AIUTO IMPRESE IN CRISI

AIUTO IMPRESE IN CRISI (Legge 80/05, 296/06, 106/11, 214/11; D.M. 31/1/13, 04/08/16; L.R. 20/10, 45/12; D.G.R.M. 19/12/11)  (pmi25)

Soggetti interessati:

Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), imprese in difficoltà (comprese quelle operanti nei settori della trasformazione e commercializzazione agroalimentare).

Iter procedurale:

Legge 214/11 stabilisce che fissa con decreto:

  • tipologie di operazioni finanziarie, categorie di imprese, beneficiari finali, settore economico di appartenenza, aree geografiche sulla cui base definire entità della copertura degli interventi (comunque non oltre 80% ammontare operazioni finanziarie e di non oltre 2.500.000 € per impresa);
  • accantonamento minimo per ogni operazione finanziaria ammessa ad intervento del Fondo;
  • tipologia di operazioni ammissibili, modalità di concessione, criteri di selezione, ammontare massimo disponibilità finanziarie del Fondo da destinare a copertura del rischio derivante da concessione di garanzia del Fondo, che avviene a titolo oneroso su portafogli di finanziamenti erogati a piccole e medie imprese da banche ed intermediari finanziari iscritti in Elenco speciale;
  • misure delle commissioni per accesso a garanzia dovuta da soggetti richiedenti in relazione a diverse tipologie di intervento;
  • modalità e condizioni per eventuale cessione a terzi di controgaranzia di impegni assunti a carico del Fondo
  • modalità di partecipazione alla patrimonializzazione del capitale CONFIDI da parte di imprese finanziarie di grandi dimensioni, Enti pubblici e privati, purché piccole e medie imprese socie mantengono almeno 51% voti in assemblea e nomina componenti organi che esercitano funzioni di gestione;
  • quota di disponibilità finanziaria del Fondo di garanzia riservata ad interventi di garanzia in favore di microcredito, tipologia di operazioni ammissibili, modalità di concessione, criteri di selezione domande, tipo di convenzione stipulato da Ente nazionale per microcredito con Enti pubblici e privati, Istituzioni nazionali ed europei per incremento delle risorse del Fondo dedicate alle microimprese o istituzione Fondi di riserva (a tal fine tale Fondi separati da Fondo garanzia)

Legge 106/11, al fine di promuovere accesso al credito da parte di piccole e medie imprese adottato seguenti disposizioni:

  • istituito Ente nazionale per microcredito, dotato di autonomia amministrativa, organizzativa, patrimoniale, contabile, a cui attribuiti compiti di promozione indirizzo, agevolazione valutazione, monitoraggio di strumentimicrofinanziari promossi da CE. Statuto è approvato ed eventualmente modificato da Consiglio nazionale di Ente, di intesa con Presidenza Consiglio Ministri, Organi di Ente, Segretario e ViceSegretario generale rimangono in carica per periodo di 4 anni, rinnovabile. Ente, per adempiere ai propri compiti dispone di personale per non oltre 20 unità
  • possibilità da parte MISE di modificare criteri per concessione di garanzie con Fondo di garanzia a favore di piccole e medie imprese, compreso capitale di rischio investito in queste da Fondi comuni di investimento mobiliari chiusi
  • quota (fino a 50%) nelle risorse del Fondo rotativo per sostegno alle imprese inutilizzato al 30/6/2011 destinato al finanziamento agevolato delle imprese con priorità per quelle di piccole e medie dimensioni, purché intensità di aiuto nell’ambito del regime “de minimis”, durata finanziamenti agevolati non oltre 15 anni (30 anni in caso di interventi infrastrutturali), rimborso spese di gestione per almeno 50% a carico imprese

Con D.M. 31/1/2013 definite le situazioni di crisi industriale complesse riguardanti specifici territori soggetti a recessione economica e perdita occupazionale di rilevanza nazionale. Escluse situazioni di crisi risolvibili con risorse e strumenti regionali.

MISE, con DM 04/08/2016, individuato territori delle “aree in crisi industriale non complessa”, tenendo conto di:

  1. sistemi locali di lavoro (SLL), che in base a dati ISTAT 2015 di riferimento, non ricadono nelle seguenti classi: I specializzazione produttiva prevalente (v. sistemi locali turistici, sistemi locali a vocazione agricola); II combinazione del tasso di occupazione e disoccupazione (v. occupazione alta/disoccupazione bassa o media bassa); III variazione occupazione e disoccupazione (v. occupazione aumentata/disoccupazione diminuita o aumentato meno della media); IV produttività del lavoro di impresa ( valore aggiunto per addetto in migliaia di euro)
  2. SLL che soddisfano precedenti condizioni, ma in cui insistono aree di crisi industriale complessa “limitatamente ai territori dei Comuni rientranti nella perimentrazione di queste”

In Allegato I a DM 04/08/2016 pubblicato su GU 232/16 sono riportati i territori candidabili alle agevolazioni previste per tali aree Giunta Regionale delibera entro 3 Novembre 2016 proposta di elenco dei territori da ammettere ad agevolazioni e la invia a MISE, tenendo conto che:

  1. incidenza demografica dei territori candidati alle agevolazioni sul totale di popolazione regionale non risulti superiore a valore fissato da Ministero (per Marche pari a 35%). Tale limite può essere superato di non oltre 1%
  2. SLL avente incidenza demografica superiore a 40% di popolazione dei SLL candidabili (desumibile da dati ISTAT), può beneficiare di agevolazioni limitatamente ad 1 o più Comuni componenti

Possono essere candidati ad agevolazioni anche Comuni non compresi nei territori pubblicati su GU 232/16 qualora:

  • SLL di appartenenza di tali Comuni soddisfa condizioni di cui alla precedente lettera a), o almeno a 2 delle condizioni di cui alle classi II, III, IV sopra indicate
  • popolazione complessiva di tali Comuni non supera 30% della popolazione regionale dei territori candidabili

Territorio di Comuni con oltre 250.000 abitanti (non esistono nelle Marche) candidati alle agevolazioni “anche limitatamente ad 1 o più sezioni del Censimento”.

Se SLL insistono su più Regioni, ogni Regione candida ad agevolazioni solo Comuni ricadenti nel proprio territorio.

Ogni Regione può candidare 1 o più Comuni componenti al massimo 2 SLL, indicati in Allegato pubblicato su GU 232/16, purchè popolazione complessiva di questi non risulti superiore a 5% di popolazione dei SLL candidabili.

MISE entro 3 Dicembre 2016 accertata regolarità delle proposte di Regione pubblica elenco nazionale dei territori candidati alle agevolazioni previste per le aree di crisi industriale non complessa”, definendo nel contempo i termini di invio delle domande di agevolazione. Tale elenco rimane valido per 2 anni, alla cui scadenza MISE provvede ad aggiornare Allegato pubblicato su GU 232/16.

Adozione di Progetti di riconversione e riqualificazione industriale (PRRI) per crisi con impatto significativo su politica industriale nazionale, qualora settori industriali con eccesso di capacità produttiva o squilibrio strutturale costi di produzione o settori industriali necessitano di processo di riqualificazione produttiva per perseguire equilibrio tra attività industriale e tutela di salute ed ambiente. Regione presenta a MISE domanda di riconoscimento di situazione di crisi industriale entro 15/5/2014 contenente:

  1. descrizione fattori di complessità delle crisi industriale in termini di significatività su politica industriale nazionale
  2. descrizione crisi che coinvolge 1 o più imprese di grande o media dimensione con effetti su indotto o grave crisi di specifico settore industriale con elevata specializzazione nel territorio
  3. individuazione e descrizione di territori interessati da crisi industriale con riferimento a dati statistici di sistema locale lavoro in rapporto con quelli di Regione ed aree di ripartizione territoriale omogenee
  4. analisi di dinamica ed incidenza del settore di specializzazione produttiva di sistema locale di lavoro su settore industriale di riferimento
  5. analisi di incidenza economica su sistema locale di lavoro a livello provinciale, regionale, nazionale
  6. proposta di massima di PRRI per: riqualificazione produttiva del comparto interessato a crisi o riconvertito in attività alternative nel rispetto di indirizzi politica industriale nazionale, utilizzare cofinanziamento UE o risorse proprie di Regione
  7. g) misure di politica attiva del lavoro
  8. h) responsabile per Regione di definizione ed attuazione di PPRI

Istruttoria svolta da MISE entro 30 giorni da ricevimento domanda con riconoscimento di crisi industriale complessa e costituzione di Gruppo di coordinamento e controllo (composto da MISE, Regioni, Ministero Lavoro) con il compito di collaborare a definizione e realizzazione di PPRI

Affidato ad Agenzia nazionale per attrazione investimenti e sviluppo (INVITALIA) incarico di elaborare proposta di PPRI da inviare entro 3 mesi a Gruppo di coordinamento. MJISE per particolari progetti può nominare “sponsor di progetto” che collabora con INVITALIA ad individuare Enti ed imprese da coinvolgere in PPRI. Proposta di PRRI indica: fabbisogno di riqualificazione del comparto; settori produttivi verso cui indirizzare riconversione areedic risi; azioni da intraprendere per riqualificare/riconvertire area di crisi; promuovere nuovi investimenti; sostenere ricerca industriale e sviluppo sperimentale; riqualificare personale; ricollocare personale in esubero; strumenti e risorse finanziarie regionali e nazionali attivabili; eventuali proposte normative ed amministrative funzionali ad azioni; soggetti da coinvolgere per partecipazione ad eventuali società regionali; modalità attuative di PPRI

Gruppo di coordinamento, entro 30 giorni, autorizza INVITALIA ad avanzare entro 5 mesi (Ammessa proroga di 1 mese) proposte di investimento (individuate anche tramite evidenza pubblica) che devono fornire indicazioni su tempi e costi di realizzazione, benefici attesi, ipotesi di copertura finanziaria. Trascorsi 9 mesi (salvo proroghe) senza aver definito PRRI decreto di approvazione decade

Gruppo di coordinamento individua priorità di accesso, strumenti agevolativi più idonei ad interventi contenuti in PRRI. In caso di chiusura di 1 o più  impresa di media dimensione, ammontare finanziamento a carico di Stato inferiore a 75% investimento (Deroga in caso di rioccupazione di forza lavoro espulsa da crisi). INVITALIA remunerata in ambito di stessi costi di investimento con sottoscrizione di Accordi di programma viene:

  • adottato PRRI;
  • disciplinati interventi agevolativi attività integrata di Amministrazioni centrali, Regioni, Enti locali, soggetti pubblici e privati; modalità di esecuzione di interventi; verifica stato di attuazione PRRI;
  • incaricato INVITALIA di attuazione PRRI;
  • individuata area in cui applicato Piano di promozione industriale;
  • individuati e conferiti a soggetti delegati potere di manifestare volontà in Conferenza servizi su provvedimenti amministrativi per realizzare progetto;
  • determinata durata di PRRI mai superiore a 3 anni(salvo proroga per motivate ragioni)

Giunta Regionale, con delibera 1681 e 1682 del 19/12/11 ha definito protocolli di intesa con Confindustria, CNA e Confartigianato, al fine di promuovere rilancio delle imprese artigiane e piccole e medie industrie e della economia, comprendenti:

  • individuazione priorità di sviluppo “in alcuni settori di particolare rilevanza per cultura ed immagine delle produzioni regionali a rischio di scomparsa per mancato ricambio generazionale”, nelle politiche distrettuali riferite a cantieristica e demotica;
  • sostegno a Consorzio Fidi, al fine di favorire accesso al credito da parte artigiani e piccole imprese tramite Fondo Centrale di Garanzia, nonché apertura di un tavolo di confronto da parte di Regione con Istituti di credito, Associazioni di categoria e CONFIDI “volto a garantire mantenimento di linee di credito convenzionate per artigianato, micro e piccole imprese marchigiane”;
  • impegno a semplificazione burocratica, riduzione tempi di pagamento da parte Amministrazione pubblica nei confronti di impresa;
  • partecipazione a manifestazioni fieristiche selezionate e concentrate per settori ed aree geografiche prioritarie, e sostegno a consorzi export, proponendo con brand unico delle Marche per ricchezze ambientali, culturali e territoriali;
  • promozione di formazione ed aggiornamento delle risorse umane (imprenditoriali e lavorative) per adeguare competenze ad evoluzione tecnologiche e di mercato, nonché migliore comunicazione tra forze più giovani ed anziane a livello di esperienze professionali;
  • definizione di “Patto tra cittadini ed imprese responsabili” per promuovere offerta di servizi “nel principio della sussidarietà e della collaborazione pubblico privato dei servizi alle persone”;
  • adozione di: Piano integrato triennale attività produttive, formazione, istruzione 2012-2013; Piano triennale innovazione; Linee generali su semplificazione; Piano triennale integrato per promozione ed internazionalizzazione con relativo programma esecutivo annuale; atto amministrativo per attuazione di Small Business Art nelle Marche; Fondo Rotativo Investimenti (FRI) di Cassa Depositi e Prestiti; progetti integrati FAS e FSE; provvista finanziaria per attività produttive BEI; nuova programmazione Fondo di garanzia POR Marche

 

Entità aiuto:

Art. 1 comma 847 della Legge 296/06 istituisce Fondo per la finanza di impresa con il compito di facilitare commissione di garanzia su finanziamenti, nonché partecipazione al capitale di rischio delle imprese, anche tramite banche o società finanziarie, con priorità per “programmi di investimento per nascita e consolidamento delle imprese operanti in comparti di attività ad elevato contenuto tecnologico, programmi di sviluppo attuati da piccole e medie imprese, sostenere creazione o consolidamento di piccole e medie imprese femminili”

Art. 8 della Legge 106/11 assegna a Ministero Sviluppo Economico compito di definire entità delle risorse assegnate ogni anno ad Ente per microcredito

Istituito Fondo per finanziamento interventi per salvataggio e ristrutturazione imprese in difficoltà

Art. 39 della Legge 214/11 stabilisce che possono essere concesse garanzie dirette e controgaranzie dal Fondo nazionale di garanzia a favore di piccole e medie imprese e consorzi ubicati in tutto il territorio nazionale, purché nei limiti della normativa CE. Almeno 80% delle risorse del Fondo riservate ad interventi inferiori a 500.000 € di importo massimo garantito per singola impresa

Regione Marche con L.R. 20/10 istituisce:

  • Fondo regionale anticrisi a cui art. 3 di L.R. 45/12 assegna per anno 2013 19.775.717,61 € di cui 8.975.717,61 € per spese correnti e 10.800.000 € per spese di investimento da destinare a favore di: PMI ed occupazione; investimenti per ricerca ed innovazione collegate al distretto tecnologico della demotica; compensazione dei canoni di ERAP; contratti di solidarietà; diritto allo studio; precariato; stabilizzazione dei contratti a termine; contributi alle famiglie; rimborsi di ticket sanitari. Giunta Regionale, previo parere delle competenti Commissioni assembleare definisce modalità di utilizzo del Fondo, compreso eventuale implementamento e spostamento risorse da spese correnti ad investimento o viceversa
  • Fondo straordinario per interventi prioritari a cui art. 4 di L.R. 45/12 assegna per anno 2013