ARCHIVI STORICI

ARCHIVI STORICI (L.R. 26/09, 22/19)  (cultur06)

Soggetti interessati:

Associazioni, Fondazioni, Enti senza scopo di lucro e con finalità esclusivamente culturali che conservano e valorizzano il patrimonio documentale o bibliografico di archivi storici

Comune di Civitanova Marche, Associazioni ed Istituzioni che promuovono conoscenza della cultura di arti visive e figurative

Iter procedurale:

Regione promuove con L.R. 26/09 la valorizzazione degli archivi storici di partiti e movimenti politici, personalità politiche, sindacati che hanno operato nel territorio marchigiano e sono stati riconosciuti di notevole interesse storico

Giunta Regionale definisce, sentita la competente Commissione assembleare, i criteri di erogazione dei contributi ad Associazioni, Enti, Fondazioni che si impegnano a valorizzare archivi storici, garantendo la fruibilità del materiale in loro possesso al pubblico, mediante bando pubblico

Regione con L.R. 22/19 sostiene iniziative volte a valorizzare e conservare il patrimonio “riguardante il manifesto e la carta stampata collocato nel territorio marchigiano, anche mediante il riconoscimento del ruolo di Istituzioni ed Associazioni”. In particolare Regione sostiene:

a)diffusione della cultura visiva, grafica, grafologica dell’arte di strada e del design, promuovendo lo studio del linguaggio e l’approfondimento delle varie tematiche a queste connesse;

b)valorizzazione come bene artistico, culturale, sociale delle arti visive e figurative presenti nelle collezioni dei musei ed i relativi itinerari tematici, nonché attività di catalogazione ed archiviazione con individuazione dei corrispondenti standard catalografici;

c)organizzazione di mostre ed eventi espositivi, con particolare attenzione alle collezioni presenti nelle Marche o agli autori marchigiani;

d)riconoscimento della città di Civitanova Marche come “Città del manifesto” e quindi sede del “Museo archivio del manifesto”, ai fini della “conservazione, promozione e diffusione del patrimonio figurativo, carta stampata e manifesto per favorire la conoscenza e divulgazione dell’alto livello artistico delle Marche nel panorama nazionale di questo specifico ambito culturale”. Al riguardo Regione concede contributi al Museo per

1)       sostenere attività formative su storia e tecnica delle arti figurative;

2)       promuovere corsi su tematiche sociali di particolare rilevanza od eventi che hanno segnato “memoria pubblica e collettiva del Paese o specifici tratti narranti della comunità marchigiana”;

3)       promuovere concorsi con la partecipazione delle scuole di ogni ordine e grado delle Marche;

4)       organizzare collaborazioni e sinergie con: realtà simili esistenti a livello nazionale ed internazionale; ISIA (Istituto superiore industrie artistiche) di Urbino; Istituti superiori di area artistica; Facoltà della comunicazione;

5)       organizzare festival di arti figurative aventi rilevanza nazionale ed internazionale;

6)       conservare ed accrescere collezione museale esistente, tramite una specifica banca dati;

7)       sostenere tecniche ed indagini tramite bandi di idee rivolti ai maggiori illustratori, designer, collezionisti di manifesti o della carta stampata presenti a livello regionale/nazionale;

8)       potenziare l’uso di prodotti multimediali ed interattivi per lo sviluppo dell’offerta culturale e turistica delle Marche nel web e sui social, anche in forma integrata;

9)       riqualificare la sede del “Museo archivio del manifesto”

Giunta Regionale, acquisito il parere della competente Commissione assembleare, approva il programma triennale degli interventi entro 90 giorni dall’approvazione della legge di bilancio, in cui evidenziare: elenco degli interventi; modalità e tempi della loro attuazione; copertura delle spese (avvalersi di fondi UE, statali, regionali o di altri soggetti pubblici/privati)

Entità aiuto:

Per anno 2019 a favore della L.R. 22/19 stanziati 50.000 €, di cui: 30.000 € per le spese di parte corrente; 20.000 € per le spese di investimento. Per gli anni successivi stanziamenti previsti nelle rispettive leggi di bilancio, fermo restando che Giunta Regionale, in base alle necessità, può apportare varianti al bilancio

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