HANDICAP ED ORGANISMI PUBBLICI

HANDICAP ED ORGANISMI PUBBLICI (Legge 112/16; L.R. 18/96, 24/85; D.G.R.  26/4/21, 14/6/21)  (social19)

Soggetti interessati:

Presidenza Consiglio Ministri (PCM), Ministero del Lavoro e Politiche Sociali (MILPOS), Assemblea e Giunta Regionale, Servizio Regionale Politiche Sociali e Sport (Servizio), Servizio Sanitario Regionale (SSR), Unioni Montane, Enti locali, Comuni singoli od associati in ATS (Ambito Territoriale Sociale), ASL, Unità multidisciplinari per età evolutiva (UMEE) o per età adulta (UMEA) di Area Vasta ASUR, Dipartimento salute mentale (DSM), Unità operative sociali e sanitarie (UOSS), Aziende di servizio alla persona riconosciute e/o accreditate da SSR, Centro per impiego, Organizzazioni senza scopo di lucro che svolgono e promuovono attività assistenziali, educative, di solidarietà e tutela nei confronti di soggetti svantaggiati.

Persone riconosciute in situazione di handicap fisico, psichico, sensoriale da Commissione sanitaria  con età inferiore a 65 anni al 31 Dicembre anno di intervento (per minori con “situazione di handicap non ancora attestata” sufficiente documentazione sanitaria attestante la patologia, rilasciata da Area Vasta di ASUR, o da un Centro privato autorizzato e/o accreditato; per disabili affetti da disturbi mentali non in possesso di attestazione di disabilità, sufficiente attestazione rilasciata da Dipartimento di salute mentale).

Soggetti con oltre 65 anni beneficiano solo di provvidenze di cui agli articoli 12 (comma 1 lettera1), 13, 20, 21 (comma 1 lettera b) della LR 18/96.

Iter procedurale:

Legge 112/16 sostiene “benessere, piena inclusione sociale, autonomia delle persone con disabilità grave,  non determinata da naturale invecchiamento o da patologie connesse a senilità, prive di sostegno familiare, in quanto mancanti di entrambi i genitori, o perché gli stessi non sono in grado di fornire sostegno”, attraverso:

  1. definizione di prestazioni assistenziali di tipo sanitario e sociale da parte di Regioni, che tendono ad evitare la istituzionalizzazione del disabile, pur nel rispetto della volontà di o di quella dei genitori o persone che ne tutelano interessi. Regione, ai fini della determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni e degli obiettivi di servizio, definisce livelli essenziali delle prestazioni da garantire a persone con disabilità grave. Per facilitare il compito delle Regioni, MILPOS emana decreto, in cui definire obiettivi di sevizio per prestazioni da erogare  a tali soggetti, fermo restando livelli essenziali di assistenza ed interventi di cura  a favore dei disabili previsti da altre normative vigenti e nei limiti delle risorse disponibili
  2. istituzione presso MILPOS del Fondo per assistenza a persone con disabilità grave prive di sostegno famigliare, destinato a:
  • attivare e potenziare programmi di intervento, volti a favorire percorsi di non istituzionalizzazione, ma di supporto alla domiciliarità in abitazioni o gruppi appartamento, che riproducono condizioni abitative familiari, tenendo conto delle opportunità offerte dalle nuove tecnologie, in modo da evitare isolamento di persone con grave disabilità
  • realizzare interventi per permanenza temporanea di disabile in unità extra familiari, per far fronte a situazioni di emergenza, nel rispetto della volontà del disabile, suoi genitori/tutore
  • realizzare interventi innovativi di residenzialità, per creare soluzioni alloggio di tipo familiare (compreso pagamento oneri di acquisto, locazione, ristrutturazione, messa in opera di impianti ed attrezzature necessari al loro funzionamento)
  • sviluppare programmi di accrescimento della consapevolezza, abilitazione, competenza del disabile per gestione della propria vita quotidiana, così da fargli conseguire un maggior livello di autonomia

Al finanziamento dei suddetti programmi possono partecipare Regioni, Enti locali, Enti del Terzo settore, altri soggetti di diritto privato con comprovata esperienza nell’assistenza a disabili, famiglie associate, Organizzazione di rappresentanza delle persone con disabilità. MILPOS emana decreto in cui fissare modalità di accesso alle misure di assistenza, cura e protezione. Regioni: adottano indirizzi di programmazione; definiscono criteri per la pubblicità dei finanziamenti adottati; verificano esecuzione delle attività; revocano finanziamenti concessi

  1. concessione di agevolazioni alla erogazione liberale da parte di soggetti privati, anche mediante: stipula di polizze assicurative; costituzione di trust; vincoli di destinazione; fondi speciali, composti da beni oggetto di vincolo di destinazione e disciplinati con contratto di affidamento fiduciario (anche a favore di Organizzazioni non lucrative di utilità sociale, riconosciute come persone giuridiche operanti prevalentemente nel settore della beneficienza in favore di persone con disabilità grave)
  2. attuazione da parte di PCM di campagne informative per diffondere conoscenza sulle disposizioni di legge a favore delle persone con disabilità grave, in modo da consentire loro un più agevole e diretto ricorso agli strumenti previsti per l’assistenza, e nel contempo sensibilizzare l’opinione pubblica sul processo di inclusione sociale delle persone con disabilità
  3. invio da parte di MILPOS entro 30 Giugno, di una relazione alle Camere sullo stato di attuazione della Legge 112/16

L.R. 18/96:

  • istituisce Coordinamento regionale per tutela persone handicappate, avente durata di 5 anni, con il compito di:

a)proporre a Regione linee guida per promozione, gestione, verifica qualità dei servizi per soggetti con handicap;

b)esprimere pareri su modalità riparto delle risorse;

c)attivare studi, ricerche, sperimentazioni;

d)coordinare sperimentazione ed attuazione del “diario personale del disabile” contenente “percorso socio-evolutivo del soggetto”;

e)proporre a Regione criteri di indirizzo per riqualificazione ed aggiornamento degli operatori nel settore handicap dipendenti di: Enti locali; ASL; scuola; Organizzazioni del privato sociale;

f)formulare parere su documenti di programmazione regionale su formazione professionale ed handicap;

g)attuare monitoraggio in collaborazione con Coordinamenti provinciali e di ambito circa efficacia interventi;

h)proporre a Regione modelli di intervento innovativi o sperimentali;

i)indire conferenza annuale su handicap;

j)formulare proposte in merito accordi programma

  • istituisce Coordinamenti provinciali per tutela delle persone handicappate, aventi durata di 5 anni, con il compito di:

a)promuovere coordinamento su territorio provinciale di attività e servizi a favore persone con handicap attuati da Coordinamenti di ambito;

b)eseguire ricerche e studi per incentivare e consolidare programmazione degli interventi su territorio;

c)inviare sintesi su attività svolte a Provincia, Regione, Coordinamento regionale;

d)proporre a Regione e Provincia corsi di aggiornamento e riqualificazione degli operatori nel settore handicap di: ASL; scuola; Organizzazioni del privato sociale;

e)promuovere impiego integrato risorse finalizzate ad integrazione scolastica, lavorativa, sociale;

f)promuovere interventi per favorire inserimento lavorativo di persone con handicap;

g)acquisire provvedimenti emanati da Organismi istituzionali competenti in materia di integrazione scolastica e lavorativa di persone con handicap

  • istituisce Coordinamento di ambito per la tutela delle persone handicappate, comprendente personale di Comuni, ASL, scuola, Centro per impiego, Organizzazioni operanti nel sociale, con il compito di:

a)promuovere piena integrazione fra servizi e prestazioni a favore persone con handicap;

b)valutare rispondenza servizi ai bisogni;

c)promuovere piena integrazione scolastica, lavorativa e sociale con coinvolgimento famiglie per favorire supporto ad alunni durante intero percorso scolastico; pari opportunità di istruzione; orientamento, formazione professionale, inserimento lavorativo;

d)sperimentare nuova metodologia di intervento;

e)trasmettere relazione annuale a Coordinamento provinciale;

f)collaborare nella stesura del Piano territoriale dei servizi sociali

  • istituisce Consulta regionale per handicap, avente durata di 5 anni, composta da 1 rappresentante per ogni Associazione sociale riconosciuta che ha beneficiato di contributi regionali dopo anno 2000, con il compito di:

a)promuovere conferenza annuale delle Associazioni che assistono handicappati;

b)esprimere, entro 15 giorni, parere su programmi regionali a favore handicap;

c)designare rappresentanti delle Associazioni nel Coordinamento regionale per tutela handicap

  • istituisce Centro regionale di ricerca e documentazione handicap con il compito di:

a)sperimentare nuove metodologie di intervento per favorire inserimento persone con handicap;

b)rapportarsi con sistema informativo statistico ed Osservatorio regionale per politiche sociali;

c)articolarsi in poli territoriali.

  • affida ad Assemblea Regionale seguenti compiti:

a)definire indirizzi relativi ad accordi programma in campo sociale, sanitario e socio-sanitario tra Regione, Province, Comuni, ASL, Unioni Montane, Organismi scolastici, relativi ad “uso coordinato di risorse finanziarie e strumentali” per favorire prevenzione, riabilitazione, integrazione sociale, scolastica, lavorativa;

b)disciplinare interventi per prevenzione, diagnosi prenatale e precoce, cura e riabilitazione da attuarsi tramite presidi ospedalieri e sanitari territoriali;

  • affida a Giunta Regionale seguenti compiti:

a)approvare, sulla base delle indicazioni contenute nel piano socio sanitario e sociale e sentito il parere del Coordinamento Regionale  (parere espresso entro 20 giorni da richiesta) e della competente Commissione assembleare, modalità di: attuazione (con valenza anche pluriennale) degli interventi di LR 18/96; impiego delle risorse, rispettando eventuali tetti di spesa;

b)stabilire criteri per stipula convenzioni tra Associazioni, Enti, Organizzazioni operanti nel privato sociale per interventi e servizi socio-sanitari, formativi ed educativi;

c)istituire e curare aggiornamento elenco speciale di Enti, Istituzioni, cooperative sociali, centri di lavoro guidato, Associazioni del volontariato che svolgono attività a favore di inserimento   lavorativo handicappati;

d)vigilare su adempimenti ASL, in merito a:

–          accertamento persone handicappate e compilazione diagnosi funzionale;

–          elaborazione del piano educativo individualizzato ed assicurazione condizioni necessarie ad integrazione portatori di handicap;

e)ripartire fondi tra Enti locali e Aziende di servizio alla persona accreditate per interventi svolti al sostegno di persone con meno di 65 anni riconosciute disabili da competente Commissione. Per anno 2021, DGR 501 del 26/4/2021 sostiene, ai sensi di R. 18/96 Art. 12 comma 1 lettera a), b), c), e), f), nonché Art. 14 commi 2, 3, 3 bis, 4 bis e 4 ter, seguenti interventi a favore di persone in situazione di disabilità con meno di 65 anni (Nel caso di minori di 10 anni si può prescindere da attestato di disabilità ed avvalersi di documentazione sanitaria attestante patologia vigente rilasciata da ASL o da Centro privato autorizzato; per disabili affetti da malattie mentali sufficiente attestazione del Dipartimento di salute mentale):

–          assistenza domiciliare fornita da Enti locali ed Aziende di servizio alla persona tramite proprio personale ed operatori esterni nel limite massimo di 12 ore/settimana, tenendo conto di età del soggetto e suoi bisogni, nonché tipologia di disabilità presentata (18 ore/settimana per soggetti in situazioni di gravità);

–          assistenza educativa fornita da Enti locali ed Aziende di servizio alla persona tramite proprio personale ed operatori esterni a:

1)       soggetti disabili in situazione di gravità per cui UMEE e UMEA e Centri privati autorizzati da SSR ritengono necessario intervento di un educatore specializzato, con esperienza con disabili, nell’ambito di un progetto educativo individualizzato, al fine di sviluppare potenzialità residue del soggetto e creare condizioni ottimali per suo inserimento in contesto sociale o lavorativo. Ogni soggetto può beneficiare di non oltre 650 ore/anno, comprese ore di assistenza educativa fornita dai centri estivi organizzati dai suddetti Organismi;

2)       disabili non riconosciuti in situazione di gravità per cui UMEE e UMEA e Centri privati autorizzati da SSR elaborano progetto educativo personalizzato volto a sostenere sviluppo di abilità personali, processo di integrazione sociale, acquisizione dei requisiti per integrazione lavorativa. Ogni soggetto può beneficiare di non oltre 300 ore/anno di assistenza educativa, comprese ore di frequenza a centri estivi organizzati da tali Organismi

Ente locale, UMEE, UMEA, educatore sono tenuti a verificare lavoro svolto e risultati ottenuti, con eventuale adeguamento degli interventi in atto

–          integrazione scolastica presso:

1)       nido di infanzia (da 3 mesi a 3 anni) con intervento di educatori specializzati a sostegno del soggetto disabile, fino a 880 ore/anno (cioè 20 ore/settimana x 44 settimane), elevabili a 1.320 ore/anno (cioè 30 ore/settimana x 44 settimane) in caso di soggetto in situazione di gravità

2)       scuola di infanzia (da 3 a 6 anni) comunale (cioè scuola che Ente locale istituisce e sostiene costi per personale docente specializzato) con interventi di operatori aventi funzioni educative a supporto del disabile fino a 720 ore/anno (cioè 20 ore/settimana x 36 settimane), elevabili a 1.080 ore/anno (cioè 30 ore/settimana x 36 settimane) per soggetto in situazione di gravità

3)       scuola di infanzia statale, scuola primaria, scuola secondaria di 1° e 2° grado con intervento di operatori aventi funzioni educative a favore di alunni disabili con meno di 23 anni al 31 Dicembre anno di competenza di intervento fino a 432 ore/anno (cioè 12 ore/settimana x 36 settimane), elevabili a 648 ore/anno (cioè 18 ore/settimana x 36 settimane) per soggetto in situazione di gravità. Tali interventi non sono sostitutivi, né alternativi alle prestazioni fornite da insegnante di sostegno, ma integrativi di questo secondo quanto stabilito caso per caso da UMEE

4)       stage formativo, mediante affiancamento di un tutor (compreso assistente per autonomia e comunicazione, partecipante a specifico corso di formazione in materia di educazione di soggetti disabili ed in possesso di almeno 3 anni di esperienza nel campo dei disabili) ad alunno fino a 416 ore/anno (8 ore/settimana x 52 settimane)

–          tirocini di inclusione sociale (TIS) non costituenti rapporti di lavoro ma percorsi di orientamento, formazione, inserimento o reinserimento volti ad inclusione sociale, autonomia, riabilitazione del disabile preso in carico dai Servizi sociali o sanitari competenti. TIS rivolti con priorità a disabili per cui non è prevedibile, almeno nel breve periodo avviamento al lavoro tramite percorsi di tirocinio formativo e per i quali è irrilevante iscrizione ai Centri per impiego

Risorse trasferite ad Ente capofila di ATS entro 31/12/2021, secondo tempi e modalità definiti con decreto del Servizio, in cui fissati anche criteri per invio dei rendiconti relativi ad attività svolte da Organismi in oggetto

DGR 733 del 14/6/2021 concede sostegno a persone disabili gravi dalla nascita o divenute disabili nel corso della vita (prima di 65 anni), non dovuto ad invecchiamento o patologie connesse alla senilità, prive di sostegno familiare in quanto prive di genitori o con genitori impossibilitati a fornire sostegno. Per beneficiare di tali aiuti, persona disabile è sottoposta ad una valutazione da parte di UMEA e DSM operanti nell’ambito di UOSS, che la prende in carico, concernente seguenti problematiche:

–          cura della propria persona, inclusa gestione di interventi terapeutici;

–          mobilità;

–          comunicazione ed altre attività cognitive di attività strumentali e relazionali di vita quotidiana;

–          miglioramento qualità di vita a livello di: benessere fisico, materiale, emozionale; autodeterminazione; sviluppo personale; relazioni interpersonali; inclusione sociale; diritti

Valutazione porta alla redazione di un progetto personalizzato, contenente bisogni della persona “nella sua globalità, a partire dalle prestazioni sanitarie, sociali e sociosanitarie”, con intervento di persona a sostegno (se impossibile da parte di genitore, tutore, curatore o amministratore o caregiver). Progetto individua figura di riferimento, che ne cura: realizzazione e monitoraggio; budget (cioè risorse professionali, umane, strumentali ed economiche in grado di “consentire alla persona di condurre la propria vita al di fuori del nucleo familiare”) comprendente anche eventuale compartecipazione alle spese da parte di utenza. Progetto inviato dal Comune di residenza di persona disabile ad Ente capofila di ATS per essere sottoposto al Tavolo di concertazione

Al venire meno del sostegno familiare o “di deistituzionalizzazione di persone già inserite in strutture residenziali, queste allocate in alloggi più coerenti con ambiente familiare”.

Assistente sociale del Comune e UMEA o DSM definiscono insieme la metodologia di monitoraggio, verifica periodica ed eventuale revisione dei progetti personalizzati “sempre nell’ottica della soddisfazione del disabile e miglioramento qualità della vita”         

ATS competente per coordinamento e gestione degli interventi in questione, convoca periodicamente Tavolo di concertazione per:

–          valutare andamento delle azioni in atto tramite analisi degli obiettivi raggiunti e criticità emerse, tenendo conto di indicazioni di UMEA o DSM derivanti da verifiche periodiche dei progetti personalizzati

–          promuovere eventuale revisione dei progetti personalizzati vigenti o di nuovi procedimenti al fine di aggiornare progetto di ATS

–          valutare nuovi utenti da assistere “in base al criterio della maggiore urgenza o limitazione di autonomia delle persone o sostegno fornito da famiglia, o condizioni abitative ambientali, o condizioni economiche personali o familiari”. Priorità assegnata a:

1)       persone mancanti di entrambi i genitori, prive di risorse economiche, reddituali o patrimoniali (salvo quelli connessi al regime di disabilità)

2)       persone i cui genitori per ragioni connesse ad età o propria situazione di disabilità non sono più in grado di garantire loro il “sostegno necessario ad una vita dignitosa”

3)       persone inserite in strutture residenziali “aventi caratteristiche molto lontane da quelle che riproducono condizioni abitative e relazionali della casa familiare”

–          definire progetti di Ambito realizzabili con Fondo nazionale anno 2020, da inviare a Servizio, che provvede a:

1)       approvarli, previa verifica di utilizzo del 70% del Fondo nazionale anno 2019 assegnato

2)       liquidarli in unica soluzione ad Ente capofila di ATS nell’anno 2021 o 2022 a seguito di invio di specifica richiesta, corredata dalla documentazione di spesa sostenuta

–          inviare entro 15 Settembre informazioni relative al 1° semestre ed entro 15 Marzo informazioni relative al 2° semestre. Dati saranno elaborati dal Servizio e trasmessi a MILPOS

  • affida ad ASL istituzione a livello di distretto di 1 o più Unità Multidisciplinari per presa in carico di soggetti portatori handicap appartenenti ad età evolutiva (Età inferiore a 18 anni o se proseguono gli studi “fino al compimento dei corsi di studio, con esclusione di quelli universitari”) ed all’età adulta (Età superiore a 18 anni con obbligo di raccordarsi con Unità età evolutiva). Unità costituite in relazione al numero abitanti ed alla configurazione del territorio
  • affida ad Unità Multidisciplinare di Età Evolutiva (UMEE) seguenti compiti:

a)informazione, educazione sanitaria, attività di prevenzione;

b)consulenza a sostegno (anche psicologico) della famiglia;

c)collaborazione con Enti ed Istituzioni;

d)individuazione di handicap e compilazione diagnosi funzionale;

e)interventi per cura e riabilitazione precoce di persone handicappate;

f)collaborazione con operatori scuola e genitori per elaborazione profilo dinamico del soggetto e definizione piano educativo individualizzato;

g)individuazione ed acquisizione di documentazione attinente al soggetto e redazione di diagnosi funzionale;

h)esecuzione di controlli periodici per valutare andamento del soggetto dal punto di vista clinico, relazionale, potenzialità di apprendimento

  • affida ad Unità Multidisciplinare Età Adulta (UMEA) seguenti compiti:

a)esecuzione di interventi in forma ambulatoriale, domiciliare, altri ambienti di vita di handicappato;

b)esecuzione con UMEE di studi epidemiologici volti a definire incidenza, prevalenza e gravità di handicap su territorio. Risultati indagine diffusi mediante convegni per sensibilizzare popolazione ed aggiornare operatori del settore;

c)agevolazione di inserimento lavorativo di handicappato, anche tramite accordi con Organizzazioni di categoria;

d)fornitura di protesi ed ausili a persone con handicap;

e)attuazione programma di corsi di aggiornamento permanente per gli operatori

Regione con LR 34/85 riconosce  e sostenere le funzioni e le attività di Associazione nazionale mutilati  ed invalidi del lavoro (ANMIL), Associazione nazionale mutilati ed invalidi civili (ANMIC), Associazione nazionale vittime civili di guerra (ANVCG), Unione nazionale mutilati per servizio (UNMS), Unione italiani ciechi (UIC), Associazione nazionale mutilati ed invalidi di guerra (ANMIG), Ente nazionale sordomuti (ENS), nonché altre Associazioni (compresa AMFAS) che hanno come scopo statutario la tutela e la promozione sociale dei cittadini invalidi, mutilati ed handicappati. Responsabili regionali delle suddette Associazioni inviano entro il 30 Giugno copia autenticata dei loro statuti e regolamenti nonché documentazione attestante attività svolta e la relativa struttura organizzativa alla Regione ai fini del censimento delle Associazioni in questione.

Entità aiuto:

Legge 112/16 ha:

  • istituito il Fondo per l’assistenza alle persone con grave disabilità, con dotazione di 56.100.000 € a decorrere dal 2018. MILPOS prevede con decreto a ripartire tali Fondi
  • concesso, a decorrere dal periodo di imposta 2016 di elevare la detraibilità del premio di assicurazione, riguardante il  rischio di morte per persone con disabilità grave da 500 € a 750 €
  • elevato, a decorrere dal periodo imposta 2016, al 20% del reddito complessivo dichiarato (fino a 100.000 €) la possibilità di detrarre le erogazioni liberali, donazioni, atti  a titolo gratuito effettuati da privati cittadini nei confronti di trust o fondi speciali.

DGR 501 del 24/4/2021 stanziato 11.200.000 € a favore di:

  • assistenza domiciliare domestica ed educativa ed integrazione scolastica, con percentuale contributiva variabile, calcolata in base alla media delle somme ammesse a finanziamento nel periodo 2018-2020 (Considerata emergenza COVID19 ammesse a finanziamento anche ore di assistenza educativa ed integrazione scolastica svolte a distanza). Costi della figura di educatore pari a quelli indicati nel tariffario regionale della cooperazione sociale di cui alla DGR 941 del 20/7/2020;
  • tirocini di inclusione sociale (TIS) con contributo fisso sul costo del tutor, avente funzione di educatore, pari a 162 €/mese (non oltre 8 ore/settimana), calcolato in base a media del numero di mesi di tirocinio attuati nel periodo 2018-2020 ed al tariffario di DGR 941 del 20/7/2020. Ammessi anche mesi di TIS sospesi a causa di impossibilità di garantire sicurezza sanitaria del tirocinante a causa di COVID19

DGR 733 del 14/6/2021 stanziati 1.960.310 € per assistenza a persone con disabilità grave prive di sostegno familiare, ripartiti tra ATS in base a quota di popolazione compresa tra 18 e 64 anni al 1/1/2021, di cui:

  • 686.108,50 € a: percorsi programmati di accompagnamento per uscita del soggetto dal nucleo familiare o di deistituzionalizzazione della persona tramite educatore in grado di aiutarlo nella gestione delle attività quotidiane; soggiorni temporanei periodici e continuativi a gruppi di persone, che consentono loro graduale uscita dal nucleo familiare “attraverso condivisione di spazi abitativi in vista del successive passaggio definitivo a contesto abitativo diverso;
  • 882.139,50 € ad interventi di supporto domiciliare, cioè finanziamento di spese relative al personale, costi di gestione e servizi necessari a “sostenere domicilio per persone che condivideranno soluzioni alloggiative messa a disposizione da famiglie, Enti pubblici o del Terzo settore”;
  • 396.062 € ad interventi per realizzare soluzioni innovative di alloggio, cioè finanziamento per acquisto, locazione, ristrutturazione, installazione di impianti ed attrezzature necessarie per il funzionamento di alloggi ospitanti persone con handicap (compresa loro abitazione di origine o soluzione di co-housing) aventi seguenti caratteristiche:

a)ospitalità fornita a non oltre 5 persone;

b)in possesso di requisiti minimi strutturali pari a quelli di una casa di civile abitazione;

c)locali accessibili ai disabili, comprendenti camere (preferibilmente singole) ed “adeguati spazi per quotidianità e tempo libero arredati”;

d)uso (dove possibile) di nuove tecnologie demotiche, di connettività sociale, assistite;

e)ubicate in zone residenziali (rurali solo nell’ambito di progetti di agricoltura sociale) “comunque in contesto territoriale non isolato, ma aperto alla comunità di riferimento”

Programmi di accrescimento della consapevolezza, abilitazione e sviluppo di competenze per favorire autonomia delle persone, ai fini di loro migliore gestione della vita quotidiana, tramite corsi di formazione, attività di laboratorio, stage, TIS finanziati con altre risorse

L.R. 34/85 ad art. 3 stabilisce che la Giunta Regionale definisce le modalità di ripartizione dei contributi da assegnare alle Associazioni  dei mutilati ed invalidi, in base ai seguenti criteri: 70% in misura proporzionale al numero degli associati; 30% in relazione al volume della loro attività. Contributi sono altresì destinati per: 75% a favore di ANMIL, ANMIC, ANVCG, UNMS, UIC, ANMIG, ENS; 25% a favore di altre Associazioni.

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