INTERVENTI DI RIFORESTAZIONE

INTERVENTI DI RIFORESTAZIONE (D.M. 9/10/20, 29/9/21)  (bosco19)

Soggetti interessati:

Ministero Ambiente, Tutela Territorio e Mare (MATTM), Ministero Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (MIPAAF), Regioni, Autorità competenti nella gestione del demanio fluviale e programmazione degli interventi di contrasto al dissesto idrogeologico (Autorità fluviale), Comitato per sviluppo del verde pubblico (Comitato), città metropolitane, imprenditori agricoli ai sensi di Art. 2135 del Codice civile (imprenditori agricoli)

Iter procedurale:

Legge 141/19 ad Art. 14 prevede:

  • finanziamento di un programma sperimentale di messa a dimora di alberi (compresi impianti arborei da legno di ciclo medio e lungo) non oggetto di altro sostegno pubblico riguardante reimpianto e creazione di foreste urbane e periurbane nelle città metropolitane. Al riguardo MATTM emana un decreto in cui definisce: modalità per la progettazione degli interventi (compresa ogni eventuale successiva variazione); riparto delle risorse tra le città metropolitane tenuto conto di criteri di selezione (quali: valenza ambientale e sociale del progetto; livello di qualificazione e fruibilità dell’area; livello di qualità dell’area; localizzazione di interventi in zone oggetto di infrazione comunitaria). Città metropolitane, entro 120 giorni da emanazione del decreto, presentano progetti, corredati da programmi operativi di dettaglio con relativi costi, a MATTM, che provvede ad eseguire, tramite Comitato (si può avvalere, anche per la verifica della successiva fase esecutiva, del Sistema nazionale della rete per la protezione ambientale), istruttoria delle domande pervenute (accertare rispondenza del progetto ai requisiti prescritti) e ad approvare almeno 1 progetto per città metropolitana
  • introduzione da parte di Autorità fluviale, tra i criteri per affidamento di lavori, la “pulizia, manutenzione e rimboschimento delle fasce ripariali delle aree demaniali fluviali con relativo piano di manutenzione, laddove ritenuto necessario per prevenire rischio idrogeologico, garantendo accordo con programmazione delle misure ed interventi per sicurezza idraulica di Autorità di bacino”. A tale rimboschimento si provvede secondo modalità definite con decreto MATTM, che consente ad Autorità fluviale di affidare tali lavori ad imprenditori agricoli, in forma singola od associata, nel rispetto delle norme vigenti su contratti pubblici. Se Autorità fluviale non ritiene necessario il rimboschimento deve motivarlo negli atti di affidamento. Autorità fluviale, tra i criteri di assegnazione degli interventi di messa a dimora di alberi, reimpianto e selvicoltura nelle città metropolitane, tiene conto prioritariamente delle aree che hanno subito notevoli danni a seguito di eventi climatici eccezionali
  • MIPAAF, di intesa con MATTM e Conferenza Stato – Regioni, adotta linee guida per la identificazione delle aree definibili come “boschi vetusti” (cioè “superfici boschive costituite da specie autoctone spontanee coerenti con contesto biogeografico e dotate di biodiversità caratteristica conseguente ad assenza di disturbi da almeno 60 anni con presenza di stadi seriali legati alla rigenerazione e alla senescenza spontanea”) e le indicazioni per loro gestione e tutela, al fine di creare banca dati nazionali dei “boschi vetusti”
  • Regioni favoriscono il rilascio nel bosco di alberi da destinare ad invecchiamento a “tempo indefinito”
  • vietato a partire dal 1/1/2020 nelle aree ad elevata criticità idraulica, come individuate nei Piani di bacino, incrementare attuali quote di impermeabilizzazione del suolo

MATTM con D.M. 9/10/2020 ha definito modalità sostenere interventi di “riforestazione” (intesi come “messa a dimora di alberi, compresi impianti arborei da legno di medio e lungo ciclo e creazione di foreste urbane e periurbane”) nelle città metropolitane che presentano a MATTM, tramite PEC (comitato.verdepubblico@pec.minambiente.it), entro 11/3/2021 progetti di riforestazione, selezionati tenendo conto di loro “valenza ambientale e sociale, livello di riqualificazione e fruibilità dell’area, livelli di qualità dell’aria, localizzazione degli interventi in zone oggetto di procedure di infrazione UE” (preferenza assegnata a queste ultime, il cui elenco è riportato in Allegato a D.M. 9/10/2020 pubblicato su G.U. 281/20). Progetti, che per la loro complessità redatti da un gruppo di progettisti multidisciplinare (come attestato dal loro curriculum), coordinati da un esperto in scienze agroforestali,  debbono evidenziare:

  1. disponibilità giuridica delle aree dove debbono essere realizzati;
  2. programma operativo di dettaglio con relativi costi e cronoprogramma degli interventi;
  3. piano di manutenzione e cure colturali per almeno 7 anni successivi ad impianto, con relativi costi;
  4. impegno ad acquisire tutte le eventuali autorizzazioni necessarie a realizzare interventi, prima del loro inizio;
  5. impegno a redigere progetto esecutivo in base a normative vigenti e corredato da:
    • relazione tecnica in cui specificato vincolo di destinazione dell’impianto;
    • quadro economico di ripartizione dei costi (comprese spese tecniche, spese per manutenzione colturale, IVA se non recuperabile);
    • planimetrie di progetto redatte in base a cartografia georeferenziata in scala adeguata a localizzare e quantificare interventi proposti;
    • computo metrico del progetto e costi di manutenzione per periodo di 7 anni, redatto in base a Prezziario regionale (specificare costi di manutenzione ordinaria e straordinaria previsti per ogni anno, risorse umane qualificate da impiegare);
  6. avvio dell’intervento entro 4 mesi da notifica del suo finanziamento (ammessa 1 richiesta di proroga “per ragioni non dipendenti dal beneficiario”);
  7. superficie oggetto di intervento (almeno 3 ha., anche non contigui purché “strutturalmente e funzionalmente integrati in un progetto unitario”) “coerente con la pianificazione urbanistico territoriale e paesistica dell’area interessata;
  8. obiettivi da perseguire tra i seguenti:
    • tutelare la biodiversità in modo da garantire piena funzionalità degli ecosistemi;
    • aumentare la superficie e migliorare funzionalità ecosistemica delle infrastrutture verdi nel territorio;
    • migliorare salute e benessere dei cittadini;
  9. aree dove ospitare piante arboree ed arbustive, da descrivere in termini fisici (clima, litomorfologia), biologici (flora, fauna, vegetazione reale e potenziale), ecologici (situazione a livello di stoccaggio di CO2 e di qualità dell’aria), podologici e paesistici, anche tenendo conto della cronologia degli interventi;
  10. diverse azioni da attuare, da descrivere in termini quantitativi e qualitativi, specificando: specie autoctone da utilizzare (caratteristiche dendrometriche, potenziale sviluppo di apparato radicale), con priorità per consociazioni con specie arbustive; tipologia del postime da mettere a dimora e sua reperibilità certificata (evitare di introdurre specie invasive o con problematiche di tipo fitosanitario);
  11. collegamento esistente tra fitocenesi del progetto e dinamica vegetazionale locale;
  12. stima della capacità delle specie botaniche utilizzate (preferenza assegnata specie sempreverdi e caducifoglie), in termini di: assorbimento e stoccaggio di CO2; rimozione degli inquinanti atmosferici; adattamento ai cambiamenti climatici;
  13. lavorazioni del suolo propedeutiche per messa a dimora delle specie da utilizzare, essenziali per garantirne adeguato attecchimento e sviluppo, adottando in caso di rimboschimento, modello di impianto “il più vicino possibile al pattern naturale compatibilmente con le successive cure colturali previste nel progetto fino a loro maturità (privilegiare interventi volti a favorire successioni naturali verso vegetazione potenziale);
  14. eventuali opere infrastrutturali necessarie per realizzare impianto arboreo e cure colturali ed eventuale uso pubblico con relativa protezione delle piante (privilegiare soluzioni basate su caratteristiche naturali);
  15. eventuali opere accessorie connesse ad impianto (v. cartellonistica, arredo, percorsi, interventi di desigillatura di superfici pavimentate, sistemazioni del suolo, interventi di ingegneria naturalistica) per non oltre 30% del costo complessivo;
  16. stima dei benefici ambientali attesi relativamente a cattura e stoccaggio di CO2, rimozione di inquinanti atmosferici;
  17. collocazione territoriale e funzionale degli interventi in modo da evidenziare loro collegamenti con aree di interesse locale e nazionale (v. aree protette, rete Natura 2000, siti degradati, aree urbane interessate da eventi eccezionali, quali incendi, piogge, frane, vento ecc.);
  18. modalità di aggiornamento dei lavori di manutenzione (se esternalizzati);
  19. piano dettagliato di gestione e manutenzione delle nuove aree verdi per almeno 7 anni successivi ad impianto, prevedendo sostituzione di piante che non hanno attecchito se compatibile con piante limitrofe già affermate;
  20. piano di monitoraggio annuale per verificare e consolidare risultati del progetto

Se documentazione inviata incompleta

Comitato, entro 11/5/2021:

  • esegue istruttoria delle domande pervenute, chiedendo se documentazione incompleta integrazioni da produrre entro 30 giorni (pena decadenza della domanda) e verificando “potenziale efficacia del progetto nel perseguimento dei principali obiettivi della strategia nazionale del verde urbano”;
  • delibera graduatoria dei progetti ammessi inviandola, insieme ad atti relativi a valutazione dei progetti, a MATTM, affinché provveda all’approvazione della graduatoria in base alle risorse disponibili ed alla relativa notifica a città metropolitane beneficiarie (finanziato almeno 1 progetto per città metropolitana)

MATTM provvede ad erogare finanziamento a città metropolitane beneficiarie sotto forma di:

  • anticipo (pari a 20% di importo dovuto) a seguito di invio della comunicazione di avvio dei lavori entro 120 giorni da notifica del finanziamento, pena perdita del contributo (risorse così liberate trasferite al progetto successivo in graduatoria);
  • stato di avanzamento lavori (ulteriore 50% di importo dovuto) a seguito di invio di documentazione (fatture, contabilità, relazione di sintesi, documentazione fotografica) attestante esecuzione di almeno 50% delle opere finanziate;
  • saldo (30%) a seguito di invio di: certificato di regolare esecuzione dei lavori; atto di collaudo delle opere realizzate; fatture, contabilità, documentazione fotografica attestante lavori svolti; copia certificati di provenienza delle specie vegetali impiantate

Città metropolitane:

  • possono presentare varianti al progetto approvato a MATTM ed al Comitato, che effettua, entro 30 giorni successivi, istruttoria ed approva variante o chiede documenti integrativi o modifiche da produrre entro 15 giorni, pena perdita del finanziamento. Comitato entro 15 giorni successivi trasmette esiti di istruttoria a MATTM;
  • svolgono controlli su corretta realizzazione sia degli interventi finanziati secondo cronoprogramma indicato nel progetto (in particolare al momento di avvio, stati di avanzamento e collaudo dei lavori), sia degli interventi di manutenzione previsti (garantire “tenuta nel tempo delle opere finanziate”, con eventuale esecuzione diretta degli interventi “in caso di inerzia o inadempimento del soggetto preposto”). Se riscontrate irregolarità immediata comunicazione a MATTM

Comitato, anche avvalendosi di Sistema nazionale a rete per protezione dell’ambiente, verifica fase attuativa dei progetti finanziati

MIPAAF con D.M. 29/9/2021 definisce modalità di ripartizione del Fondo per incentivare interventi di messa in sicurezza, manutenzione del suolo e rimboschimento, al fine di favorire tutela ambientale, gestione del paesaggio e contrasto al dissesto idrogeologico, attuati da imprese agricole e forestali delle aree interne e marginali:

  • aventi disponibilità dei terreni oggetto di intervento alla data di invio della domanda;
  • iscritte ad Albo delle imprese forestali della Regione dove realizzare intervento (in assenza di iscrizione occorre possesso dei requisiti minimi definiti con D.M. 29/4/2020);
  • non aver beneficiato di altri finanziamenti pubblici per stessi interventi ed aree nei 3 anni precedenti

Imprese agricole e forestali presentano domanda di contributo secondo modalità definite da Regione al fine di:

  1. realizzare ed eseguire manutenzione straordinaria di opere di sistemazione idraulico forestale volte a ridurre rischio idrogeologico, inclusa viabilità forestale;
  2. ripristinare, restaurare, migliorare superfici forestali degradate o frammentate anche a seguito di eventi estremi ed incendi boschivi, al fine del recupero funzionale degli ecosistemi forestali

Regione definisce criteri di priorità per la concessione del contributo nei limiti delle risorse assegnate, tenendo conto di:

  1. interventi eseguiti da imprese aventi sede operativa nei Comuni classificati totalmente montani;
  2. interventi ricadenti in aree definite come boschi di protezione ai sensi di D.Lgs. 34/18;
  3. interventi ricadenti in aree sottoposte a vincolo idrogeologico;
  4. interventi ricadenti in aree classificate ad alto rischio incendi;
  5. interventi volti alla riduzione del rischio idrogeologico ricadenti in bacini idrografici sottesi a centri abitati individuati come a rischio nella pianificazione di bacino vigente e per cui occorre acquisire parere favorevole di Autorità di bacino competente;
  6. interventi effettuati da imprenditori agricoli e forestali di età inferiore a 40 anni alla data di invio domanda;
  7. interventi effettuati in superfici accorpate ed appartenenti a più proprietari associati

Regione procede alla selezione delle domande, concessione ed erogazione dei contributi (nell’atto di concessione indicare Codice unico di progetto CUP identificativo degli interventi oggetto di finanziamento)

Regione a conclusione delle attività finanziate redige una relazione sui risultati conseguiti da inviare a MIPAAF

Sanzioni:

Si ha revoca del finanziamento assegnato con versamento delle risorse erogate da parte delle città metropolitane su un capitolo del bilancio dello Stato indicato da MATTM, in caso di:

  • mancata esecuzione del progetto entro 24 mesi da notifica del finanziamento (anche a causa di “sopravvenuta impossibilità a completa realizzazione del progetto”), salvo proroghe concesse da MATTM
  • totale difformità degli interventi realizzati con quelli approvati
  • mancata osservanza delle norme UE e nazionali vigenti in materia di appalto dei lavori, forniture, servizi oggetto di finanziamento
  • richiesta di saldo del finanziamento inviata “a fronte di avanzamento contabile inferiore a 100% del costo complessivo del progetto operativo”

Entità aiuto:

MIPAAF con D.M. 29/9/2021 stanziato per anni 2020 e 2021 3.000.000 €/anno da ripartire tra le Regioni, in base alla estensione della superficie forestale (in Ha.) stimata da ultimo inventario nazionale del 2005 (alle Marche assegnati 88.000 €), per concessione di contributi pari a 100%  dei costi sostenuti, cumulabili con altri aiuti erogati nell’ambito del regime “de minimis”

Per ognuno degli anni 2020 e 2021 stanziati 15.000.000 € (coperti con i proventi delle aste delle quote di emissione di CO2 versati da GSE in apposito capitolo di bilancio nazionale e destinati a MATTM) per sostenere progetti di “riforestazione” presentati da città metropolitane con costi inferiori a 500.000 € (IVA inclusa), compresi interventi di manutenzione successiva ad impianto non coperti da altri finanziamenti o sostegni pubblici

 

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