Ci sono la birra agricola e la Filiera della pesca della Valdaso, i carciofi di Montelupone e la Vernaccia di Serrapetrona, convegni e feste: le Marche del settore primario, grazie ai progetti delle Organizzazioni coordinate in Agrinsieme, che riunisce Cia, Copagri, Confagricoltura, Fedagri-Confocooperative, Legacoop Agroalimentare e Agci Agrital, raggiungono idealmente Expo 2015 passando fisicamente per San Benedetto, città individuata, con il suo Centro Agrolimentare Piceno, come presidio per l’Esposizione Universale.
La Regione torna in vetrina contando sulle migliori eccellenze del territorio, tipicità che potranno ricordare ancora, ma questa volta ad un panorama mondiale, come esse rappresentino ineludibilmente uno dei settori chiave per lo sviluppo del suo tessuto socio economico. In tempi normali ma soprattutto in quelli di crisi. Insomma San Benedetto ospiterà una sorta di festival della produzione enogastronomica marchigiana concentrando in questi mesi – le iniziative sono partite già alla fine di giugno e dureranno sino ad inizio ottobre – il miglior mercato produttivo di cui le Marche sono artefici. Olio, frutta e cerali, niente escluso. Ma Expo, grazie al progetto sostenuto da Agrinsieme, rappresenta anche una occasione importante per analizzare una serie di questioni di interesse diretto per il settore primario, dal punto di vista organizzativo ed associativo. Appare forte la necessità di definire infatti nuovi profili strategici di conduzioni agricola e gli appuntamenti di San Benedetto consentiranno, attraverso seminari e convegni, di preparare gli imprenditori, ad esempio, all’adozione di strumenti di razionale gestione economico finanziaria delle imprese agricole e forestali o di favorire la diversificazione delle fonti di reddito aziendale, preparandoli all’introduzione in azienda di nuove attività di trasformazione, commercializzazione e vendita diretta dei prodotti aziendali.
In pratica un momento formativo utile ad ampliare la visione e le prassi dell’agricoltura marchigiana insistendo in particolare sulla realizzazione di filiere agroalimentare. Tutto concorre, niente si elude perché la “carta” Expo possa essere giocata nel migliore dei modi dal sistema agricolo regionale.