PATTO SICUREZZA LAVORO (Legge 123/07; D.P.R. 17/12/07)
Soggetti interessati:
Iter procedurale:
– migliorare omogeneità degli interventi di prevenzione (informazione, formazione, assistenza, vigilanza);
– rafforzare capacità di programmare e realizzare attività di prevenzione;
– realizzare ampia ed adeguata diffusione informativa;
– favorire forme di realizzazione nell’utilizzo delle risorse disponibili da parte di ogni soggetto avente potere di intervento in materia di tutela e sicurezza della salute nei luoghi di lavoro, privilegiando programmazione di piani di intervento strutturali ed a valenza territoriale ampia;
– realizzare efficace comunicazione delle dinamiche e dei contenuti operanti nel sistema di prevenzione dei luoghi di lavoro in termini di danni, rischi, soluzioni che potrebbero risultare utili alle specifiche attività;
– disciplinare coordinamento attività di prevenzione e vigilanza svolto da Comitati regionali;
Raggiungimento di tali obiettivi deve avvenire attraverso:
2) razionale impiego delle risorse esistenti modulandone impiego “in base a domande di salute della popolazione lavorativa e su espliciti criteri di priorità concordati a livello nazionale su piani mirati di prevenzione”. Potenziamento operativo dei servizi ASL, tenendo conto “struttura produttiva ed occupazionale, di rischio, dati epidemiologici sui danni alla salute della popolazione lavorativa”. Potenziamento realizzato anche tramite “aggiornamento continuo degli operatori per adeguare attività di prevenzione ad esigenze di tutela della salute all’interno del mercato del lavoro in continua evoluzione”;
a) risorse impegnate (percentuale del costo destinato a tutela salute e sicurezza nei luoghi di lavoro sul costo totale del servizio sanitario regionale);
d) numero attività locali controllate su numero totale di Unità locali;
4) costruzione del Sistema informativo nazionale integrato per la prevenzione nei luoghi di lavoro, avvalendosi dei flussi informativi di INAIL, ISPESL, Regioni, del Repertorio nazionale degli infortuni mortali e gravi, delle risultanze dell’attività di monitoraggio sulla Legge 626/94, del Registro nazionale degli agenti chimici, del Registro nazionale delle malattie professionali. Sistema attivato tramite:
b) programmazione di azioni sul territorio regionale concordate tra Regioni e Ministero, in particolare nelle costruzioni edili, agricoltura, silvicoltura, rischio cancerogeno;
d) coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza affidate a Regioni, comprendente:· utilizzo sistemi informativi a supporto definizione obiettivi;· definizione settori prioritari per interventi di vigilanza;
· verifica dei risultati.
e) promuovere partecipazione dei vari soggetti del sistema, anche tramite adeguato sostegno alle imprese comprendenti: · strumenti informativi a cura dei soggetti pubblici in collaborazione con Enti di riferimento a favore delle piccole imprese;
· coinvolgimento Associazioni lavoratori e datoriali nei piani di prevenzione attuati da ASL;
· implementazione dei flussi informativi esistenti e produzione di report periodici; realizzazione campagne informative su situazioni di particolare rilevanza in modo da indirizzare azioni di prevenzione e promozione della salute e sicurezza (Particolare attenzione alla scuola);
g) implementazione attività di sorveglianza sanitaria in modo da renderla adeguata ad evoluzione normativa e produttiva, eliminando pratiche inutili a fini previdenziali, attraverso · analisi sistematica delle problematiche di salute nei luoghi di lavoro; · definizione protocolli sanitari mirati alle reali situazioni di rischio e loro rispondenza a criteri di efficacia, utilizzo dei dati epidemiologici correnti e di quelli derivati da attività all’interno delle aziende;