PARATUBERCOLOSI BOVINA

PARATUBEROCOLOSI BOVINA (Accordo Stato-Regioni 17/10/13) (igizoo44)

Soggetti interessati:

Allevatori con bovini da latte e da carne, ASL, veterinari

Iter procedurale:

Approvate con accordo Stato-Regioni  del 17/10/2013 “Linee guida per adozione di Piani di controllo ed assegnazione di qualifica sanitaria di allevamenti nei confronti di Paratubercolosi bovina”, al fine di:

a)       raccogliere dati su insorgenza di casi clinici di tubercolosi nel patrimonio bovino;

b)       permettere certificazione per commercio consapevole di animali o loro prodotti tramite classificazione di animali basata sul rischio;

c)       fornire ad allevatori strumenti per prevenire introduzione di infezione di Paratubercolosi nei propri allevamenti;

d)       fornire ad allevatori strumenti per controllo di infezione in allevamenti infetti.

Regioni si impegnano ad adottare piani regionali complementari. Fino a tale data applicate seguenti Linee guida:

–          obbligo di segnalazione di animali sospetti di Paratubercolosi bovina (bovino di età superiore a 24 mesi oggetto di “diarrea cronica associata a cachessia, salvo caso che animale sottoposto a test positivo di Paratubercolosi) a ASL da parte di veterinari pubblici e privati e proprietari/detentori di animali. ASL deve prevedere a prelievo di feci per conferma di sospetto clinico ed a registrare casi clinici di Paratubercolosi su sistema informativo di Ministero Salute;

–          a seguito conferma di caso clinico, Servizio veterinario ASL dispone in allevamento interessato:

1)       blocco delle movimentazioni e delle vendite di animali di specie sensibili verso altri allevamenti da riproduzione. Blocco riguarda animali senza sintomi clinici di Paratubercolosi ma risultati positivi a prova sierologica. A partire da 20/11/2014 ogni movimentazione di bovini verso allevamenti da riproduzione deve riportare su dichiarazione di provenienza qualifica sanitaria di azienda (Introduzione di animali da azienda con qualifica sanitaria inferiore comporta perdita della propria qualifica per assumere quella di azienda di provenienza)

2)       verifica informazioni riportate in BDN e corretta identificazione di animali in allevamento

3)       isolamento animali con forma clinica fino a macellazione

4)       esecuzione visita clinica su allevamento con controllo sierologico su tutti i servizi di età superiore a 36 mesi. Risultati di controllo comunicati a proprietario/detentore per adozione volontaria di piano di controllo           

–          revoca blocco movimentazione per capi non sottoposti a prelievo o risultati negativi a controllo sierologico dopo avvenuta macellazione di tutti i soggetti infetti da Paratubercolosi

–          veterinario di macello se visita ante mortem segnala presenza di sospetto Paratubercolosi e quella post mortem evidenzia lesioni caratteristiche della malattia, segnata subito caso a Servizio veterinario ASL dove ricade allevamento

–          entro 20/11/2014 Servizio veterinario ASL assegna in base ad informazioni sanitarie in possesso qualifica sanitaria per la Paratubercolosi ad ogni allevamento bovino in base a quanto riportato in Allegato 2 pubblicato su G.U. 271/13. Ad eccezione di livelli PTC “allevamenti con casi clinici” e PPO “allevamenti senza casi clinici”, qualifica assegnata su richiesta di allevatore con validità di 12 mesi. Qualifica mantenuta se permangono requisiti, non introdotti soggetti provenienti da allevamenti con qualifiche inferiori e prova sierologica svolta con cadenza almeno annuale con esito favorevole. Se non rispettati requisiti mantenimento livello di qualifica riportato in Allegato 2 pubblicato su G.U. 271/13, azienda perde qualifica ed assume livello PTO

–          prove diagnostiche di laboratorio per ottenimento e mantenimento di qualifica sanitaria attuate da Istituto Zooprofilattico Sperimentale, competente per territorio, con costi a carico del proprietario di animali. Regioni rendono disponibili dati relativi ad esiti di esami eseguiti nell’ambito piani di controllo a Centro Nazionale di Referenza di Ministero Salute

–          piano aziendale di controllo della Paratubercolosi è volontario e deve contenere le misure minime indicate di seguito, ed essere approvato da Servizio veterinario ASL competente, definite in base a preliminare analisi del rischio ed indirizzi produttivi di allevamento. Manuale per controllo di Paratubercolosi in allevamenti bovini da latte/bovini da carne (Linea vacca-vitello), comprendente:

1)       raccolta di informazioni su stato sanitario e produttivo di allevamento relativamente a presenza di altre infezioni subcliniche, incidenza di patologie di mandria, scostamento tra performance produttive raggiunte ed attese (scheda rilevazione pubblicata su G.U. 271/13)

2)       raccolta di anamnesi relativa a Paratubercolosi e stima di prevalenza di infezione. Risultato di test diagnostico eseguito su tutto allevamento fornisce valutazione su prevalenza (In mancanza eseguire stima su dati anamnesici raccolti utilizzando scheda pubblicata su G.U. 271/13)

3)       analisi del rischio per trasmissione di infezione Paratubercolosi in ogni fase di allevamento (Fissare punteggi di rischio a partire da quello più alto per vitelli a quello più basso per animali di età crescente “in funzione di misure ricettività ad infezione con aumentare di età”). Per analisi del rischio e relativa classificazione utilizzare scheda pubblicate su G.U. 271/13

4)       test diagnostici di animali. Prima di eseguire test porsi seguenti domande:

·         cosa aspettarsi da test? Identificare animali infetti ed eliminarli/gestirli, stimare prevalenza di rischio esistente in azienda e valutare rischio legato da acquisto animali da rimonta

·         quale tipologia di test utilizzare? Scegliere tra test sierologico (Elisa consigliato per economicità e rapidità), test di diagnosi diretta (coltura fecale è test più affidabile ma con tempi lunghi di risposta), PCR (è più veloce ma costa di più ed è meno attendibile)

·         quali animali testare e quando? In fase iniziale di accertamento di Paratubercolosi limitarsi ad animali a più elevato rischio (bovine a maggior rischio di esposizione od animali di oltre 36 mesi). Se accertata infezione, test esteso a tutti i soggetti in stalla (quanto meno di oltre 24 mesi e nel caso di bovine “in asciutta”). Test eseguiti almeno 1 volta/anno

·         quali decisioni prendere in base a risultati ottenuti? Decisioni strategiche di allevamento (certificazione, modalità di intervento) o di gestione singoli capi (dividere bovini negativi o a basso rischio da quelli positivi o ad alto rischio; isolare bovine positive al parto, escluderle da fecondazione, non usare loro colostro e latte per alimentazione dei vitelli, escluderle da pascolo o tenerle separate da bovine negative). Vietato comunque vendere in vita soggetti infetti

5)       redazione di Piano aziendale di gestione sanitaria (PGS) il cui modello riportato su G.U. 271/13, in cui definire: obiettivi a breve e lungo termine, perseguibili e realistici, modificabili nel tempo e misurabili. Nel PGS indicare priorità di intervento, considerando prevalenza di infezione, risultati analisi dal rischio, obiettivi, altre priorità sanitarie o gestionali, risorse disponibili, responsabile delle misure individuate, periodicità di test di allevamento   

6)       misure per ridurre rischio di contaminazione del latte nelle aziende infette derivato da presenza di animali con elevata escrezione fecale o da contaminazione fecale del latte. Basso rischio di contaminazione si ha in allevamenti con bassa prevalenza di infezione (soggetti positivi a test inferiori a 5%) ed eliminazione di tutti i soggetti sospetti (escrezione fecale alta positività al test Elisa). Per evitare contaminazione del latte occorre garantire elevato livello di igiene di mammella. Attuare controlli su campioni di latte di massa mediante test PCR (almeno trimestrale) e esami batteriologici per ricerca di coliformi fecali (frequenza esami inserita in PGS)

7)       verifica di attività svolta e risultati conseguiti da PGS attraverso monitoraggio di interventi eseguiti, eventuali inadempienze rilevate a programma, loro efficacia nel tempo ed eventuali modifiche da apportare, considerando che certi risultati raggiungibili in 4-5 anni, incidenza di casi clinici (evidenziando età dei soggetti più giovani) e positività ai test. Verifica da eseguire ogni anno, compilando scheda anamnesica di allevamento, scheda per raccolta dati anamnesi Paratubercolosi e stima di prevalenza di infezione, scheda di valutazione del rischio di trasmissione di infezione Paratubercolosi in allevamento, piano di gestione sanitaria (eventuale inserimento di nuovi interventi per aumentare efficacia azione di controllo). Schede compilate e PGS conservate in allevamento