IMPIEGO PRODOTTI FITOSANITARI

IMPIEGO PRODOTTI FITOSANITARI (D.P.R. 233/88; D.Lgs. 150/12; D.M. 22/1/14; L.R. 25/87, 9/20; D.G.R. 19/3/02, 27/4/09)  (agroch11)

Soggetti interessati:

Ministero Politiche Agricole, Alimentari, Forestali (MIPAAF), Ministero Salute (MISA), Ministero Ambiente, Tutela Territorio e Mare (MATTM), Regione

Utilizzatore professionale (cioè operatori e tecnici, imprenditori e lavoratori autonomi sia del settore agricolo che di altri settori), comprese imprese conto terzi, che impiega:

a)prodotti fitosanitari, cioè prodotti contenenti sostanze attive, antidoti agronomici o sinergizzanti destinati a: proteggere vegetali o prodotti vegetali da tutti gli organismi nocivi (cioè ogni specie, ceppo o biotipo appartenente al regno animale o vegetale o altri agenti patogeni nocivi per vegetali o prodotti vegetali); prevenirne effetti (salvo che tali prodotti non usati principalmente per motivi di igiene); influire sui processi vitali dei vegetali (v. crescita); conservare prodotti vegetali; distruggere vegetali o parti vegetali  indesiderati (salvo alghe); controllare o evitare crescita indesiderata di vegetali;

b)coadiuvanti, cioè sostanze costituite da preparati contenenti 1 o più coformulanti che utilizzatore miscela a prodotto fitosanitario al fine di rafforzarne efficacia

Distributore (cioè chiunque in possesso di abilitazione a vendita prodotto fitosanitario)

Consulente (cioè chiunque in possesso di abilitazione alla consulenza in materia di uso sostenibile fitosanitari e metodi di difesa alternativi)

MIPAAF, Regioni, Ente Nazionale Macchine Agricole (ENAMA), centri prova taratura,

Iter procedurale

Con D.Lgs. 150/12 definite misure per uso sostenibile di prodotti fitosanitari al fine di ridurre rischi ed impatti su salute umana, ambiente, biodiversità e promuovere applicazione di difesa integrata (cioè metodi di protezione fitosanitaria intesa a contenere sviluppo organico, riducendo rischi per salute umana o ambiente, promuovendo “meccanismi naturali di controllo fitosanitario”) e metodi non chimici basati su tecniche agronomiche o sistemi fisici, meccanici o biologici di controllo di organismi nocivi.

MIPAAF, MISA, MATTM, Regione nell’ambito della propria competenza provvedono ad attuazione e monitoraggio delle misure previste dal D.Lgs. 150/12 avvalendosi di Consiglio tecnico scientifico composto di massimo 23 membri, che dura in carica 5 anni (componenti riconfermati 1 volta), può avvalersi di esperti esterni e deve confrontarsi “con portatori di interesse”.

MIPAAF sentita Conferenza Stato-Regioni, approva “Piano di azione nazionale per uso sostenibile di prodotti fitosanitari”, avente per obiettivo: protezione di utilizzatori professionali prodotti fitosanitari e popolazione interessata (cioè persone residenti all’interno o in prossimità di aree dove effettuati trattamenti fitosanitari); tutela dei consumatori; tutela di ambiente acquatico ed acque potabili superficiali e sotterranee; conservazione di biodiveristà ed ecosistemi.

Piano, approvato con DM 22/01/2014, definisce a partire da 01/01/2015, criteri di indirizzo per promuovere e rendere prioritari nei vari programmi di sostegno nazionali e regionali (v. PSR), le tecniche di difesa fitosanitaria a basso apporto di prodotti fitosanitari.. Criteri basati su:

a)difesa  integrata obbligatoria riguardante: applicazione di tecniche di prevenzione e monitoraggio di infezioni ed infestanti; uso di mezzi biologici di controllo dei parassiti; ricorso ad idonee tecniche di coltivazione; uso di prodotti fitosanitari con minor rischio per salute umana ed ambiente “tra quelli disponibili per lo stesso scopo”. Al riguardo MIPAAF provvede a:

  • predisporre  strumenti atti a favorire conoscenza e corretta applicazione di difesa integrata obbligatoria, compresa elaborazione di un manuale su “tecniche di difesa fitosanitaria a basso impatto ambientale e strategie fitosanitarie sostenibili”;
  • mantenere aggiornata banca dati sui prodotti fitosanitari in commercio;
  • definire, in accordo con Regioni, requisiti minimi delle reti di monitoraggio, a cui agricoltori hanno acceso;
  • avviare iniziative  per applicare sistemi di previsione ed avvertimento sullo sviluppo di avversità (fitofagi e patogeni), al fine di uniformare software di modelli previsionali su sviluppo di avversità vigenti in alcune Regioni, e quindi fornire a queste algoritmi di tali modelli, così da validarli sul territorio;
  • promuovere ricerca e scambio di informazioni nel campo della difesa integrata;
  • individuare strumenti finanziari a supporto di strutture impegnate nella applicazione del Piano di Azione Nazionale.

Al riguardo Regione provvede a:

  • attivare e/o potenziare servizi di informazione per diffusione ed applicazione metodi di difesa integrata da parte di utilizzatori professionali;
  • realizzare rete di monitoraggio così da garantire ad utilizzatori professionali:

1)       previsione ed avvertimento su sviluppo delle principali avversità;

2)       bollettini con cadenza periodica, aventi  valenza territoriale, in cui riportare andamento meteorologico e per le principali colture: fase fenologica; situazione epidemiologica delle principali avversità di queste; momento più opportuno per eseguire trattamento; raccomandazioni su prodotti fitosanitari da impiegare;

  • promuovere assistenza tecnica e consulenza a favore di utilizzatori professionali su difesa fitosanitaria integrata.

Al riguardo utilizzatori professionali di prodotti fitosanitari debbono disporre e conoscere:

  • dati meteorologici per territorio di competenza (anche in collegamento a rete);
  • dati fenologici e fitosanitari forniti da rete di monitoraggio e da sistemi di previsione;
  • bollettini territoriali di difesa integrata per principali colture;
  • materiale informativo e/o manuali per applicazione di metodi difesa integrata diffusi da Autorità competenti;
  • servizi di consulenza attivati da Regione, anche in ambito PAC.

a)difesa integrata volontaria, attuata in base a disciplinari di produzione specifici per coltura, comprendenti pratiche agronomiche e fitosanitarie, tendenti a limitare numero trattamenti, nonchè scelta di prodotti fitosanitari  a minore impatto e con sostanze attive meno pericolose. Al riguardo MIPAAF provvede a:

  • definire e pubblicare ogni anno sul proprio sito le “Linee guida nazionali per difesa integrata volontaria delle colture e del controllo integrato delle infestanti”;
  • assicurare coerenza dei disciplinari regionali con le Linee guida nazionali;
  • promuovere e rafforzare ricerca e scambio di informazioni ed esperienze nella difesa integrata volontaria;
  • individuare strumenti finanziari per sostenere aziende agricole e strutture impegnate nell’applicazione della difesa integrata volontaria;
  • favorire valorizzazione della produzione integrata volontaria a livello nazionale e comunitario mediante specifico marchio.

Al riguardo Regione provvede a:

  • attuare interventi previsti nel Piano Azione Nazionale, mediante Piani regionali, definiti eventualmente per area e coltura
  • ;aggiornare periodicamente disciplinari di produzione integrata volontaria, pubblicati su sito di Regione e vincolanti per agricoltori aderenti;
  • garantire realizzazione e/o potenziamento di supporti tecnici ed informativi, compreso coordinamento di servizi di consulenza innovativi;
  • individuare strumenti finanziari per sostenere azienda agricola e strutture impegnate nell’applicazione dei disciplinari.

Al riguardo utilizzatori professionali sono tenuti a:

  • rispettare i disciplinari di produzione definiti da Regione
  • effettuare taratura di macchine irroratrici presso centri prova autorizzati.

b)agricoltura biologica, effettuata nel rispetto delle norme  834/07. Al riguardo MIPAAF provvede a:

  • definire, aggiornare, pubblicare periodicamente su sito internet, manuale nazionale di difesa biologica, nell’intento di incrementare superficie in cui impiegata tale tecnica colturale;
  • gestire ed aggiornare banca dati dei prodotti fitosanitari utilizzabili nel biologico;
  • elaborare e diffondere materiale informativo sul biologico;
  • realizzare iniziative informative sul biologico, rivolte anche ad utilizzatori non professionali, per incentivare tale pratica colturale;
  • promuovere programmi di formazione ed aggiornamento per operatori del biologico;
  • promuovere e rafforzare ricerca e scambio di informazioni sul biologico;
  • individuare strumenti finanziari per sostenere aziende agricole biologiche;
  • favorire promozione e valorizzazione di produzioni biologiche a livello nazionale e/o comunitario.

Al riguardo Regione provvede a:

  • attuare interventi previsti da Piano Azione Nazionale, mediante Piani Regionali;
  • elaborare e diffondere informazioni a beneficio di aziende biologiche, compreso manuale su tecniche di coltivazione biologica, anche avvalendosi di collegamenti con banca dati nazionale;
  • predisporre eventuali bollettini in grado di fornire informazioni ad agricoltori su applicazione difesa biologica;
  • realizzare e/o potenziare supporti tecnici ed informativi ad aziende biologiche, compresi eventuali servizi di consulenza innovativi;
  • individuare possibili strumenti finanziari per sostenere aziende agricole biologiche, nonché attività di ricerca e sperimentazione connessa.

Al riguardo utilizzatori sono tenuti ad applicare  tecniche biologiche previste dal Reg. 834/07 e dalle Linee guida nazionali.

Nel Piano di Azione Nazionale sono definite altresì:

1)       modalità di controllo funzionale e taratura delle macchine irroratrici (v. scheda “agroch05”);

2)       modalità per acquisizione ed utilizzo dei prodotti fitosanitari da parte utilizzatori professionali (v. scheda “agroch17”);

3)       precauzioni da adottare nell’uso dei prodotti fitosanitari ai fini della riduzione del rischio ambientale e salute operatori (v. scheda “agroch09”);

4)       indicatori per verificare raggiungimento degli obiettivi del Piano suddivisi in: indicatori prioritari (valutazione complessiva dei risultati raggiunti con applicazione del Piano); indicatori specifici (valutazione raggiungimento obiettivi stabiliti con singole misure del Piano); indicatori di rischio. Indicatori individuati in base a: rilevanza delle informazioni disponibili; misurabilità oggettiva ed aggiornamento dati; solidità scientifica dei dati (quantitativo annuale di sostanze attive prodotte e commercializzate; quantitativi distribuiti da utilizzatori professionali su colture significative per estensione, quantità e tipologie di sostanze utilizzate). In Allegato VII a DM 22/01/2014, pubblicato su GU 35/14, riportato elenco degli indicatori da utilizzare.

5)       azione di monitoraggio sui residui di sostanze attive fitosanitarie in :

a)acque superficiali e sotterranee, tenendo conto delle indicazioni di ISPRA (Istituto superiore per protezione e ricerca ambientale) su: criteri di scelta delle sostanze da ricercare: metodi di campionamento; analisi e controllo di qualità delle acque. Al fine di valutare evoluzione nel tempo della contaminazione, definito un indicatore di presenza dei residui prodotti fitosanitari nelle acque, basato sul livello di frequenza del rilevamento e sulla concentrazione nelle acque superficiali e sotterranee delle sostanze monitorate (specie di quelle pericolose per salute umana ed ambientale). Regione trasmette entro 31 Marzo risultati attività di monitoraggio svolta nell’anno precedente ad ISPRA, che in base a tali dati valuta tendenza della contaminazione;

b) Obiettivo è quello di verificare: rispetto sia delle condizioni di autorizzazione dei prodotti fitosanitari, sia del livello massimo di residuo consentito nelle derrate alimentari; entità di intossicazioni acute derivate da prodotti fitosanitari; efficacia formazione di utilizzatori professionali. Regione invia a Ministero Salute dati sui controlli eseguiti, promuovendo nel contempo azioni di miglioramento delle capacità operative dei laboratori ufficiali di controllo.

6)       ricerca, sperimentazione e formazione su “uso sostenibile dei prodotti fitosanitari” (in particolare tecniche a basso apporto di questi). In particolare la ricerca sarà rivolta a:

  • riduzione rischio di esposizione ed effetti acuti e cronici su operatori e popolazione; limitazione inquinamenti puntiformi e diffusi; ottimizzazione nella distribuzione di prodotti fitosanitari su colture; sviluppo sistemi colturali a basso imput chimico o a totale eliminazione di sostanze chimiche; introduzione metodi innovativi di analisi multi residuo; riduzione rischio per biodiversità;
  • studi di prevenzione e gestione di avversità abiotiche, quali: individuazione, distribuzione spaziale, ecologia e biologia delle avversità biotiche; sviluppo ed ottimizzazione modelli di simulazione, previsione ed avvertimento; sistemi di prevenzione e gestione mediante tecniche agronomiche (rotazione, cultivar resistenti); individuazione soglie di intervento per ottimizzare strategie di difesa; approcci alternativi a lotta chimica (quali difesa integrata e biologica) su colture; ecologia microbica del suolo e controllo biologico delle avversità; piante resistenti ad avversità  in aree extra agricole (aree urbane, ferroviarie);
  • prevenzione e gestione di danni da avversità abiotiche;
  • studi su ausiliari, comprendenti: potenziamento del loro utilizzo in programmi di difesa integrata e biologica; messa a punto criteri standard di valutazione selettività dei prodotti fitosanitari nei confronti di organismi utili;
  • ambiente e residui: ottimizzazione ed innovazione metodi di monitoraggio ambientale su residui dai prodotti fitosanitari e metaboliti; messa a punto modelli di simulazione sul residuo di prodotti fitosanitari;
  • studi su resistenza di avversità abiotiche a prodotti fitosanitari, quali: definizione procedure standard per valutare resistenza; caratteristiche genetiche di avversità abiotiche; individuazione siti e meccanismi di azione fitosanitari; efficacia prodotti fitosanitari; studi per gestione delle resistenze su ampia scala;
  • studi su impatto ambientale dei prodotti fitosanitari, quali: valutazione comportamento prodotti fitosanitari su acqua, suolo, vegetali; messa a punto modelli di simulazione su comportamento ambientale dei prodotti fitosanitari; equilibri ecologici di sistema in aree naturali protette;
  • misure di mitigazione del rischio ambientale derivante da impiego di prodotti fitosanitari;
  • indicatori di rischio per consumatori, operatori, organismi acquatici, acque di falda, biodiversità;
  • sviluppo banche dati, portali, sistemi informativi

Ministero di Istruzione e Ricerca verifica compatibilità di tali tematiche con programma comunitario Horizon 2020.

7)       modalità di coordinamento delle attività di controllo. Regioni individuano Autorità preposte al controllo del Piano Azione Nazionale, tenendo conto dei sistemi di controllo già esistenti (v. quelli effettuati su PAC). Al riguardo MIPAAF definisce Linee guida sui controlli, così da assicurarne omogeneità su tutto il territorio nazionale, e predispone banca dati sui risultati dei controlli.

8)       misure di coordinamento  per attuazione ed aggiornamento (almeno ogni 5 anni) del Piano Azione Nazionale, comprendenti:

  • a livello nazionale: relazioni con CE; coordinamento azioni previste nel Piano; raccolta dati per verificare raggiungimento obiettivi fissati e relativi indicatori; promozione misure di supporto (sistemi informativi, banche dati, manuali); promozione attività di ricerca e sperimentazione funzionali al raggiungimento obiettivi del Piano; relazioni con stakeholders; predisposizione relazione e documenti da inviare a CE;
  • a livello regionale: definizione Piano Azione Regionale (PAR); relazione annuale a MIPAAF su attività svolta.

9)       elaborazione e pubblicazione su sito ufficiale del MIPAAF di: manuali di orientamento per difesa integrata obbligatoria e produzione biologica; linee guida di difesa integrata volontaria e controllo integrato di infestanti; manuale per stoccaggio e gestione prodotti fitosanitari; manuale per tutela del patrimonio apistico; manuale per misure di mitigazione del rischio (ridurre deriva, ruscellamento, drenaggio); manuale per diffondere buone pratiche agricole a tutela biodiversità; linee guida per uso sicuro e sostenibile dei prodotti fitosanitari, anche al fine di protezione delle acque da contaminazione, nonché mitigazione fenomeni di deriva e ruscellamento; manuale per lavaggio interno ed esterno delle macchine irroratrici; sistemi per gestione prodotti reflui del trattamento.

Piano trasmesso da MIPAAF a Commissione Europea ed altri Stati membri.

Piano riesaminato ogni 5 anni ed in caso di modifiche sostanziali apportate, MIPAAF le comunica a Commissione Europea. Regioni comunicano entro 31/12/21016 (poi ogni 30 mesi) a MIPAAF, MATTM, MISA “relazione dettagliata su attività svolte e progressi realizzati nell’attuazione delle misure di cui al D. Lgs. 152/09.

Regione Marche con L.R. 9/20, come modificata con L.R. 22/20, ha stabilito che:

–          nelle zone di tutela assoluta e nelle zone di rispetto delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano è vietato utilizzare le sostanze attive presenti nei presidi chimici (diserbanti, prodotti fitosanitari) riportate nella Tabella A pubblicata su BUR 23/20. Divieto si applica nella Regione Marche dal giorno successivo ad approvazione del piano regionale di utilizzo di concimi chimici, fertilizzanti, pesticidi nelle aree di rispetto, che tiene conto di natura dei suoli, colture compatibili, tecniche agronomiche impiegate, vulnerabilità delle risorse idriche (fino a tale data rimane valido il divieto di spandimento di concimi chimici, fertilizzanti e pesticidi previsto nelle zone di rispetto delle prese di captazione di acqua);

–          Giunta regionale approva entro 31/12/2020 Piano di tutela delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano inerenti alle grandi derivazioni;

–          approva normativa regionale di adeguamento alla Direttiva 2009/128/UE (Azione comunitaria per uso sostenibile) per quanto riguarda la definizione degli indicatori di rischio armonizzati

Sanzioni:

Chiunque acquista, vende, detiene od utilizza prodotti fitosanitari e coadiuvanti, presta consulenza su loro impiego senza possedere certificato di abilitazione: multa da 5.000 a 20.000 €

Distributore che non accerta identità di acquirente e validità di certificato di abilitazione ad acquisto ed utilizza e non registra prodotti venduti con riferimento a numero o codice di abilitazione: multa da 2.000 a 10.000 €

Titolare o dipendente che al momento di vendita non fornisce ad acquirente informazioni su corretto uso di prodotti fitosanitari ed eventuali rischi per salute umana: multa da 1.000 a 5.000 €

Distributore si avvale per vendita di prodotti fitosanitari di personale non in possesso di certificato di abilitazione a vendita: multa da 5.000 a 15.000 €

Distributore che vende ad utilizzatori non professionali prodotti fitosanitari non recanti in etichetta dicitura “prodotto fitosanitario destinato ad utilizzatori non professionali”: multa da 10.000 a 25.000 €

Utilizzatore che non sottopone attrezzature per applicazione prodotti fitosanitari a controlli funzionali periodici: multa da 500 a 2.000 €

Chiunque effettua irrorazione aerea privo di autorizzazione prescritta, o effettua irrorazione in difformità a prescrizioni stabilite in autorizzazione: multa da 20.000 a 100.000 €

Utilizzatore che non osserva misure stabilite a difesa di ambiente acquatici e fonti di approvvigionamento acqua potabile e di aree specifiche: multa da 5.000 a 20.000 €

Nei casi di reiterazioni delle violazioni di cui sopra: sanzione amministrativa + sospensione o revoca certificato di abilitazione

Titolare di autorizzazione che non adempie obbligo trasmissione dati di vendita: multa da 500 a 1.500 € + in caso di reiterazione sospensione da 1 a 6 mesi o revoca di autorizzazione

Entità aiuto:

Costo massimo di corso per acquisire certificato di abilitazione alla vendita o autorizzazione ad acquisto non oltre 130 € per nuovi rilasci e 80 € per aggiornamento

Oneri di taratura macchine irroratrici a carico di utilizzatori professionali di queste al costo effettivo del servizio sulla base di tariffe fissate con decreto da MIPAAF, sentita Conferenza Stato – Regioni ed aggiornate ogni 3 anni  

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