PIANI GESTIONE FORESTALE (D.M. 28/10/21, 23/12/21, 29/3/22) (bosco30)
Soggetti interessati:
Ministero Transizione Ecologica (MITE), Ministero Politiche Agricole, Alimentari, Forestali (MIPAAF), Regioni, Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio (Soprintendenza), Enti e portatori di interessi locali, soggetti pubblici e privati operanti nel settore forestale
Iter procedurale:
MITE con D.M. 28/10/2021 definisce “criteri minimi per la elaborazione dei piani forestali di indirizzo territoriale e dei piani di gestione forestale”, che prevede ad:
Art. 1 definizione dei criteri minimi in oggetto in attuazione della Strategia forestale nazionale (Strategia) e dei Programmi forestali regionali
Art. 2 finalità del D.M. 28/10/2021 inerente ai “contenuti minimi delle modalità di redazione degli strumenti di pianificazione delle risorse forestali e silvo pastorali nazionali” da applicare ai nuovi piani o alle revisioni dei piani esistenti. Pianificazione forestale deve:
- individuare modalità di gestione sostenibile delle risorse forestali e silvopastorali di un determinato territorio nel breve e lungo periodo, tenendo conto di fattori ambientali, paesaggistici, sociali ed economici, al fine di tutelare e valorizzare funzioni protettive, economiche, ecologiche, naturalistiche, socio culturali del patrimonio forestale e silvopastorale
- identificarsi: a scala territoriale, con il piano di indirizzo forestale; a scala aziendale o interaziendale con il piano di gestione forestale
Regioni possono integrare tali criteri minimi, tenendo conto “delle rispettive esigenze e caratteristiche ecologiche”, purché non diminuito il livello di tutela e conservazione delle foreste”
Art. 3 piano forestale di indirizzo territoriale (PFIT) è predisposto dalla Regione nell’ambito di comprensori territoriali omogenei per caratteristiche ambientali, paesaggistiche ed economico produttive, facendo in modo che i suoi limiti geografici seguano confini amministrativi dei Comuni interessati. PFIT volto a:
- individuare, mantenere e valorizzare le risorse silvopastorali ed organizzare attività necessarie alla loro tutela, in modo da assicurare una gestione forestale sostenibile e coordinare i vari piani di gestione forestale;
- fornire indirizzi per gestione nel medio e lungo periodo delle risorse forestali e silvopastorali di proprietà pubblica e privata collettiva;
- definire propri obiettivi in relazione alla politica forestale regionale;
- evidenziare e valorizzare vocazione degli ambiti territoriali omogenei;
- concorrere nella redazione dei piani paesaggistici (Al riguardo PFIT riporta superfici boschive soggette a tutela in quanto dichiarate di notevole interesse pubblico con le relative prescrizioni d’uso;
- recuperare ed integrare, in modo coordinato, nonché attuare (in termini tecnico forestali) indirizzi, prescrizioni, vincoli, indicazioni degli strumenti di programmazione territoriale ed ambientale vigenti in conformità a:
- Piani paesaggistici regionali;
- Piani regionali di previsione, prevenzione e lotta attiva contro incendi boschivi;
- Piani ed altri strumenti di gestione delle aree protette nazionali e regionali e siti della rete Natura 2000;
- Piani stralcio per assetto idrogeologico;
- Piani di gestione distrettuali e di bacino;
- Piani per la valutazione e gestione del rischio di alluvioni;
- Piani di gestione dei siti posti sotto la tutela di UNESCO;
- essere assoggettato alla disciplina della valutazione ambientale strategica (VAS) se contenente interventi di realizzazione od adeguamento della viabilità forestale al servizio delle attività agrosilvopastorali
- ripartire le superfici silvo pastorali ricadenti al suo interno in aree omogenee per destinazione d’uso (nel caso di destinazione a bosco occorre individuare aree omogenee per categoria forestale e coltura, tenendo conto di classificazione dell’inventario nazionale delle foreste e serbatoi forestali di carbonio). Per ogni area omogenea PFIT specifica:
- indirizzo di gestione, al fine di promuovere multifunzionalità del patrimonio, dove funzioni prevalenti sono di ordine: protettiva diretta (cioè protezione di persone, beni, infrastrutture da pericoli naturali, come valanghe, caduta massi, scivolamenti superficiali, al fine di prevenirli o mitigarne effetto); naturalistico (cioè conservazione della biodiversità, tutela e valorizzazione del paesaggio); produttiva, sociale e culturale (cioè finalità turistiche, ricreative, artistiche, terapeutiche, scientifiche, didattiche, educative); altre funzioni;
- interventi strutturali ed infrastrutturali, compresi adeguamento e manutenzione della viabilità forestale e silvo pastorale esistente e localizzazione di quella volta ad ottimizzare densità viaria in funzione di indirizzo di gestione;
- forme di governo e trattamento più idonee alla tutela e valorizzazione dei boschi (in particolare per funzione di protezione diretta, prevenzione degli incendi boschivi, sviluppo di filiere forestali locali);
- misure a tutela della biodiversità per superfici ricadenti nelle aree Natura 2000 o in altre aree di tutela naturalistica;
- specifica normativa d’uso contenuta in: piani paesaggistici; dichiarazioni di notevole interesse pubblico;
- misure a tutela delle aree sensibili, gestione dei rischi naturali, adattamento ai cambiamenti climatici;
- aree potenzialmente utilizzabili per creare nuovi boschi o creare/potenziare corridoi ecologici;
- essere conformato agli strumenti di pianificazione regionale (v. programma forestale regionale) ed a prevedere indirizzi metodologici specifici per realizzazione dei piani di gestione forestale
- essere corredato da:
- carta di destinazione d’uso del suolo dove individuare: aree classificate a bosco; aree non boschive; aree potenzialmente oggetto di ripristino colturale o delle attività agricole e pastorali;
- carta dei vincoli gravanti sul territorio oggetto di PFIT, compreso vincolo idrogeologico (individuare aree a rischio idraulico, idrogeologico, tutela delle acque), vincolo dei beni culturali e paesaggistici, vincolo ambientale in relazione a zone protette o ricadenti nella rete Natura 2000;
- carta di: proprietà forestali e silvopastorali pubbliche e collettive; usi civici;
- carta delle aree boschive colturalmente omogenee (indicare per ognuna, principale indirizzo di gestione);
- carta degli interventi strutturali ed infrastrutturali, compresa localizzazione della viabilità forestale e silvopastorale esistente e programmata;
- carta di: eventuali boschi vetusti; alberi monumentali tutelati presenti nell’area; boschi da seme iscritti nel registro regionale dei materiali di base;
- carta dei boschi ai fini di protezione diretta di persone, beni, infrastrutture da pericoli naturali
Regione assicura coinvolgimento di Enti e portatori di interessi locali nella redazione del PFIT
Art. 4 piano di gestione forestale (PGF), riferito a singola azienda o a più aziende:
- rappresenta strumento essenziale per garantire tutela, valorizzazione e gestione della sostenibilità delle risorse forestali e silvo pastorali;
- è redatto in base ai principi di assestamento forestale da soggetti pubblici e privati;
- è promosso dalla Regione (anche tramite incentivi) per proprietà pubbliche, private e collettive in attuazione dei programmi regionali forestali ed in coordinamento con PFIT;
- ha durata di 10 o 20 anni, con Regione che ne definisce: durata; procedura per verifica intermedia di sua applicazione ed eventuale revisione; superficie minima per sua redazione;
- è costituito da:
- relazione, in cui descrivere: risorse forestali e silvopastorali oggetto di pianificazione; obiettivi della gestione; criteri di suddivisione delle superfici nelle unità di base della pianificazione (particelle forestali); sezioni di pascolo se presenti; modalità metodologiche ed operative per conseguire obiettivi fissati; miglioramenti ed interventi strutturali ed infrastrutturali da programmare nel periodo di validità del PGF;
- prospetto delle particelle forestali coinvolte; registro particellare; data base in cui riportare, per ogni particella forestale, suo codice alfanumerico identificativo, superficie totale ed a bosco, accessibilità (ben servita, scarsamente servita, non servita), indirizzo di gestione (indicare funzione prevalente tra protettiva diretta, naturalistica, produttiva, sociale e culturale, altre funzioni); caratteristiche del soprassuolo (tipo forestale, composizione dendrologica, tipo colturale); in caso di soprassuoli con prevalente indirizzo a produzione legnosa, età per soprassuoli coetanei o classi di consistenza per soprassuoli disetanei; anno di rilevamento dendrometrico; massa legnosa in piedi; incremento di massa legnosa per soprassuoli governati a fustaia o massa legnosa indicativa per soprassuoli governati a ceduo; anno di ultimo intervento selvicolturale; interventi selvicolturali programmati nel periodo di validità del PGF;
- prospetto degli interventi selvicolturali e piano dei tagli, in cui specificare, per ogni anno: interventi di taglio programmati nel periodo di validità di PGF; particelle forestali interessate al taglio; superfici oggetto di ogni intervento; massa legnosa da asportare per ogni intervento;
- prospetto nella gestione del pascolo, dove specificare per ogni sezione di pascolo: criteri di gestione; eventuali interventi colturali volti a migliorare cotico erboso programmati nel periodo di validità di PGF;
- prospetto degli interventi infrastrutturali e di miglioramento in cui specificare, per ogni anno: interventi infrastrutturali o miglioramenti programmati; particelle forestali interessate;
- misure a tutela della biodiversità per superfici ricadenti in aree Natura 2000 e nelle aree protette, in cui specificare: eventuali misure da adottare nel periodo di validità di PGF; particelle forestali interessate;
- misure di tutela paesaggistica, in cui specificare: prescrizioni d’uso contenute nei piani paesaggistici e nelle dichiarazioni di notevole interesse pubblico;
- misure di tutela delle aree sensibili e per gestione dei rischi naturali ed adattamento ai cambiamenti climatici, in cui specificare per ogni particella forestale interessata: misure di adottare durante periodo di validità del PGF per prevenire e mitigare rischi naturali ed adattamento ai cambiamenti climatici
PGF corredato da seguente cartografia in formato digitale:
- carta dei vincoli gravanti sulle superfici oggetto di pianificazione, comprendente: vincolo idrogeologico; vincoli beni culturali e paesaggistici; vincoli ambientali per zone della rete Natura 2000; aree a rischio idraulico ed idrogeologico o tutela delle acque;
- carta delle particelle forestali (unità di base della pianificazione);
- carta della viabilità forestale e silvopastorale esistente;
- carta degli interventi silvocolturali programmati nel periodo di validità del PGF;
- carta degli interventi infrastrutturali programmati nel periodo di validità del PGF;
- carta degli interventi di miglioramento del pascolo programmati nel periodo di validità del PGF;
- carta catastale delle proprietà
Regione con PFIT prevedere procedure di elaborazione semplificate per PGF, purché coerenti con gli obiettivi ed indirizzi indicati nel PFIT stesso
In mancanza di PFIT approvato dalla Soprintendenza per la parte relativa alla viabilità agrosilvopastorale, o se PGF non coerente con PFIT approvato, per interventi di realizzazione od adeguamento della viabilità forestale al servizio delle attività agrosilvopastorale si applicano le misure di cui al D.P.R. 31/2017
Art. 5 documenti di pianificazione della gestione del patrimonio boschivo di proprietà pubblica, privata e collettiva redatti in forma semplificata rispetto a PGF aventi soglia di superficie massima fissata da Regione, tenendo conto del proprio contesto socio economico e territoriale ed aventi durata compresa tra 10 e 20 anni sono considerati strumenti equivalenti ai PGF e se approvati a seguito della realizzazione di impianti e miglioramenti forestali conservano loro validità fino a scadenza di questi
Strumento equivalente di PGF è costituito da:
- relazione contenente: descrizione del patrimonio forestale oggetto di pianificazione; obiettivi della gestione; modalità metodologiche ed operative per conseguire obiettivi prefissati; suddivisione della superficie in unità di base della pianificazione;
- prospetto degli interventi selvicolturali, dove indicare per ogni anno: interventi previsti nel periodo di validità dello strumento; località e superficie oggetto di intervento; massa legnosa da asportare
Strumento corredato da seguente cartografia:
- carta catastale della proprietà;
- carta degli interventi selvicolturali previsti nel periodo di validità dello strumento;
- carta delle unità di base della pianificazione e della viabilità permanente
In assenza di PFIT approvato per la parte relativa alla viabilità agrosilvopastorale da Soprintendenza o PGF non coerente con PFIT si applica quanto previsto da Art. 4
Art. 6 elaborati cartografici realizzati su scala in grado di rappresentare “unità minima cartografabile rispondente alla definizione di bosco e non bosco”
MIPAAF, in collaborazione con MITE e Regioni, definisce:
- elenco e formato dei dati alfanumerici e geografici necessari per creare banca dati informatica ai fini di “eventuale registrazione degli interventi selvicolturali realizzati in attuazione dei piani ed eventi occorsi;
- modalità con cui riportare i metadati
MIPAAF rende disponibili informazioni cartografiche relative a PFIT, PGF, strumenti per loro pubblicazione sul portale di MITE a favore del pubblico (anche per fase di VAS)
MIPAAF con D.M. 23/12/2021 approvato “strategia forestale nazionale” (Strategia), composta anche da Allegato 1 “schede delle azioni operative specifiche e strumentali” ed Allegato 2 “documenti preparatori e di approfondimento”. Strategia ha durata di 20 anni ed è “soggetta a riesame ed aggiornamento ogni 5 anni”. Strategia in conformità con impegni assunti a livello internazionale ed europeo ed in continuità con il programma quadro per il settore forestale, definisce gli indirizzi nazionali per tutela, valorizzazione e gestione sostenibile del patrimonio forestale nazionale e per lo sviluppo del settore e delle sue filiere produttive, ambientali, socio culturali (compresa filiera pioppicola)
Regioni adottano propri programmi forestali, definendo relative linee di azione, nonché provvedono alla revisione periodica di queste in considerazione delle strategie, criteri, indicatori individuati tra quelli riportati nella Strategia, tenendo conto dei criteri stabiliti per la pianificazione forestale regionale
Entità aiuto:
MIPAAF con D.M. 29/3/2022 definito modalità di utilizzo del Fondo per attuazione della Strategia forestale nazionale dotato per anni 2022 e 2023 di 30.000.000 €/anno destinato a finanziare:
- Azione A1: programmazione e pianificazione forestale e politiche di gestione e conservazione del paesaggio e territorio (Obiettivo da raggiungere entro 2030)
- Azione A4: diversità biologica degli ecosistemi forestali (Obiettivo da raggiungere entro 5 anni)
- Azione A5: risorse forestali danneggiate e prevenzione dei rischi naturali ed antropici (Obiettivo da raggiungere entro 5 anni)
- Azione B1: gestione forestale sostenibile (Obiettivo da raggiungere entro 2025, in particolare miglioramento di accessibilità al bosco)
- Azione B2: qualificazione degli operatori forestali e capacità operativa delle imprese boschive (Obiettivo da raggiungere entro 2025)
- Azione specifica 3: risorse genetiche e materiale di propagazione forestale
- Azione specifica 7: boschi ripariali, planiziali, costieri e pinete litoranee (Obiettivo da raggiungere entro termine di strategia)
- Azione sperimentale 1: monitoraggio delle variabili socio economiche ed ambientali, coordinamento e diffusione delle informazioni e dei dati statistici (Obiettivo da raggiungere entro 5 anni)
Tali risorse sono ripartite tra le Regioni per:
- 85% in base ad estensione della superficie forestale (in ha.) come risultante da ultimo inventario nazionale foreste (2015)
- 7,5% in quota fissa tra tutte le Regioni in modo da assicurare adeguati fondi ad ogni Regione per realizzare Azioni di Strategia
- 7,5% in proporzione alla dimensione territoriale della Regione
In base a tale ripartizione assegnate alla Regione Marche 899.275 €/anno
Ogni Regione, pur nel rispetto degli obiettivi e target definiti per ogni Azione indicata, potrà utilizzare risorse assegnate nell’attuazione di tutte od alcune delle Azioni indicate “in considerazione delle priorità individuate a livello locale e delle caratteristiche territoriali, ecologiche, socioeconomiche e paesaggistiche delle realtà locali, anche alla luce di altre disponibilità finanziare”
Ai fini del monitoraggio sullo stato di avanzamento dell’attuazione della Strategia e nel rispetto dei tempi fissati per conseguire obiettivi fissati, Regione invia entro 30 Giugno a MIPAAF una relazione contenente Azioni realizzate nell’anno precedente o in corso di realizzazione, evidenziando eventuali criticità rilevate, quantificazione degli indicatori fissati nell’intento di “analizzare grado di efficacia ed efficienza delle azioni nel tempo”