AGRICOLTURA SOCIALE (Legge 141/15; D.G.R. 21/12/20, 29/3/21) (social15)
Soggetti interessati:
Regione Marche, Provveditorato di Amministrazione Penitenziaria di Emilia Romagna – Marche (Provveditorato), Agenzia Servizi Settore Agroalimentare delle Marche (ASSAM)
Imprenditori agricoli, ai sensi di articolo 2135 del Codice Civile, in forma singola o associata, cooperative sociali (fatturato derivante da attività agricole è prevalente, o comunque superiore a 30 %), associazione tra imprese agricole e cooperative sociali/imprese sociali/Associazioni di promozione sociale (iscritte a Registro nazionale) che intendono fornire:
a)servizi di inserimento socio lavorativo di lavoratori disabili e svantaggiati, nonché di minori in età lavorativa nell’ambito di progetti di riabilitazione e sostegno sociale
b)prestazioni e attività sociali di servizio per Comunità locali, mediante utilizzo di risorse materiali o immateriali agricole per promuovere, accompagnare, realizzare azioni volte a sviluppare abilità e capacità di inclusione sociale e lavorativa, ricreazione e servizi utili per vita quotidiana
c)prestazioni e servizi che affiancano e supportano terapie mediche, psicologiche e riabilitative, finalizzate a migliorare condizioni di salute e funzioni sociali e cognitive di soggetti interessati, anche tramite ausilio di animali allevati e coltivazione di piante
d)progetti finalizzati ad educazione ambientale ed alimentare, tutela della biodiversità, diffusione di conoscenze del territorio, tramite organizzazione di fattorie didattiche sociali, riconosciute a livello regionale, con iniziative di accoglienza e soggiorno di bambini di età prescolare e persone con difficoltà sociale, fisica, psichica.
Iter procedurale:
Istituito presso MIPAAF, Osservatorio su agricoltura sociale con il compito di:
a)definire Linee Guida per attività di Istituzioni pubbliche in materia di agricoltura sociale, ed in particolare: criteri per riconoscimento di imprese; monitoraggio e valutazione attività di agricoltura sociale; semplificazione delle procedure amministrative autorizzative; predisposizione di strumenti di assistenza tecnica; sostegno ad imprese; definizione di percorsi formativi riconosciuti; inquadramento di modelli efficaci; messa a punto di contratti tra imprese e Amministrazione pubblica
b)monitoraggio ed elaborazione di informazioni su presenza e sviluppo di attività di agricoltura sociale, anche per facilitare diffusione di buone pratiche nel settore
c)raccolta e valutazione di ricerche in materia di efficacia delle pratiche di agricoltura sociale e loro inserimento nella rete dei servizi territoriali
d)proposta di iniziative finalizzate al coordinamento e migliore integrazione di agricoltura sociale nelle politiche di coesione e sviluppo rurale
e)proposta di azioni di comunicazione ed animazione territoriale finalizzate al supporto di iniziative delle Regioni
f)coordinamento attività di analoghi Osservatori costituiti presso Regione
Osservatorio nominato con decreto MIPAAF, composto da: 5 rappresentanti dello Stato (1 per ogni Ministero Agricoltura, Lavoro, Istruzione, Salute, Giustizia); 5 rappresentanti di Regioni; 2 rappresentanti di Organizzazioni professionali agricole; 2 rappresentanti di reti nazionali di agricoltura sociale; 2 rappresentanti di Organizzazioni del terzo settore; 2 rappresentati di Associazioni di promozione sociale con riferimenti statutari ad ambito agricolo iscritte nel Registro nazionale; 2 rappresentanti della cooperazione.
MIPAAF con decreto fissa le modalità organizzative e di finanziamento di Osservatorio. Partecipazione ad Osservatorio non da luogo alla corresponsione di alcun compenso, gettone, emolumento, indennità o rimborso spesa di qualunque genere.
MIPAAF fissa con decreto requisiti minimi per modalità di esercizio delle suddette attività. Attività esercitate, ove previsto da normativa, in collaborazione con servizi socio sanitari ed Enti pubblici che, nell’ambito della propria competenza, promuovono “politiche integrate tra imprese, produttori agricoli ed Istituzioni locali, al fine di sviluppare agricoltura sociale”.
Regioni:
1) adeguano proprie disposizioni in materia , al fine di integrare agricoltura sociale nella programmazione della rete locale dei servizi socio sanitari ed educativi, e di rendere pubblici i nominativi degli operatori riconosciuti
2) stabiliscono modalità per il riconoscimento provvisorio degli operatori che svolgono attività di agricoltura sociale da almeno 2 anni
Monitoraggio e valutazione dei servizi attuati dal soggetto autorizzato effettuata in base a Linee guida definite da Osservatorio per agricoltura sociale.
Operatori di agricoltura sociale possono costituirsi in Organizzazione produttori per prodotti di agricoltura sociale ai sensi del Reg. 1308/13.
Fabbricati rurali o loro porzioni esistenti sul fondo destinati ad attività di agricoltura sociale continuano ad essere classificati come rurali.
Giunta Regionale con DGR 1613 del 21/12/2020 ha definito un protocollo di intesa con Provveditorato valida fino al 31/12/2023 (salvo recesso in qualsiasi momento, previo invio di comunicazione scritta con preavviso di 3 mesi), avente come obiettivo quello di “progettare, realizzare, supportare, incentivare azioni utili alla promozione di attività finalizzate ad inserimento lavorativo di detenuti ed ex detenuti nel settore dell’agricoltura e/o attività connesse”. Protocollo prevede in particolare:
– impegno da parte della Regione a:
1) organizzare formazione delle persone detenute nelle strutture penitenziarie regionali nel settore agricolo (anche sperimentando modelli finalizzati a profili professionali specifici), garantendo assistenza tecnica e supporto didattico di personale specializzato per realizzare tale attività;
2) individuare forme di incentivi per le imprese agroforestali che assumono come manodopera ex detenuti;
3) realizzare tramite misure del PSR progetto di agricoltura sociale con detenuti, anche al fine di trasferire esperienza Marche in altre realtà nazionali e transnazionali;
4) promuovere campagne di informazione presso: imprenditori agricoli, Enti, Associazioni, cooperative interessate ad assunzione di manodopera qualificata; cittadini volta ad evidenziare importanza dell’iniziativa inerente al recupero e reinserimento nella società civile delle persone sottoposte a misure penali ed alla tutela di ambiente
– impegno da parte del Provveditorato a:
1) selezionare beneficiari del programma di qualificazione professionale, individuando e sostenendo detenuti che sottoscriveranno Patto di alto profilo professionale;
2) rispondere tempestivamente alla richiesta di manodopera, programmando le azioni di competenza;
3) garantire puntuale monitoraggio dei detenuti inseriti nel programma, valutando adesione al Patto sottoscritto da questi (in particolare tempestivo adeguamento dei programmi di trattamento alle esigenze avanzate dai datori di lavoro nelle varie fasi del rapporto di lavoro);
4) fornire alla Regione: risorse materiali o impianti ed attrezzature in dotazione per lo svolgimento delle attività di studio, ricerca, sperimentazione e produzione; superfici necessarie per realizzare nuovi impianti nelle strutture individuate come centri di formazione specializzata. Al riguardo coinvolti per anno 2021 come stabilito con DGR 345 del 29/3/2021:
a)Istituto penitenziario di Ancona sede Barcaglione per:
- realizzazione di pollaio sociale in spazio inutilizzato in grado di ospitare 50 galline accudite ogni giorno dai detenuti
- organizzazione di corsi relativi a: gestione di oliveto con partecipazione di 15 detenuti; sicurezza nei luoghi di lavoro a rischio medio in agricoltura con partecipazione di 35 detenuti; operatori di caseificio con partecipazione di 10 detenuti; gestione di allevamento ovino con partecipazione di 10 detenuti; allevamento di olivo bonsai
- fornitura di assistenza specialistica alle attività agricole (comprese analisi chimiche di latte, miele, olio) da parte di ASSAM
b)Istituto penitenziario di Ancona sede Montacuto per:
- realizzazione su porzione di terreno di un piccolo orto sociale di 500 mq.
- messa a coltivazione di porzioni di terreno individuate usando piccolo escavatore alla profondità di 20/30 cm.
- acquisto di utensili per coltivazione (vanghe, zappe, rastrelli)
- acquisto di motocoltivatore munito di fresa, aratro, assolcatrice
- acquisto di pompa per sollevamento acqua dalle botti esistenti fino ai terreni individuati
- acquisto di 100 m. di tubi in plastica antigelo per irrigazione e raccordi
- organizzazione di corso di coltivazione di orto ed uso corretto degli utensili
c)Casa circondariale di Ascoli Piceno sede Marina del Tronto per:
- completamento impianto di irrigazione mediante realizzazione di linea di adduzione in grado di raggiungere vari appezzamenti di terreno individuati per coltivazione di orto sociale
- messa a coltura di porzioni di terreno individuate di circa 1.000 mq.
- dotazione del motocoltivatore di ruote, assolcatore, aratro
- organizzazione corso su coltivazione di orto ed uso corretto degli utensili
d)Casa circondariale di Pesaro sede Villa Fastiggi per:
- realizzazione di ortoflorovivaismo con fornitura di cassette per semina, terriccio, sementi
- organizzazione di corso per produzione di piantine da orto e corretto uso degli utensili
- realizzazione di pollaio sociale in spazio inutilizzato in grado di ospitare 50 galline ovaiole accudite ogni giorno da detenuti
5) assicurare piena operatività (anche tenendo conto delle indicazioni fornite da ASSAM) degli spazi e strutture necessarie allo svolgimento dell’attività didattica nelle diverse sedi individuate per sviluppare progetti
– impegno da parte di Regione e Provveditorato a:
1) concordare ogni anno singole iniziative, modalità attuative, impegno economico necessario per loro realizzazione;
2) rispettare normativa in materia di salute, sicurezza del lavoro, ambiente, nonché disposizioni previdenziali ed assistenziali per proprio personale;
3) provvedere alla copertura assicurativa del personale chiamato a frequentare le sedi di esecuzione delle attività convenzionate;
4) sottoscrivere specifiche convenzioni operative concordate in sede locale tra direzione degli Istituti penitenziari e soggetti attuatori, anche per quanto concerne presenza di personale addetto al controllo ed alla sicurezza;
5) costituire un Organismo di coordinamento composto da rappresentanti delle Amministrazioni coinvolte, al fine di assicurare coerenza all’azione congiunta di agricoltura sociale, nonché massima efficienza al perseguimento delle finalità di rieducazione e reinserimento sociale e lavorativo delle persone soggette a misure penali;
6) rispettare le norme sulla privacy nella comunicazione di dati personali a soggetti terzi
Entità aiuto:
Regioni possono promuovere recupero del patrimonio edilizio esistente da parte di imprenditori, agricoli ai fini di attività di agricoltura sociale “nel rispetto delle specifiche caratteristiche tipologiche e architettoniche, nonché caratteristiche paesaggistiche ed ambientali dei luoghi”.
Istituzioni pubbliche che gestiscono mense scolastiche ed ospedaliere possono prevedere nelle gare di fornitura alimenti l’inserimento di prodotti agroalimentari provenienti da operatori di agricoltura sociale.
Comuni definiscono modalità per valorizzare prodotti provenienti da agricoltura sociale nelle aree pubbliche.
Nell’ambito delle operazioni di vendita o locazione di terreni demaniali agricoli e di quelli appartenenti a Enti pubblici, priorità sarà data ad insediamento e sviluppo di attività di agricoltura sociale, anche utilizzando beni o terreni confiscati a mafia e criminalità.
Ministero Economia e Finanze (MEF) definisce, previa intesa Conferenza Stato Regioni, requisiti e criteri per accesso ad ulteriori agevolazioni a sostegno di attività di agricoltura sociale.
Nei Piani di Sviluppo Regionali (PSR), Regioni possono promuovere, anche a seguito di tavoli regionali/distrettuali di partenariato con soggetti di agricoltura sociale, programmi finalizzati allo sviluppo della multifunzionalità di impresa agricola, basati su pratiche di progettazione integrata territoriale e sviluppo di agricoltura sociale.