ASSOCIAZIONI CADUTI E DISPERSI (L

EX DETENUTI (L.R. 28/08; D.G.R.M. 24/10/11)  (social31)

Soggetti interessati:

Detenuti ed detenuti, Amministrazione penitenziaria

Iter procedurale:

Regione promuove interventi a favore di persone recluse in penitenziari, compresi minorenni, ai fini di un loro recupero e reinserimento nella società. Istituito presso Servizio Politiche Sociali il Comitato regionale di coordinamento, composto da Assessore Politiche Sociali, Assessore Sanità, 1 rappresentante Centri per impiego, 1 rappresentante cooperative sociali, 1 rappresentante Conferenza regionale volontariato, 1 rappresentante Centri permanenti educazione adulti, coordinatori di Ambiti Territoriali Sociali (ATS) dove ricade penitenziario, 1 esperto in materia nominato da Giunta Regionale. Comitato nominato con decreto Presidente Giunta Regionale dura in carica quanto legislatura, si riunisce almeno 4 volte/anno per:

a)       svolgere funzioni consultive nei confronti di Giunta regionale su temi L.R. 28/08;

b)       esercitare attività di monitoraggio su attuazione L.R. 28/08, presentando a Giunta ed Assemblea Regionale in relazione annuale su stato attuazione interventi;

c)       promuovere nel corso di legislatura conferenza su condizioni penitenziarie e post penitenziaria ed attività promosse a favore di minorenni sottoposti a procedimento penale;

d)       promuovere modelli operativi di rete con soggetti competenti in materia;

e)       proporre a Giunta Regionale progetti di ricerca e studio nel settore

Giunta Regionale approva indirizzi applicativi della L.R. 28/08 entro 31 Marzo, concordati con Amministrazione penitenziaria e Centro giustizia minorile, riguardanti:

a)       avvio procedure e forniture materiali in grado di consentire a:

·         nuovi arrivati di acquisire tutte le informazioni necessarie a migliorare le condizioni di permanenza in carcere;

·         detenuti di “disporre di autonomia sufficiente per 48 ore successive a dimissioni, anche attraverso distribuzione di carta dei servizi disponibili, compresi percorsi “di preparazione alle dimissioni e di accompagnamento, finalizzati al reinserimento sociale di ex detenuti e prevenzione della recidività”, in collaborazione con Enti locali, ASL, Organizzazioni del terzo settore, “di intesa con Provveditorato regionale Amministratore giudiziaria”;   

b)       garanzia ai detenuti minorenni in centri di prima accoglienza, soggetti ammessi a misure alternative a detenzione livelli essenziali di assistenza “alle stesse condizioni di individui in stato di libertà”. Istituti penitenziari intervenuti nel campo della promozione di salute, compresi interventi di profilassi malattie professionali (AIDS), sensibilizzando al riguardo detenuti ed ispettori del penitenziario, e della salute mentale (incremento interventi di psicologi nei confronti soprattutto di nuovi detenuti) per ridurre rischio di suicidio

c)       diritto ad istruzione a favore di detenuti adulti. A tal fine Regione favorisce interventi di Enti di formazione e soggetti del terzo settore per realizzare negli Istituti penitenziari progetti di recupero formativo finalizzati ad adempimento di obbligo scolastico, prosecuzione percorso di studio ai fini conseguimento qualifiche professionali, percorsi di educazione culturale, fisica, sanitaria. In particolare Regione:

·         potenzia iniziative in atto in materia di educazione, istruzione, formazione a favore di soggetti reclusi;

·         amplia offerta formativa di Centri territoriali di educazione permanente per interventi finalizzati a conseguire diploma di scuola secondaria di 1° grado, alfabetizzazione informatica e linguistica di 1° e 2° livello, conoscenza linguistica italiana da parte detenuti immigrati;

·         istituisce corsi di istruzione secondaria di 2° grado tali da assicurare diversificazione di offerta formativa tramite percorsi brevi, anche di caratteri sperimentale;    

d)       lavoro e formazione professionale. Regione promuove interventi per:

·         garantire effettivo esercizio del diritto al lavoro da parte di detenuti “persone in esecuzione penale esterna”, ex detenuti, minorenni sottoposti a procedimento penale o misure restrittive di libertà;

·         sostenere integrazione socio lavorativa soggetti di cui sopra, al fine di garantire sicurezza sociale e ridurre rischio di recidiva tramite reinserimento lavorativo ed eliminazione di ogni forma di discriminazione nel mercato del lavoro nei loro confronti;

·         sostenere avvio e sviluppo di attività di orientamento, consulenza, con supporto servizi per impiego presenti nel territorio e sportelli di orientamento al lavoro presenti in Istituti penitenziari;

·         progettare percorsi mirati di formazione professionale, anche personalizzati, entro o fuori da Istituto penitenziario in stretto raccordo con esigenze occupazionali del territorio regionale;

·         individuare forme di incentivazione ad imprese che assumono soggetti ammessi al lavoro esterno o minorenni sottoposti a procedimento penale;

·         sperimentare iniziative e strumenti propedeutici ad impiego, quali stage, tirocini, percorsi individualizzati per favorire reinserimento nel mercato del lavoro e recupero di competenza;

·         favorire presso Enti pubblici commesse di lavoro, destinando quota parte delle proprie commesse;

·         favorire possibilità di svolgere attività lavorative all’interno di Istituti penitenziari.

Province realizzano interventi di formazione professionale ed inserimento lavorativo a favore di soggetti di cui sopra, in base ad indirizzi regionali e sentiti ATS presenti nel territorio;     

e)       intrattenimento. Regione, in collaborazione con Enti locali ed Università, promuove realizzazione di iniziative culturali negli Istituti penitenziari, concorrendo a sostegno di biblioteche nel loro ambito. Enti locali promuovono rappresentazione di spettacoli teatrali entro Istituti penitenziari e sostengono laboratori teatrali, aventi come protagonisti detenuti. Regione sostiene interventi di attività motoria e sportiva da parte detenuti, finanziando riqualificazione di strutture sportive all’interno di Istituti penitenziari;

f)        supporto alle famiglie;

g)       promozione di “misure alternative alla detenzione e giustizia riparativa”:

·         organizzando conferenze pubbliche, convegni, seminari, campagne di comunicazione istituzionale al fine di sensibilizzare al riguardo Enti locali ed Organizzazioni del 3° settore;

·         sostenendo, insieme ad Enti locali, spese di funzionamento di strutture residenziali volte a dare ospitalità a persone sottoposte a misure alternative a detenzione;  

h)       programmazione, di intesa con Centro giustizia minorile, interventi a favore di minorenni sottoposti a procedimento penale al fine di favorire intesa tra servizi minorili di Amministrazione della giustizia e servizi sociali di Enti locali “nel piano rispetto di esigenze educative dei minori”;

i)         favorire inserimento dei minori sottoposti a procedimento penale nelle strutture di tipo comunitario nell’intento di ridurre il più possibile ricorso a misure detentive;

j)         istituire Centro regionale per la mediazione dei conflitti presso Servizi Sociali Regionali che per svolgere propria attività si avvale di esperti iscritti in apposito elenco regionale. Giunta Regionale determina modalità di iscrizione ad elenco, utilizzo dei soggetti iscritti, compenso spettante per attività svolte. Dipendenti pubblici iscritti in elenco possono ottenere distacco presso Centro, beneficiando dello stesso trattamento economico erogato da Ente di appartenenza. Centro, di intesa con Enti locali, Autorità giudiziaria, Centro per giustizia minorile, ASUR, promuove attività di mediazione penale a favore di minori ed adulti, nonché mediazione sociale, di comunità, in ambito scolastico;

k)       promuovere, di intesa con Provveditorato regionale Amministrazione penitenziaria, Centro giustizia minorile, Enti di formazione, Università, percorsi integrati di aggiornamento e formazione continua a carattere interdisciplinare rivolta ad operatori penitenziari di giustizia minorile, servizi pubblici e terzo settore;

l)         sostenere finanziariamente di intesa con Provveditorato regionale Amministrazione penitenziaria e Centro per la giustizia minorile, in via sperimentale per non oltre 3 anni, oneri economici per potenziamento quantitativo di educatori professionali e psicologici da destinare al supporto del personale in carica di amministrazione penitenziaria e servizi minorili. Rapporti di lavoro tra Amministrazione penitenziaria e soggetti fornitori regolati da convenzione;

m)      promuovere, di intesa con Provveditorato regionale di Amministrazione penitenziaria, realizzazione di progetti sperimentali “di giustizia riparativa presso Enti locali ed Organizzazione del 3° settore, mediante svolgimento presso questi di attività gratuite a favore della collettività da parte di soggetto in esecuzione penale esterna”                                                

Enti locali provvedono a:

a)       promuovere, di intesa con Istituti penitenziari, interventi volti a mantenere e rafforzare legami di detenuti con propria famiglia (in particolare ruolo genitoriale, tramite colloqui in Istituto con figli minorenni);

b)       realizzare, di intesa con Uffici territoriali Amministrazione penitenziaria ed Organizzazioni del 3° settore, specifici interventi di recupero sociale “nei confronti di soggetti in esecuzione penale esterna ed ospiti di strutture residenziali, informando e coinvolgendo comunità al fine di facilitare e sostenere percorsi socio-riabilitativi attuati sul territorio”;

c)       progettare interventi di inclusione sociale a favore di ex detenuti in condizioni di svantaggio sociale;

d)       progettare e realizzare, in collaborazione con servizi minorili di Amministrazione della giustizia, interventi per:

·         favorire reinserimento dei minori nel loro territorio di provenienza (con partecipazione di Organizzazioni del 3° settore);

·         dare risposte alle problematiche legate al disagio minorile ed integrazione di minorenni stranieri, specie se non accompagnati, clandestini, ROM (con partecipazione di servizi sanitari territoriali);

·         giovani in situazioni di dipendenza da sostanze legali ed illegali o con problematiche personali o familiari a rilevanza psichiatrica (con partecipazione di servizi sanitari territoriali);  

e)       realizzare interventi attraverso gli Ambiti Territoriali Sociali, sulla base di indirizzi regionali, fatte salve le competenze ASUR in materia di tutela della salute.

Ambiti Territoriali Sociali (ATS) provvedono a:

a)       adottare, di intesa con Istituto penitenziario, Ufficio per esecuzione penale esterna, Organizzazioni del 3° settore, programma annuale di interventi a favore di soggetti in esecuzione penale esterna;

b)       istituire Comitato per le persone sottoposte a provvedimenti giudiziari e per ex detenuti con il compito di integrare programmazione di Enti locali con interventi di Istituti penitenziari, Uffici per esecuzione penale esterna, Centri per impiego, orientamento e formazione, Centri territoriali permanenti per educazione di adulti, ASUR, Organizzazioni del 3° settore ed imprese. Comitato partecipa a stesura di piano ATS e piano di attività ASL, raccordandosi con progetti pedagogici adottati da singoli Istituti penitenziari e programmazione di Uffici per esecuzione penale esterna.

Organizzazioni del 3° settore riconosciute da Regione svolgono, coinvolgendo Organismi del volontariato, cooperazione sociale, Associazioni di promozione sociale, attività nella progettazione e gestione di interventi a favore di detenuti.

Giunta Regionale, con D.G.R.M. 1391 del 24/10/2011, ha sottoscritto accordo con Amministrazione penitenziaria delle Marche, al fine di promuovere iniziati9ve sperimentali per “inserimento lavorativo di detenuti, ex detenuti nel settore di agricoltura e/o attività ad essa connesse”, comprese attività di formazione da realizzare in strutture penitenziarie, “al fine di professionalizzare detenuti anche sperimentando modelli finalizzati a profili professionali specifici”. Al riguardo:

–          Regione si impegna a:

1)       costituire tavolo di concertazione con rappresentanti di imprenditori agricoli, cooperative sociali ed Enti od Istituti ritenuti utili a raggiungere obiettivi di accordo, tenendo conto esigenze del mercato del lavoro agricolo;

2)       organizzare attività di formazione delle persone detenute nel settore agricolo all’interno di Amministrazione penitenziaria, garantendo assistenza tecnica e supporto didattico di personale specializzato necessario a conduzione attività agricola;

3)       individuare forme di incentivi per imprese agro-forestali nell’assunzione di detenuti;

4)       utilizzare strumenti disponibili nei Programmi comunitari per promuovere realizzazione di progetti di agricoltura sociale, anche nell’intento di trasferire esperienze marchigiane in altre realtà nazionali e trasnazionali;

5)       promuovere campagna di informazione nei confronti di imprenditori agricoli, Enti, Associazioni, cooperative interessate ad occupazione di manodopera qualificata e dei cittadini per “evidenziare rilevanza di iniziativa ed utilità per collettività del recupero e reinserimento nella società civile sottoposte a misure penali e riqualificazione territorio regionale, tramite interventi di tutela e salvaguardia del patrimonio ambientale”;      

–          Provveditorato Regionale Amministrazione penitenziaria si impegna a:

1)       selezionare beneficiari del programma di qualificazione professionale “individuando, responsabilizzando, sostenendo i detenuti che sottoscrivono un patto di alto profilo trattamentale” (in particolare impegno a rispondere subito a richiesta manodopera),

2)       garantire costante osservazione dei detenuti inseriti nel programma, valutando adesione al patto da questi sottoscritto, nonché tempestivo adeguamento dei programmi di trattamento secondo esigenze rappresentate da datori di lavoro nelle varie fasi del rapporto di lavoro;

3)       fornire a Regione risorse materiali o impianti ed attrezzature o superfici necessarie per realizzazione nuovi impianti in centri di formazione specializzata ai fini di attività di studio, ricerca, sperimentazione produzione;

4)       assicurare piena operatività ed eventualmente predisporre sulla base di indicazioni ASSAM “spazi e strutture logistiche necessari a svolgimento attività didattiche nelle diverse articolazioni teoriche e pratiche” (Individuato: Ancona – Barcaglione per formazione in olivicoltura ed operatore macchine agricole; Macerata Feltria per formazione in apicoltura e vivaismo; Ancona – Monteacuto per formazione in viticoltura).

Regione ed Amministrazione penitenziaria concordano:

a)       sottoscrizione di specifiche convenzioni tra direzione di Istituti locali di pena e soggetti attuatori, in cui definire forme di sicurezza e presenza del personale addetto al controllo;

b)       definizione programma annuale, comprendente singole iniziative, modalità di attuazione, impegno economico necessario per loro realizzazione;

c)       rispetto nello svolgimento dell’attività convenzionata dalle norme vigenti in materia di salute, sicurezza sul lavoro, ambiente, disposizioni previdenziali ed assistenziali “ciascuna per il proprio personale”. Al riguardo Regione ed amministrazione penitenziaria provvederanno a copertura assicurativa del personale “chiamato a frequentare le sedi di esecuzione delle attività convenzionate”;

d)       costituzione Organismo di coordinamento, composto da rappresentanti di entrambe le strutture, in modo da assicurare “massima efficacia al perseguimento di finalità di rieducazione e reinserimento sociale e lavorativo di persone soggette a misure penali”;

e)       nella possibilità di recedere da accordo avente validità fino a 31/12/2013 in qualunque momento, previo invio di comunicazione scritta con almeno 3 mesi di preavviso.                                        

Entità aiuto:

Per realizzazione interventi di L.R. 28/08 concorrono risorse comunitarie (in primo luogo FSE), statali e regionali definite con Legge di bilancio

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