PATTI TERRITORIALI

PATTI TERRITORIALI (Legge 204/95, 58/19; D.M. 1/12/99, 31/7/00, 30/11/20)  (progr04)

Soggetti interessati:

Ministero Sviluppo Economico (MISE), Ministero Economia e Finanze (MEF), Comitato Interministeriale Programmazione Economica (CIPE), Consiglio Nazionale Economia e Lavoro (CNEL), Cassa Depositi e Prestiti (CDP), Guardia di Finanza (GdF), Enti locali, UnionCamere, Associazioni di categoria, micro, piccole e medie imprese private (PMI)

Iter procedurale:

Soggetti promotori trasmettono a CNEL proposta Patto territoriale generalista, corredata da documentazione relativa e contenente: indicazione territorio interessato, obiettivi e tempi previsti di esecuzione del patto, iniziative imprenditoriali, infrastrutture eventualmente necessarie, soggetti coinvolti ed impegni da questi assunti.

CNEL acquisisce disponibilità alla concertazione delle parti sociali interessate e verifica carenza proposta con finalità sviluppo locale.

Soggetti promotori, avvalendosi collaborazione società di assistenza tecnica scelta da CNEL, elaborano progetto di Patto territoriale generalista secondo modello predisposto da CIPE, tenendo conto:

a)validità economica ed immediata eseguibilità de progetti componenti il Patto;

b)utilizzo risorse pubbliche sempre inferiore a 50.000 €;

c)investimenti in infrastrutture funzionali allo sviluppo produttivo e, comunque relativo costo inferiore  a 30% costi di investimenti produttivi;

d)interventi nei diversi comparti devono essere conformi a normative vigenti nei vari settori ed anche agevolazioni previste in linea con aiuti CE a norme regionali;

e)quota di compartecipazione propria alle iniziative imprenditoriali superiore a 30% investimento;

f)investimento medio per addetto inferiore a 25.000 €;

g)saggio di rendimento interno stimato per singole iniziative imprenditoriali superiore a valore medio del “rendistato” dei 6 mesi precedenti presentazione Patto maggiorato di 2 punti;

h)clausole di risarcimento danni eventualmente causati da “perdurante inerzia di uno o più partecipanti al Patto” nella esecuzione delle opere previste.

Progetto definitivo trasmesso a CIPE che certifica avvenuta concertazione tra parti sociali, attraverso sottoscrizione di apposito protocollo di intesa tra soggetti promotori e parti sociali.

Soggetti promotori trasmettono a MEF progetto di Patto territoriale e relativo protocollo di intesa.

MEF, verificato rispetto dei criteri di cui sopra, invia a CIPE Patto territoriale per approvazione definitiva, tenendo presente:

–          ordine cronologico di ricevimento Patti a livello ministeriale;

–          sussistenza di iniziative di programmi di cooperazione regionale od interregionale Nord-Sud a sostegno attività produttive realizzate da piccole e medie imprese;

–          obiettivi del Patto territoriale in termini di sviluppo, salvaguardia o creazione nuova occupazione, quadro finanziario di riferimento e previsione utilizzo di risorse comunitarie.

CIPE delibera approvazione Patto territoriale, comunicandolo ad Amministrazioni interessate e fissando scadenza programma.

Durante esecuzione Patto territoriale ammesse modifiche dei parametri finanziari, occupazionali e temporali entro 20%, superato il quale Patto territoriale sottoposto a nuova approvazione CIPE.

Nei Patti Territoriali ammessi interventi per “imprese agricole (anche sotto forma di cooperative), della pesca marittima, in acque salmastre ed acquicoltura”, produzione di energia termica o elettrica da biomasse. Organismi convenzionati con MISE eseguono istruttoria, tenendo conto: indice medio di progetto; indice medio di attivazione occupazionale

Entro 30 giorni da tale comunicazione soggetti promotori indicano Soggetto responsabile del Patto (Nel caso di contratti di area indicano responsabile unico) che deve dimostrare di possedere “un’organizzazione in grado di assicurare l’espletamento delle funzioni organizzative, tecniche, amministrative e contabili atte a garantire il perfetto svolgimento dei compiti assegnati”, tra cui segnaliamo:

1)       accertare ed attestare regolare esecuzione attività imprenditoriali ed interventi infrastrutturali;

2)       erogare agevolazioni ai beneficiari in modo trasparente;

3)       coordinare iniziative imprenditoriali ed interventi infrastrutturali;

4)       attuare costante monitoraggio finanziario e fisico, nonché rendiconto di spesa;

5)       assicurare conformità lavori svolti al Patto approvato;

6)       restituire a MISE risorse non utilizzate da beneficiario od utilizzate in difformità al progetto approvato;

7)       ammettere varianti non sostanziali al progetto, fornendo tempestiva comunicazione a Ministero o chiedere a Ministero possibilità di revocare agevolazioni in caso di varianti sostanziali;

8)       garantire restituzioni al MISE da parte Istituto di Credito delle risorse non utilizzate o revocate;

9)       registrare su apposita contabilità ogni erogazione effettuata a beneficiario, corredata da documentazione giustificativa;

10)    assicurare assistenza al MISE nei sopralluoghi;

11)    conservare documentazione giustificativa attinente a Patto da mettere a disposizione unitamente ad estratti conto bancari a controlli del Ministero..

Entro 40 giorni da approvazione Patto, Soggetto responsabile sottoscrive con MISE un disciplinare comprendente, oltre allo svolgimento dei compiti di cui sopra:

a)convenzione con Istituto di Credito per gestione delle agevolazioni. Istituto scelto in base “condizioni offerte e disponibilità di una struttura tecnico-organizzativa adeguata alla prestazione del servizio”;

b)limiti e vincoli di utilizzo conto corrente intestato a Soggetto responsabile;

c)disciplina delle revoche totali o parziali delle risorse assegnate;

d)modalità di controllo da parte Ministero su attività Soggetto responsabile;

e)penali a carico Soggetto responsabile in caso di violazioni del disciplinare;

f)modalità di rendiconto ed informazione al Ministero per monitoraggio.

Entro 30 giorni da sottoscrizione disciplinare, Soggetto responsabile invia a MISE documentazione per verifica possesso requisiti richiesti per esercizio attività che deve avvenire entro 60 giorni.

Soggetto responsabile comunica ad Istituto convenzionato elenco degli interventi ammessi ad agevolazioni, specificando per ognuno le risorse pubbliche occorrenti, unitamente alla istruttoria dei progetti ed elenco dei beneficiari con indicazione conti correnti su cui eseguire versamenti.

Per iniziative imprenditoriali comprese nei Patti territoriali o contratti di area realizzati in misura superiore al 30% (Allegare titoli di spesa regolarmente quietanzate) ed i cui termini di completamento lavori non ancora scaduti possono essere richieste modifiche di indirizzo produttivo indicato. Ministero concede autorizzazione (1 sola modifica concessa), purché rispettati obiettivi occupazionali e tempi di completamento programma.

Per iniziative imprenditoriali comprese nei Patti territoriali o contratti di area che alla scadenza dei lavori (48 mesi da notifica o, in caso di rimodulazione del progetto, 24 mesi) risultano realizzati per almeno 50% degli investimenti ammessi, possibile su richiesta di interessato una ulteriore proroga per completamento programma di 12 mesi. In caso di programmi di investimento superiori a 1.500.000 € presentano particolari complessità “tali da richiedere più articolati e specifici processi autorizzativi” i 48 mesi (o 24 mesi in caso di rimodulazione) decorrono da data rilascio da parte Amministrazioni competenti dall’ultima autorizzazione necessaria ad iniziare lavori

Beneficiari possono chiedere (Modello riportato su G.U. 260/00):

a) 1° anticipo fino a 50% allegando:

–  certificazione antimafia per importi superiori a 154.397,07 €;

–          fidejussione di pari importo;

–          certificato di vigenza;

–          perizia giurata in caso di utilizzo di beni immobili preesistenti;

–          certificazione necessaria per accertare disponibilità mezzi propri;

–          copia autenticata della delibera di finanziamento rilasciata da Soggetto responsabile;

–          copia autenticata del contratto di locazione in caso di leasing;

–          dichiarazione attestante di non aver ottenuto né di chiedere altre agevolazioni per stesso investimento e di impegnarsi a rispettare condizioni di sicurezza sul lavoro;

b)erogazione per stato di avanzamento fino a 90% dell’investimento, allegando:

–          certificazione antimafia per importi superiori a 154.397,07 €;

–          certificato di vigenza;

–          perizia attestante conformità delle opere di concessione edilizia;

–          dichiarazione attestante che le spese sono state sostenute nei termini previsti;

–          documentazione attestante impiego mezzi propri almeno pari a 30% investimento;

–          attestazione Soggetto responsabile circa effettiva realizzazione quote di investimento;

c)saldo, allegando:

–          relazione finale di spesa per investimenti imprenditoriali od opere infrastrutturali, comprendente fatture e documentazione in originale quietanzata od elenco tali documenti;

–          dichiarazione attestante: data prevista di entrata in funzione iniziativa agevolata; conformità elenchi inviati a documenti originali; documenti prodotti riferiti solo a spese sostenute per realizzare iniziativa agevolata; macchinari, impianti, attrezzature acquistate ed installate sono nuovi di fabbrica; spese non riferite a materiali di consumo, ricambi, manutenzione o spese di gestione; forniture pagate a saldo senza sconti;

–          certificazione antimafia per importi superiori a 154.397,07 €;

–          positiva verifica su lavori svolti attuata da Soggetto responsabile e MISE (Nel caso di infrastrutture emanazione certificato di collaudo).

Soggetto responsabile invia documentazione ad Istituto convenzionato che esegue istruttoria ed entro 20 giorni eroga agevolazioni ad interessato.

Soggetto responsabile cura tutti gli adempimenti necessari per ottenere cofinanziamenti UE. Fidejussioni liberate ad approvazione “accertamenti in corso d’opera e finali”.

MISE può svolgere controlli in ogni fase del procedimento sia presso Soggetto responsabile, sia presso beneficiario. MEF per ogni Patto territoriale approvato nomina Commissione di vigilanza (Costo pari a 5 per mille investimento a carico del Patto) con il compito di verificare stato di avanzamento del Patto e di proporre revoca finanziamenti qualora non rispettati iter procedurali o attuazione Patto non raggiunga 50% impegni previsti in termini di spesa ed occupazione. Di ogni controllo svolto, Commissione relaziona a MEF

Legge 58/19 ad Art. 28 consente alle imprese beneficiarie di agevolazioni nell’ambito di Patti territoriali e di Contratti di area di presentare dichiarazioni sostitutive di notorietà attestanti ultimazione dell’intervento agevolato con le relative spese sostenute. Tali dichiarazioni consentono l’erogazione degli importi nei limiti dei contributi concessi

MISE, entro 60 giorni dall’emanazione del decreto in cui individuati termini, modalità e schemi di presentazione delle suddette dichiarazioni, stabilisce per le imprese che non presentano tali dichiarazioni la decadenza dei benefici, con provvedimento da pubblicare su G.U. (fatti gli importi già erogati sulla base delle spese sostenute)

MISE, anche tramite GdF, effettua controlli (eventualmente a campione) sugli interventi agevolati, al fine di verificarne la realizzazione e la veridicità delle dichiarazioni presentate. MISE redige entro 31 Dicembre una relazione annuale circa esito dei controlli eseguiti, da pubblicare sul sito istituzionale

Risorse residue dei Patti territoriali, ove non costruiscano residui perenti, possono essere utilizzate per finanziare progetti volti allo “sviluppo del tessuto imprenditoriale territoriale, anche mediante sperimentazione di servizi innovativi a supporto delle imprese”. MISE con D.M. 30/11/2020 ha definito:

–          criteri per “ripartire e trasferire le risorse residue dei Patti territoriali per utilizzarle nel finanziamento di progetti volti allo sviluppo del tessuto imprenditoriale del territorio, anche mediante sperimentazione di servizi innovativi a supporto delle imprese;

–          disciplina per attuazione dei suddetti progetti, valorizzando “modelli gestionali efficienti e pregresse esperienze positive da parte di soggetti che hanno dimostrato capacità operativa di carattere continuativo nell’ambito della gestione dei Patti territoriali”

A tal fine MISE emana specifico bando (in cui fissare: modalità e termini di presentazione delle domande,; ammontare massimo del contributo concedibile per progetto pilota in funzione delle risorse residue disponibili), a cui possono partecipare soggetti responsabili di Patti territoriali ancora operanti mediante invio di 1 progetto pilota costituito da interventi pubblici e/o imprenditoriali (materiali ed immateriali) tra loro coerenti su tematiche predefinite, corredato da:

accertare ed attestare regolare esecuzione attività imprenditoriali ed interventi infrastrutturali;

1)       studio di fattibilità tecnico economica (evidenziare contenuti tecnici della proposta, analisi costi – benefici sulla fattibilità economico finanziaria del progetto);

2)       previsioni economico finanziarie fino al termine delle attività progettuali

Singoli interventi compresi nei progetti pilota al momento del loro invio debbono avere livello di progettazione pari a quello di fattibilità tecnico economica e prevedere termine massimo di realizzazione di 60 mesi per interventi pubblici e 48 mesi per interventi imprenditoriali a partire da data di assegnazione del contributo

Progetti pilota presentati selezionati da apposita Commissione (nominata da MISE con decreto e costituita da 5 membri, di cui 3 in rappresentanza di MISE, 1 in rappresentanza di MEF, 1 in rappresentanza di UnionCamere) in base ai seguenti criteri di priorità:

1)       caratteristiche dei soggetti responsabili dei Patti territoriali ancora operativi valutata in termini di:

a)esperienza del soggetto responsabile maturata in modo continuativo nell’ambito della gestione di iniziative assimilabili a quella oggetto della proposta;

b)estensione geografica dell’area di competenza del Patto con particolare riferimento ad interregionalità;

c)qualificazione, professionalità ed organizzazione della struttura tecnico operativa del soggetto responsabile del Patto;

2)       caratteristiche dei progetti volti allo sviluppo del tessuto imprenditoriale territoriale valutate in termini di:

a)coerenza e qualità del progetto pilota rispetto agli obiettivi attesi;

b)capacità del progetto di attivare potenzialità di sviluppo economico dell’area, valutando risultati attesi con particolare riguardo alle ricadute occupazionali, crescita delle imprese nell’area territoriale di riferimento, nascita di nuove attività imprenditoriali, costituzione di reti di imprese, sviluppo di infrastrutture e complementarietà con altri progetti avviati nel territorio;

c)qualità delle metodologie e strumenti adottati per elaborare e realizzare progetto pilota;

d)coerenza del progetto pilota con vocazione di crescita dell’area territoriale di riferimento previsti da piani di sviluppo comunitari, nazionali, regionali e/o locali;

e)novità del progetto pilota anche con riferimento ad uso di tecnologie, processi, modalità e prodotti innovativi, nonché sviluppo di servizi innovativi per area di riferimento;

f)replicabilità e trasferibilità dell’iniziativa progettuale in altri contesti e/o realtà produttive;

g)congruità dei tempi e costo previsto rispetto ai contenuti dei servizi offerti dal progetto pilota;

h)coinvolgimento di partner qualificati (pubblici o privati) e/o di soggetti internazionali nello sviluppo e/o realizzazione del progetto pilota;

i)numero e varietà di soggetti beneficiari previsti dal progetto pilota anche in riferimento a natura pubblica e privata e rappresentatività di una vasta area;

j)compartecipazione di soggetti pubblici e privati al finanziamento degli interventi;

k)capacità del progetto pilota di attivare ulteriori risorse pubbliche e/o private per la concessione ai soggetti beneficiari di finanziamenti a tasso agevolato per la realizzazione degli interventi

Soggetti responsabili del Patto territoriale di cui finanziato il progetto pilota debbono:

1)       fornire assistenza ai beneficiari delle agevolazioni per quanto concerne procedure di funzionamento del bando;

2)       svolgere compiti di vigilanza e monitoraggio su stato di avanzamento degli interventi pubblici e di quelli imprenditoriali;

3)       chiedere a MISE di procedere alla revoca delle agevolazioni concesse nei casi previsti dal bando;

4)       erogare tramite CDP quote di contributo concesse ai beneficiari, previa verifica dell’effettiva realizzazione delle corrispondenti quote di investimento e del rispetto delle condizioni previste dal bando;

5)       approvare varianti in corso d’opera (compresi ribassi di asta) da inviare a MISE;

6)       conservare, ai fini dei successivi controlli, documenti giustificativi raggruppati per ogni intervento pubblico o imprenditoriale;

7)       eseguire verifica finale della conformità del progetto pilota realizzato rispetto a quello approvato;

8)       approvare provvedimento di invio del programma di investimento realizzato (con relativo ammontare delle agevolazioni spettanti) a MISE per asseverazione;

9)       destinare alla copertura delle spese di funzionamento del Patto Territoriale una quota di risorse non superiore a 5% di quelle assegnate (ammontare indicato nel progetto pilota presentato), che vengono erogate da CDP in 10 quote semestrali di pari importo, previo invio del rendiconto delle spese di funzionamento sostenute (1° quota versata entro 30 giorni da assegnazione del finanziamento)

MISE, avvalendosi di UnionCamere o di altri Enti qualificati, con cui stipulate apposite convenzioni (relativi costi non superiori a 2% di importo ammissibile del progetto pilota approvato) svolge le seguenti funzioni:

1)       verifica ammissibilità degli interventi costituenti il progetto pilota;

2)       approva graduatoria per assegnazione delle risorse;

3)       assegna contributi iniziali ai soggetti responsabili;

4)       approva varianti ed utilizzo delle economie di gara (ribassi di asta);

5)       verifica provvedimento definitivo di assegnazione delle risorse emanato dal soggetto responsabile;

6)       esegue monitoraggio dei termini di realizzazione dei progetti pilota

Cassa Depositi e Prestiti (CDP) provvede ad erogare ai soggetti beneficiari le agevolazioni spettanti sotto forma di:

–          per interventi imprenditoriali: quote annuali di pari importo, correlate ai tempi previsti di realizzazione degli investimenti, salvo erogazione di ultima rata (pari a 10% del contributo) e di 1° rata (pari a 10% del contributo) erogato a titolo di anticipo. Ultima rata versata previa verifica positiva della realizzazione del progetto da parte del soggetto responsabile del Patto;

–          per interventi pubblici: anticipo (pari a 10% dell’importo); più quote successive (fino a 90% dell’importo) erogate in relazione all’effettiva realizzazione della corrispondente parte degli investimenti; saldo (pari ad importo residuo). Richieste di erogazione corredate da dichiarazione rese dal RUP (Responsabile Unico del Procedimento) attestante: esecuzione di spese per lavori e forniture di beni per importi non inferiori a quelli richiesti; conformità di quanto realizzato nel progetto approvato (In caso di saldo, richiesta corredata da approvazione del certificato finale di collaudo e comunicazione al MISE di “intervenuta positiva verifica del provvedimento definitivo”

Entità aiuto:

Per iniziative imprenditoriali agevolate nei Patti territoriali per agricoltura e pesca “apporto dei mezzi propri ai fini dell’erogazione annuale del contributo non inferiore a 20%”, comunque ammessi aiuti pari a:

  • 35% (75% in zone svantaggiate Direttiva CE 268/75) per acquisto terreni, miglioramento condizione igiene animali (Escluso aumento capacità produttivo), diversificazione attività agricole verso attività artigianali, turistiche o fabbricazione e vendita diretta prodotti ottenuti in azienda;
  • 35% (45% in zone svantaggiate ai sensi Direttiva CE 268/75) per interventi a protezione miglioramento ambiente (Escluso aumento capacità produttiva), opere di miglioramento fondiario, investimenti per risparmio energetico;
  • 35% elevabile fino a 70% (45% elevabile fino a 80% in zone svantaggiate di cui a Direttiva CE 268/75) per costruzione di fabbricati aziendali, opere di miglioramento fondiario, trasferimento per pubblica utilità, investimenti destinati a protezione e miglioramento ambiente realizzati da imprese che ricadono nel regime dell’art. 12, comma 3 del Reg. CE 950/97;
  • 40% per acquisto riproduttori maschi;
  • 55% per investimenti destinati a miglioramento condizioni di trasformazione e commercializzazione prodotti agricoli;
  • 50% per promozione delle produzioni tipiche o dei prodotti biologici o dei “prodotti di qualità e dell’alimentazione sana”;
  • 55% (75% in zone svantaggiate ai sensi Direttiva CE 268/75) per trasformazione e commercializzazione prodotti della silvicoltura;
  • 40% per nuove imbarcazioni o ammodernamento imbarcazioni o acquicoltura;
  • 50% per barriere artificiali, attrezzature portuali, impianti trasformazione e commercio prodotti ittici, ittiturismo;
  • 100% per ricerca settore ittico.

Aiuti decrescenti in 5 anni (100%, 80%, 60%, 40%, 20%) per spese costituzione e gestione Associazioni produttori, compresa assistenza ad introduzione sistemi di qualità aziendali, predisposizione disciplinari di produzione, creazione sistemi di controllo per certificazione delle qualità. Aiuti fino a 70% per realizzazione controllo di qualità e tipicità produzioni (100% se obbligatorie).

MISE assegna a Soggetto responsabile del Patto un contributo pari a 100% delle spese sostenute per svolgimento attività fino a 200.000 € (quota fissa) + 1% importo agevolato concesso (quota variabile), comunque non oltre 1.000.000 €

Per la Regione Marche approvati seguenti:

  • Patti Territoriali generalisti:

1)       “Appennino centrale” coinvolge le 4 Comunità Montane di Pesaro e la Provincia di Pesaro. Assegnati contributi dello Stato pari a 22.087.000 € a favore imprese e 29.513.000 € a favore infrastrutture;

2)       “Ascoli Piceno” coinvolge Provincia di Ascoli Piceno, Camera di Commercio, Associazione industriali di Fermo. Gestito dalla società Piceno sviluppo. Assegnati contributi dello Stato per 17.801.000 € a favore imprese, 6.004.000 € a favore infrastrutture (a cui aggiungere 2.585.000 € da parte Regione, mentre occorre reperire risorse per 2.357.000 €);

3)       “Macerata” coinvolge Provincia di Macerata, Parco Nazionale Sibillini, Università di Camerino, Comunità Montane di Macerata, Camera di Commercio, Organizzazioni di categoria (industria, artigianato, agricoltura, commercio), Organizzazioni sindacali. Gestione affidata a società “Rinascita e sviluppo”. Assegnati contributi dello Stato per 14.695.000 € a favore imprese e 14.244.000 € a favore infrastrutture;

  • Patti Territoriali verdi:

1)       “Appennino centrale”. Patto interregionale con Provincia di Pesaro, Arezzo, Forlì, Perugia, 11 Comunità Montane ricadenti in questi territori, Associazioni categoria, Organizzazioni sindacali, Camera di Commercio. Gestione affidata a “SIL” presso Comunità Montana Valtiberina di San Sepolcro. Assegnati da Stato contributi per 11.133.000 € a favore imprese (1.519.000 € per infrastrutture ricadenti nelle Marche da reperire);

2)       “Ascoli Verde” coinvolge Provincia di Ascoli, Comune di Ascoli e Fermo, Camera di Commercio, Associazioni di categoria (industria, artigianato, agricoltura, commercio), cooperazione, Organizzazioni sindacali. Gestione affidata a società “Piceno sviluppo”. Assegnati da Stato contributi per 5.832.000 € a favore imprese (1.535.000 € a favore di infrastrutture da reperire);

3)       “Ancona verde” coinvolge Provincia di Ancona, 48 Comuni della Provincia, Associazioni di categoria (industria, artigianato, agricoltura, commercio), Organizzazioni sindacali, cooperazione. Gestione affidata ad Amministrazione provinciale. Contributi assegnati da Stato pari a 6.792.000 € a favore di imprese, mentre 3.098.000 € per infrastrutture da reperire.

Legge 58/19 stanzia per Patti territoriali 29.750.000 € per anno 2020, 10.000.000 €/anno per periodo 2022 – 2025 (di cui 500.000 € da destinare all’esecuzione dei controlli da parte del MISE)

Partecipazione alla Commissione di valutazione dei progetti pilota è gratuita

Sanzioni:

In caso di mancato rispetto degli adempimenti da parte del Soggetto responsabile: multa fino a 75% della quota fissa del contributo, fino a 150.000 €

Si ha revoca dell’aiuto se: per stessa iniziativa si è beneficiato di altre agevolazioni pubbliche, o gli investimenti materiali ed immateriali vengono distolti dalla destinazione d’uso prevista prima di 5 anni dall’entrata in funzione dell’impianto, o vengono attuate variazioni al progetto approvato senza preventiva autorizzazione, o si accerta una grave violazione alle norme sul lavoro, o iniziativa non viene completata entro 48 mesi dall’inizio istruttoria (ammessa proroga di non oltre 12 mesi), o sono violate specifiche norme di settore UE, o si rileva uno scostamento in diminuzione nell’obiettivo occupazionale (comprese figure professionali) superiore ad 80%, entro esercizio successivo all’entrata a regime dell’intervento (Per interventi inerenti ricerca, assistenza, controllo, certificazione della qualità, promozione, pubblicità, abbattimento ed esbosco mirato nel settore dell’agricoltura e pesca si deve intendere intero periodo di esecuzione delle suddette attività, mentre nel caso della produzione di materie prime agricole oggetto del programma di investimento, o nei territori dove è stato dichiarato lo stato di calamità naturale, MISE può posticipare esercizio a regime)

Si ha revoca parziale dell’aiuto se scostamento è compreso tra 30% e 80% (Percentuali elevate a 50% e 100% in caso di interventi attuati in aree dove è riconosciuto lo stato di crisi). Nessuna revoca se lo scostamento è inferiore a 30%.

Se investimento realizzato inferiore a quanto preventivato, pur “risultando organico e funzionale”: obiettivo occupazionale adeguato in proporzione alla diminuzione registrata

In caso di irregolarità rilevate durante i controlli nelle dichiarazioni di cui alla Legge 58/19: revoca del contributo + sanzione amministrativa “in misura pari da 2 a 4 volte l’importo dell’aiuto fruito”

Posted in: