PSR E FILIERE AGROALIMENTARI

PSR E FILIERE AGROALIMENTARI (Reg. 1305/13, D.A. 12/3/18; DGR 10/12/18; D.D.S. 14/7/20, 4/8/20, 16/9/21, 28/9/21)  (PSR78)

Soggetti interessati:

Servizio Politiche Agroalimentari (Servizio), Servizio Decentrato Agricoltura (SDA)

Raggruppamento di imprese operanti nel settore della produzione e/o trasformazione e/o commercializzazione dei prodotti agricoli rientranti in Allegato I del Trattato (come prodotti in ingresso ed in uscita del processo di trasformazione) che dispongono al momento di invio della domanda, pena sua decadenza, dei seguenti requisiti:

  • soggetto promotore di un unico Progetto Integrato di Filiera (PIF) agroalimentare (può eventualmente essere soggetto promotore di un progetto di filiera corta/mercato locale):
  1. avente forma di Associazione produttori di qualsiasi natura giuridica (Escluse Organizzazioni professionali e/o interprofessionali che rappresentano 1 o più settori) dal cui statuto emerge prevalenza nella composizione dell’organo decisionale di imprenditori agricoli iscritti a Camera di Commercio sezione speciale delle imprese agricole con almeno una unità aziendale ricadente nel territorio sisma 2016 della Regione Marche (Nel caso di società di capitali si fa riferimento a maggioranza delle quote societarie);
  2. rappresentante di tutti gli operatori della filiera (mandato di rappresentanza) in base ad un contratto di filiera sottoscritto dagli operatori, con cui gli conferiscono seguenti poteri:
  • raccolta delle sottoscrizioni dei partecipanti, registrazione del contratto di filiera, nonché di eventuale aggiornamento (con relativa registrazione ) dello stesso;
  • elaborazione, sottoscrizione e presentazione di PIF;
  • rappresentanza dei partner nei rapporti con Amministrazione pubblica in tutte le fasi dell’iter istruttorio ed adempimenti relativi ad attuazione del PIF (compresi eventuali atti e comunicazioni richieste dal Servizio);
  • ulteriori poteri ritenuti necessari per efficace realizzazione di PIF;
  1. responsabile unico del PIF in ragione del mandato attribuito. Non risponde invece delle inadempienze, né delle eventuali sanzioni attribuite ai beneficiari degli aiuti delle singole Misure attivate;
  2. iscritto a Camera di Commercio con sede operativa nelle Marche;
  3. raggruppa solo imprese che prevedono tra le attività dichiarate a Camera di Commercio anche quella agricola;
  4. svolge azione di animazione per creazione e mantenimento della filiera;
  5. diventa concessionario di eventuale marchio di qualità alimentare usato nell’ambito di PIF;
  6. presenta PIF, comprendente le seguenti eventuali misure del PSR:
  • 1.a inerente ad azioni formative da attuarsi da parte di Enti di formazione accreditati. Progetto formativo deve: tenere conto del fabbisogno di formazione da parte degli aderenti alla filiera; indicare tematiche formative trattate e loro rilevanza nell’ambito del PIF; indicare potenziali destinatari delle azioni formative; quantificare costi. In base a tali elementi valutata coerenza dei progetti proposti rispetto alla filiera agroalimentare di riferimento
  • 2.a inerente ad azioni informative (Attività di reperimento, elaborazione, trasferimento di informazioni) e dimostrative (volte a trasferire conoscenze) relative al miglioramento economico delle aziende agricole e forestali. Beneficiario è il soggetto promotore della filiera che dispone di almeno 1 sede nel territorio sisma 2016 delle Marche. Progetto deve essere unico per intera durata del PIF e tenere conto del fabbisogno di informazione degli aderenti al PIF
  • 1.a inerente al supporto alla partecipazione a sistemi di qualità agricoli ed alimentari
  • 2.a inerente sostegno ad attività di informazione (relativa a: norme UE dei prodotti di qualità DOP, IGP, produzioni biologiche; simboli grafici previsti dalla relativa normativa) e promozione (iniziative di degustazioni guidate, wine tasting, gala dinner rivolte solo a buyer, ristoratori, stampa, opinion leader, produttori e trasformatori dello specifico prodotto oggetto di promozione) svolte da Associazioni di produttori sul mercato interno UE, in modo da favorire conoscenza e diffusione di tali prodotti presso i consumatori, senza pubblicizzare l’origine del prodotto o della materia prima (Ammesso richiamo all’origine solo in misura secondaria, cioè non oltre 30% del messaggio pubblicitario, escludendo comunque qualunque riferimento a marca commerciale di impresa). Beneficiario è il soggetto promotore di PIF che presenta un progetto di 3 anni (di cui: 1° annualità presentata insieme al progetto triennale con scadenza al 31/12/2020; 2° annualità presentata entro 30/6/2021; 3° annualità presentata entro 30/6/2022), che raggiunge un punteggio almeno pari a 0,30 e contiene:
  1. analisi di contesto in relazione ai prodotti oggetto di promozione;
  2. obiettivi attesi dalle azioni promozionali;
  3. mercato cui il progetto intende rivolgersi con indicazione del target di riferimento;
  4. attività di comunicazione, iniziative e mezzi da attivare, in funzione dell’analisi di contesto eseguita e target di riferimento individuato;
  5. cronoprogramma delle attività;
  6. eventuali collaborazioni e/o consulenze da attivare nel corso del periodo di attività, con relative motivazioni;
  7. modalità di rilevazione dei risultati conseguiti e valutazione di efficacia delle risorse impegnate;
  8. piano finanziario complessivo/annuale e per tipologia di attività (costi desumibili da 3 preventivi inviati da ditte in concorrenza tra loro per ogni bene/servizio richiesto o dal Prezziario regionale)

Incompatibilità tra progetti di promozione presentati in ambito PIF e in bandi della Misura 3.2 fuori filiera

  • 1 inerente al sostegno ad investimenti connessi alla filiera di azienda agricola partecipante al PIF
  • 2 inerente al sostegno ad investimenti a favore della trasformazione/commercializzazione e/o sviluppo dei prodotti agricoli da parte di imprese partecipanti alla filiera, con esclusione di investimenti nel settore vitivinicolo e tenendo conto che investimenti a favore degli impianti di energia da fonti rinnovabili non concorrono a raggiungere il livello minimo degli investimenti ai fini delle priorità. Materia prima lavorata (non necessariamente di qualità DOP/IGP o biologica, o QM) deve rientrare in Allegato I del Trattato e provenire per almeno 60% da produttori agricoli sottoscrittori del contratto di filiera, anche ubicati fuori dall’area sisma 2016 e dalla Regione Marche
  • 4.a.5 realizzazione di punti vendita extraziendali per la commercializzazione dei prodotti rientranti in Allegato I del Trattato solo in entrata
  • 2 inerente al sostegno di un progetto pilota per sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie relative alle tematiche della filiera al fine di elevare il livello dell’innovazione delle imprese agricole, alimentari, forestali, nonché degli operatori pubblici e privati delle aree rurali. Ammesso 1 solo progetto per filiera, riguardante anche il benessere animale e lo sviluppo sostenibile delle aree rurali e comunità locali tramite diversificazione delle attività agricole (strumenti di prevenzione di patologie animali ed epizoozie);
  1. coordina presentazione dei progetti individuali da parte dei partner relativamente alle Misure attivate dal PIF, curando attività e comunicazioni connesse con loro iter istruttorio;
  2. coordina attività di filiera in relazione al raggiungimento degli obiettivi esplicitati nel business plan;
  3. intrattiene rapporti con Amministrazione pubblica per tutti gli adempimenti connessi all’attuazione del PIF fino all’accertamento finale di avvenuta realizzazione del progetto;
  4. dispone di adeguata capacità amministrativa tramite il rispetto di standard minimi di competenza del personale, dimostrata indicando le figure professionali (competenti sotto il profilo tecnico amministrativo e finanziario nell’utilizzo dei fondi pubblici, in quanto in possesso di titoli di studio in materie tecnico-economiche), che si intendono impiegare (anche a tempo parziale) per assolvere alle funzioni assegnate;
  5. risponde ad obblighi assunti in ragione del mandato attribuito, compresi quelli inerenti ad interventi eseguiti direttamente, ma non delle inadempienze e sanzioni a carico dei singoli beneficiari per le singole Misure attivate;
  • soggetti partecipanti che sottoscrivono contratto di filiera agroalimentare possono essere imprenditori agricoli (singoli od associati), Associazioni produttori, imprese di lavorazione, trasformazione, commercializzazione del settore agroalimentare, imprese commerciali di prodotti agroalimentari (Escluse Organizzazioni professionali e/o interprofessionali) che:
    1. prevedono di eseguire interventi nell’ambito di 1 o più Misure attivate con PIF
    2. possiedono, al momento di invio della domanda individuale, requisiti di accesso previsti per le singole Misure oggetto di aiuto, compresa clausola “Deggendorf”, che vieta l’erogazione di aiuti di Stato ad imprese che debbono restituire precedenti aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione
    3. mantengono propria autonomia ai fini di: gestione del finanziamento (nel rispetto delle limitazioni poste nel contratto di filiera sottoscritto); adempimenti fiscali; oneri sociali; rispetto dei vincoli di ogni Misura attivata; rispondenza in proprio di eventuali danni provocati dalla realizzazione delle operazioni di cui è titolare
    4. possono partecipare a più progetti di filiera inerenti a diversi settori produttivi (Vietato partecipare a più filiere agroalimentari per stesso prodotto), o a stesso settore produttivo, ma con diverse tipologie di filiera (filiera agroalimentare o filiera corta/mercato locale)
  • investimenti realizzati nell’area sisma 2016 delle Marche

Iter procedurale:

Giunta Regionale emanato con DDS 363 del 14/7/2020, bando per realizzare progetti integrati di filiera agroalimentare nelle aree sisma 2016, a seguito del quale i soggetti promotori presentano, con firma digitale (avvalersi di carta Raffaello o altra carta servizi abilitata), domanda di aiuto per PIF e per singole Misure attivate, su SIAR, anche avvalendosi di CAA riconosciuti, entro le ore 13 del 8/9/2020 (termine così prorogato con DDS 389 del 4/8/2020), allegando:

  1. dichiarazione di impegno a registrare in via definitiva il contratto di filiera in caso di ammissibilità del PIF
  2. progetto integrato di filiera (PIF), contenente descrizione di:
  • PIF e dei suoi obiettivi
  • soggetto promotore e suo ruolo all’interno di filiera
  • soggetti partecipanti a filiera e loro ruolo
  • soggetti esterni coinvolti nel progetto di filiera e loro ruolo
  • esigenze formative ed informative rilevate ai partecipanti alla filiera, specificando tematiche coerenti con le finalità del PIF, loro rilevanza in riferimento a filiera (Elementi utili a valutare loro coerenza con PIF)
  • esigenze di innovazione (progetti pilota), specificandone ricaduta sui partecipanti alla filiera ed assicurando stretta connessione tra domanda ed offerta di innovazione (Elementi utili a valutare loro coerenza con PIF)
  • attività di animazione e delle modalità di svolgimento dell’attività di coordinamento da parte del soggetto promotore
  1. business plan di filiera di 48 mesi a partire dai 6 mesi successivi alla concessione di aiuto, contenente:
  • analisi del contesto in cui si inserisce il PIF a  livello di: quadro nazionale, internazionale, regionale del settore; situazione di partenza della filiera e relativa analisi SWOT
  • indicazione degli obiettivi e strategie da adottare e descrizione delle ricadute positive per aziende partecipanti alla filiera in termini di vantaggi economici
  • indicazione della filiera da realizzare in relazione a: contesto in cui inserita; modalità di raggiungimento del consumatore finale
  • descrizione degli investimenti che PIF intende attivare, suddivisi tra progetti individuali aziendali ed interventi “di sistema” (specificarne carattere propedeutico o complementare rispetto ai progetti individuali)
  • fatturato annuale previsto per filiera, calcolato in base alla stima del fatturato globale degli aderenti alla filiera (originato dalla materia prima di esclusiva provenienza dall’area sisma 2016) verso soggetti esterni (consumatori finali, commercianti, altri trasformatori)
  • piano finanziario complessivo nell’ambito del quale imputate le voci di costo relative alle singole Misure, riepilogate in apposita tabella, dove evidenziare dotazioni assegnate a singole Misure da attivare
  • cronoprogamma delle azioni ed investimenti da attivare, specificando tempi di realizzazione di ogni intervento
  1. contratto di filiera (sotto forma di scrittura privata) sottoscritto da tutti i partecipanti alla filiera e dal legale rappresentante del soggetto promotore, tramite cui regolati rapporti tra operatori di filiera (soggetto promotore, partecipanti e aderenti alla filiera), contenente:
  • indicazione dei soggetti sottoscrittori in qualità di partecipanti
  • compiti affidati al soggetto promotore
  • finalità, oggetto, operazioni che si intendono realizzare e concorrono a definire i contenuti generali del PIF
  • quantitativi complessivi di prodotto cui il contratto è riferito e che partecipanti si impegnano a mantenere per sua intera durata. Non previsto alcun limite minimo quantitativo, ma soggetto promotore definisce quantità gestite da filiera “sulla base di stima preventiva legata alla potenzialità dei singoli partecipanti alla filiera” (su questa si procede a contrattualizzare i quantitativi di materia prima e calcolare il fatturato del prodotto finito su cui determinare il contributo)
  • durata del contratto (Almeno pari a 48 mesi)
  • rapporti all’interno della filiera in relazione a: poteri di rappresentanza; impegni riguardanti la realizzazione del singolo intervento in rapporto al progetto di filiera; responsabilità reciproche delle parti
  • vincoli che legano tra loro diversi sottoscrittori del contratto di filiera in relazione agli obblighi di vendita ed acquisto ed eventualmente ai parametri di prezzo legati alla qualità delle produzioni
  • modalità di gestione delle eventuali riduzioni di aiuto in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi del PIF e del relativo contenzioso. Responsabilità per mancato raggiungimento del fatturato di filiera ripartita pro quota in base alle specifiche inadempienze dei singoli sottoscrittori
  • modalità di recesso in caso di mancato finanziamento del PIF
  • modalità di adesione di nuovi partecipanti a PIF o loro sostituzione

Servizio esamina, entro 10 giorni, ricevibilità domanda, escludendo progetti presentati oltre il termine, o non sottoscritti, o sottoscritti da persona diversa da legale rappresentante del soggetto promotore

Commissione di valutazione, appositamente istituita con decreto da Servizio Agricoltura, provvede entro 150 giorni (fermo restando possibilità di interrompere termini istruttori per una sola volta e per non oltre 30 giorni per chiedere, tramite SIAR o PEC, integrazioni o chiarimenti al soggetto promotore che dovrà produrli entro 30 giorni) all’istruttoria delle domande ritenute ricevibili verificando presenza di condizioni generali di ammissibilità per PIF e per singoli progetti aziendali e di sistema, compresa loro coerenza con PIF e possibilità di mantenere obiettivi del business plan di filiera. Se questo non accertato, soggetto promotore è invitato a presentare soluzioni alternative, quali sostituzione di alcuni sottoscrittori del contratto con altri disposti a subentrare negli impegni od impegno a mantenere vincoli da parte di sottoscrittori non finanziati

Ammissibilità dei progetti di filiera e dei progetti individuali e di sistema dipende dalla disponibilità finanziaria esistente e da quanto riportato nei specifici bandi. Si ha inammissibilità di PIF in caso di: sua non ricevibilità; mancato invio della documentazione prescritta; mancanza nel contratto di filiera degli elementi essenziali; mancato raggiungimento del punteggio minimo di 0,3. Sono dichiarate inammissibili domande individuali/sistema collegate ad un PIF non presentato, o per cui presentata rinuncia, o dichiarato inammissibile.

Nel caso di non ammissibilità (totale o parziale), Servizio comunica al richiedente esito dell’istruttoria, specificando: punteggio assegnato; investimenti ammessi e non ammessi per progetti individuali e di sistema; contributo concedibile per questi; termine (10 giorni) per inviare richiesta di riesame, tramite SIAR, alla Commissione di valutazione per riesame, che decide entro termine di pubblicazione di graduatoria.

Servizio, avvalendosi di Commissione di valutazione, redige graduatoria di domande ammissibili, in base alle seguenti priorità dichiarate al momento di invio della domanda e mantenute fino al raggiungimento della piena operatività della filiera:

  1. inclusione del PIF nell’ambito di strategie di sviluppo locale di un Programma Integrato Locale (PIL) approvato da un GAL o dalla Regione (Peso 20%): 1 punto se dimostrata stretta correlazione tra PIF e complessive strategie di attuazione del PIL
  2. quota delle produzioni di qualità riconosciuta a livello UE presenti nella filiera, intesa come prodotti ammissibili agli aiuti della Misura 3.1 (Peso 30%): 1 punto se 100% dei prodotti della filiera, in termini di fatturato, sono di qualità riconosciuta a livello UE; 0,5 punti se almeno il 50% dei prodotti della filiera sono di qualità riconosciuta
  3. adozione sistemi di tracciabilità delle produzioni in tutte le fasi della filiera, quali ISO 22005, o SITRA in caso di produzioni QM, IGP, STG o sistema di certificazione delle produzioni DOP o DOC/DOCG/IGT per vini (Peso 15%): 1 punto se tutti i prodotti della filiera, in termini di fatturato, sono tracciati in ogni fase della filiera; 0,5 punti se almeno il 50% dei prodotti della filiera  sono tracciabili
  4. numero dei produttori coinvolti nella filiera (Peso 25%): 1 punto se numero dei produttori aderenti alla filiera superiore a 20; 0,5 punti se compreso tra 10 e 20
  5. realizzazione delle produzioni in territori interessati da Accordo agroambientale di area (AAA) approvato dalla Regione Marche entro termini istruttori del bando (Peso 10%): 1 punto se 100% dei produttori aderenti alla filiera e fornitori di prodotti della filiera hanno azienda ricadente prevalentemente nel territorio interessato da AAA; 0,6 punti se oltre il 70% dei produttori aderenti alla filiera rientrano in tale situazione; 0,3 punti se tra il 30% e il 70% dei produttori aderenti alla rientrano in tale situazione

Alla graduatoria ammissibili solo PIF che raggiungono punteggio minimo di 0,30. A parità di punteggio, priorità assegnata a progetti presentati da soggetti promotori con maggiore budget di filiera

All’interno di ogni PIF predisposte graduatorie per singola Misura attivata relativa alle domande ammissibili, con finanziamento di PIF in ordine decrescente di graduatoria, tenendo presente la dotazione massima assegnata alle filiere agroalimentari ed alle singole Misure attivate, per cui:

  • nel caso di presentazione di un numero di progetti per determinata Misura, il cui fabbisogno superi dotazione finanziaria stabilita da business plan di filiera per tale Misura, ammesse a finanziamento solo aziende in posizione utile della graduatoria interna
  • nel caso di dotazione parzialmente sufficiente a finanziarie ultimo progetto in graduatoria della Misura, progetto finanziato, purché beneficiario ne garantisca completamento a proprie spese
  • nel caso di esaurimento delle risorse per specifica Misura che non consente di finanziarne tutte le domande od in caso di inammissibilità di alcune di queste, Commissione di valutazione verifica se che il mancato finanziamento di alcuni progetti non impedisca il raggiungimento degli obiettivi del business plan di filiera, o se il soggetto promotore è in grado di proporre soluzioni alternative (solo se verifica è positiva, PIF viene finanziato)

Graduatoria pubblicata sul sito www.norme.marche.it,, nonché inviata comunicazione al soggetto promotore di PIF ammesso ma non finanziato per mancanza di fondi, affinché possa presentare ricorso entro 60 giorni da notifica a TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) od entro 120 giorni a Capo dello Stato

Soggetto promotore provvede a coordinare la realizzazione degli interventi ammessi a finanziamento ed a garantire:

  • registrazione del contratto di filiera da presentare (se non inviato con domanda) al Servizio entro 30 giorni dalla notifica di approvazione della graduatoria
  • raggiungimento della piena operatività della filiera entro 6 mesi dalla ammissione al sostegno
  • mantenimento della piena operatività della filiera per almeno 2 anni (sui 3 previsti dalla filiera), inteso come:
  • garantito fatturato almeno pari al 60% di quello annuo previsto dal business plan (calcolato in base alla produzione media per ha. di coltura ed al prezzo effettivo di vendita della produzione ottenuta in filiera)
  • rispetto da parte delle imprese di trasformazione dell’obbligo di lavorare negli impianti finanziati almeno il 60% del prodotto fornito dai produttori agricoli partecipanti al PIF in conformità al contratto sottoscritto
  • rispetto dei termini di ultimazione dei lavori e di invio del rendiconto previsti dai bandi delle singole Misure attivate. Servizio con: DDS 897 del 16/9/2021 ha prorogato al 30/10/2022 la scadenza dei termini per realizzazione delle iniziative promozionali ed al 29/6/2023 termine di rendicontazione della Misura 3.2.a nell’ambito dei bandi DDS 497 del 11/8/2016 e DDS 664 del 7/12/2016; DDS 927 del 28/9/2021 ha prorogato al 29/10/2021 termine per invio domande di pagamento saldo per progetti promozionali per anno 2020 di Misura 3.2 ai sensi del bando DDS 664 del 7/12/2016

In merito alle varianti, queste ammesse nel rispetto di quanto previsto negli specifici bandi delle Misure di riferimento, purché coerenti con gli obiettivi del PIF. Cambio del soggetto promotore è consentito solo in casi debitamente motivati (v. decesso del legale rappresentante del soggetto promotore, gravi dissesti finanziari, trasformazione di ragione sociale), purché: non modificate le condizioni che hanno consentito la concessione dell’aiuto (compreso punteggio); subentrante si impegna a realizzare gli investimenti in luogo del cedente, rispettando tutti gli impegni riportati nel nulla osta di concessione dell’aiuto (compreso vincolo di destinazione d’uso di 5/10 anni successivi ad ultimazione del PIF).

Adesione di nuovi soggetti al contratto di filiera si configura come modifica non sostanziale con obbligo da parte del soggetto promotore di presentare appendice registrata al contratto di filiera (in caso di più adesioni nel corso di anno, sufficiente unica appendice registrata).

Servizio esegue controlli durante periodo di piena operatività della filiera (3 anni) riguardante:

  • il fatturato della filiera tramite verifica dei documenti contabili (fatture, registri, ecc.) da cui è possibile evincere la vendita dei prodotti da parte dei soggetti aderenti alla filiera a soggetti esterni (Nel caso di partecipazione a più filiere, ogni fattura conteggiata 1 sola volta nel raggiungimento del fatturato di filiera)
  • il rispetto da parte delle imprese di trasformazione dell’obbligo di lavorare negli impianti finanziati almeno il 60% del prodotto fornito da produttori aderenti alla filiera

Contributi sono erogati nel rispetto delle condizioni fissate nei singoli bandi

Avverso esito istruttorio negativo relativo a domanda di variante, SAL, saldo il beneficiario può entro 10 giorni presentare memorie scritte alla Commissione di valutazione per il riesame (istituita con decreto dal Servizio), che entro 15 giorni decide nel merito. Se provvedimento definitivo si mantiene negativo, beneficiario può presentare ricorso a TAR entro 60 giorni dalla notifica, o al Capo dello Stato entro 120 giorni.

Entità aiuto:

Per realizzare progetti integrati di filiere agroalimentari nella area sisma 2016 stanziati 2.290.000 € di cui:

  • 50.000 € per Misura 1.1.a azioni formative con contributo al 100%
  • 100.000 € per Misura 1.2.a azioni informative con contributo al 100% fino a 40.000 €
  • 50.000 € per Misura 3.1, partecipazione a sistemi di qualità con contributo pari a 70%
  • 300.000 € per Misura 3.2 per promozione prodotti di qualità nel mercato interno con contributo al 70% fino a 100.000 €/anno e 300.000 € in totale. Escluse spese per: canoni noleggio dei veicoli; viaggi se non attuati con mezzi pubblici e connessi ad azioni promozionali; partecipazione a mostre, fiere ed eventi promozionali non riferibili al soggetto promotore
  • 390.000 € per Misura 4.1 investimenti aziendali con contributo pari a quelli di bando individuale fino ad un massimo di 120.000 € (750.000 € complessivo nel periodo 2014/20), limitatamente per:
  1. settore vitivinicolo ai soli macchinari ed attrezzature per produzione e trasporto delle uve
  2. realizzazione punti di vendita aziendali ai soli prodotti in entrata ed in uscita rientranti tra quelli di cui ad Allegato I del Trattato, con esclusione di punti vendita che: commercializzano prevalentemente prodotti vitivinicoli; lavorano e vendono meno del 60% della materia prima di provenienza aziendale
  • 800.000 € per Misura 4.2 (compresi interventi per risparmio energetico) con contributo pari a 40% fino a 300.000 €/progetto e fino ad un massimo di 3.500.000 €/impresa nel periodo 2014/20
  • 400.000 € per Misura 6.4.a.5
  • 200.000 € per Misura 16.2  progetti pilota con contributi pari a 80% fino a 100.000 €/progetto. Ammesse spese per: personale dipendente a tempo determinato ed indeterminato di Università (nel limite di: 73 €/ora per professore ordinario; 48 €/ora per professore associato; 31 €/ora per ricercatore o tecnico amministrativo) ed Enti di ricerca (nel limite di: 55 €/ora per dirigente di ricerca e tecnologo di 1° e 2° livello e primo ricercatore; 33 €/ora per ricercatore e tecnologo di 3° livello; 29 €/ora per ricercatore e tecnologo di 4°, 5°, 6°, 7° livello e collaboratore tecnico/amministrativo); operaio a tempo determinato ed indeterminato di impresa agricola, forestale ed agroalimentare nel limite di 14,87 €/ora (costo pari a quello di operaio di 5° livello specializzato); impiegati a tempo determinato ed indeterminato di impresa agricola, forestale ed agroalimentare nel limite di 21,03 €/ora; titolare di impresa agricola partner nel limite di 14,87 €/ora se impiegato nell’esecuzione delle prove dimostrative (prestazione riconducibile a quella di operaio) o di 39,43 €/ora se impiegato nell’attività di animazione e coordinamento, nonché organizzazione di giornate dimostrative (prestazione riconducibile a quella di dirigente agricolo)

Il 10% delle risorse di ogni Misura destinate a fondo di riserva per far fronte ad eventuali ricorsi amministrativi e giurisdizionali riconosciuti ammissibili

Contributo erogato solo per investimenti materiali ed immateriali connessi a produzioni di filiera e previsti in ambito PIF, nel rispetto delle spese ammissibili e dei massimali stabiliti dai bandi delle singole Misure attivate, fino alla concorrenza dello stanziamento assegnato alle singole Misure dal soggetto promotore, fermo restando che somma dei contributi concessi per le diverse Misure attivate non può superare il massimale di dotazione del PIF, pari a 40% del fatturato cumulativo di 3 anni del prodotto oggetto di filiera, proveniente dalle aree sisma 2016 delle Marche, comunque non oltre 1.000.000 € di contributo (Se tale fatturato non raggiunge i 200.000 €, nessun contributo viene concesso)

Sanzioni:

Fatte salve condizioni di decadenza di aiuto previste dalle singole Misure, se in fase di controllo in itinere o nel periodo di 3 anni di obbligo del mantenimento delle condizioni di piena operatività della filiera vengono meno le condizioni di accesso o si verifica il mancato raggiungimento del livello minimo di realizzazione di PIF: riduzione del tasso di aiuto di: 30% della Misura 3.2; 10% della Misura 4.1; 15% della Misura 4.2; 10% della Misura 6.4.a.5