anno di completamento
  • piano di indicatori individuati in relazione ad obiettivi del progetto e suddiviso in:

a) indicatori di realizzazione scelti da soggetto promotore in base a tipologia di intervento, al fine di misurare quanto realizzato da interventi PIL in termini di investimenti materiali ed immateriali (v. numero aziende finanziate, investimenti pubblici realizzati con determinata tipologia, numero corsi di formazione eseguiti). Raggiungimento di tali indicatori “dimostra buona capacità gestionale, ma non garantisce reale utilità di quanto realizzato”

b) indicatori di risultato da scegliere tra quelli indicati sopra per quanto concerne aumento diretto di occupazione o aumento diretto dei servizi alla popolazione. Raggiungimento di tali indicatori “dimostra buona capacità di programmazione in carenza con obiettivi comunitari di strategia Europea 2020”

c) indicatori di indice di gradimento di utenti che “misura come sta andando il progetto agli occhi di utenti” (cioè clienti di attività economiche finanziate o persone beneficiare dei servizi attuati)

Per ogni azione del PIL individuato almeno 1 indicatore di realizzazione, 1 di risultato ed 1 di gradimento degli utenti

5)       definizione modalità di esecuzione interventi e verifiche su loro andamento in itinere ed al termine di azioni (monitoraggio e valutazione) con relativo piano finanziario e cronoprogramma di attuazione degli interventi

6)       elenco di soggetti coinvolti nella gestione di PIL con individuazione del rispettivo ruolo (decisionale, organizzativo, partecipativo), descrivendo attività che coinvolgono cittadini e di comunicazione durante le varie fasi di PIL

7)       piano finanziario da definire in ambito di risorse assegnate da GAL, specificando costo di ogni intervento, costo complessivo delle Misura, costo totale del PIL, nonché tasso ed entità di aiuto, costi di misure individuali e di misure a sistema

8)       governance del PIL che deve prevedere il massimo coinvolgimento di tutti gli attori del territorio interessato del progetto nelle varie fasi attuative attraverso definizione di:

  • direzione strategica del progetto che è di competenza dei Sindaci dei Comuni aderenti al progetto riuniti in Consiglio del PIL presieduto da Sindaco capofila, con il compito di: approvare e rivedere il PIL; costituire e controllare Cabina di regia; interfacciarsi con GAL e Regione per tutti gli aspetti di programmazione e gestione del PIL, rispondendo ai cittadini dei risultati conseguiti
  • gestione operativa di PIL tramite Cabina di regia con il compito di: coordinare fase attuativa di PIL riguardo a misure individuali o di sistema; gestire monitoraggio PIL ed eseguire report semestrale su stato di attuazione delle misure PIL; partecipare al sistema di valutazione GAL; rilevare qualità degli interventi; presentare a Consiglio del PIL ulteriori proposte di implementazione di strategia locale o di adeguamento del PIL in caso di sopraggiunte difficoltà attuative. Cabina di regia può avvalersi di esperti di progettazione locale. Componenti di Cabina di regia sono: 1 rappresentante per ogni Comune aderente; facilitatore del PIL (se presente); 1 rappresentante del terzo settore; tutti i beneficiari pubblici e privati del PIL inseriti a seguito di approvazione dei loro progetti da parte di GAL
  • comunicazione dei risultati al fine di: assicurare processo trasparente nel quale tutti gli interessati possono accedere ad informazioni, incentivando loro partecipazione ad attuazione del PIL; valutatore livello di efficienza sia del processo in corso individuando punti critici od azioni migliorative, sia di intero piano. Piano di comunicazione deve riguardare: informazioni su attività di consultazione effettuate per preparazione di strategia ed obiettivi di PIL; informazioni a cittadini durante attuazione PIL riguardo suo andamento (eventuali criticità o successi ottenuti); informazioni su risultati finali ottenuti rispetto ad obiettivi fissati
  • valutazione dei risultati del PIL da parte di valutatore indipendente del PSR che fornisce: supporto metodologico a GAL e soggetti promotori dei PIL per corretta esecuzione attività di monitoraggio e valutazione; valutazione intermedia (al 31/12/2018) del grado di raggiungimento obiettivi di realizzazione e risultato di ogni PIL; valutazione finale (al termine 5 anni di attività) del grado di raggiungimento obiettivi di realizzazione e risultato fissati; valutazione finale riguardante anche livello di trasparenza del processo e grado di partecipazione di interessati. Soggetti promotori dei PIL, con supporto del valutatore, svolgono seguenti attività: esecuzione report semestrale su stato di attuazione delle misure PIL (Monitoraggio di tutti i progetti inseriti in PIL); misurare grado di raggiungimento di obiettivi di risultato fissati; esecuzione misurazione annuale della soddisfazione di clienti di attività economiche finanziate da PIL ed utenti dei servizi attivati o migliorati grazie ai progetti del PIL