FONDO POVERTA’ (Legge 208/15, 26/19; D.Lgs. 147/17; L.R. 38/20; D.G.R. 3/12/18) (social20)
Soggetti interessati:
Ministero del Lavoro e Politiche Sociali (MILPOS), Servizi sociali della Regione, Centro per Impiego (CPI), Comuni, Ambiti Territoriali Sociali (ATS), CAF (Centri Assistenza Fiscale), Patronati, Enti del terzo settore nel contrasto alla povertà, nuclei familiari in stato di povertà od esclusione sociale (cioè “in situazione economica che non permette di disporre di beni e servizi necessari a condurre un livello di vita dignitoso”).
Iter procedurale:
Legge 26/19 abroga, a partire dal 01/04/2019, il D.Lgs. 147/17, istitutivo del Reddito di inclusione (REI) che viene sostituito dal Reddito di Cittadinanza (RdC) (vedi specifica scheda), salvo per:
Art. 5 dove si afferma che i nuclei familiari accedono agli interventi di cui al Patto per l’inclusione sociale (elemento essenziale per beneficiare del RdC), previa valutazione multidimensionale, volta ad identificare i bisogni del nucleo familiare e dei suoi componenti, tenuto conto di: risorse e/o fattori di vulnerabilità del nucleo; fattori ambientali e di sostegno.
Valutazione multidimensionale comprende un’analisi premilitare, attuata mediante colloquio con il nucleo familiare da parte di operatori sociali individuati dai Servizi competenti, in cui approfondire: “condizioni e funzionamenti personali e sociali” del nucleo familiare; situazione economica; situazione lavorativa e profilo di occupabilità; educazione, istruzione e formazione; condizione abitativa; sussistenza di reti familiari, di prossimità e sociali.
Se, a seguito di tale analisi, emerge che la situazione di povertà è dovuta solo alla situazione lavorativa, i beneficiari sono indirizzati al competente CPI per sottoscrivere, entro 30 giorni dall’analisi preliminare, il Patto per il lavoro.
Se invece dall’analisi preliminare emerge la necessità di sviluppare un quadro più approfondito, si costituisce un’equipe multidisciplinare, operante a livello di ATS, composta da un operatore sociale e da altri operatori afferenti alla rete dei Servizi sociali ritenuti più idonei ai fabbisogni del nucleo familiare (in particolare servizi per l’impiego, formazione, politiche abitative, tutela della salute, istruzione).
Se non occorre l’intervento dell’equipe multidisciplinare viene redatto dal Servizio sociale, un progetto personalizzato semplificato.
MILPOS, previa intesa Conferenza Stato-Regioni, approva le Linee guida per definire:
- strumenti da impiegare nella valutazione multidimensionale
- misure di sicurezza volte a “prevenire e gestire gli episodi di violenza, modalità di rilevanza e segnalazione degli eventi sentinella da parte degli Enti di appartenenza, nonché a procedere alla presa in carico della vittima di atti violenti”, al fine di ridurre i rischi per gli operatori del RdC
Art. 6 In base all’esito della valutazione multidimensionale viene redatto, entro i 20 giorni successivi, un progetto personalizzato, sottoscritto dai componenti del nucleo familiare, in cui riportare:
a)obiettivi generali e risultati specifici da raggiungere a conclusione di un percorso volto al superamento della condizione di povertà ed all’inserimento/reinserimento lavorativo, nonché all’inclusione sociale. Obiettivi e risultati debbono:
- esprimere in maniera concreta i cambiamenti da perseguire mediante i sostegni attivati
- costituire l’esito di un processo di negoziazione pienamente condiviso con i beneficiari
- essere individuati in coerenza con quanto emerso in sede di valutazione, con relativa indicazione dei tempi di realizzazione
- sostegno di cui necessita il nucleo familiare, oltre al beneficio economico (beneficiari di RdC accedono, nei limiti delle risorse disponibili, all’assegno di ricollocazione), in termini di interventi e servizi sociali relativi a: contrasto alla povertà; politica del lavoro; formazione; sanità; assistenza socio sanitaria; educazione; abitazione
- impegno a svolgere specifiche attività da parte dei componenti il nucleo familiare, per ottenere il beneficio economico, quali:
- contatti periodici con il responsabile del progetto (almeno 1 volta/mese)
- ricerca attiva del lavoro e disponibilità a svolgere le attività individuate, insieme ai CPI, nel Patto di servizio o nel programma di ricerca dell’occupazione
- impegno alla frequenza scolastica
- comportamenti idonei alla tutela della salute prescritti da professionisti sanitari
Servizi territoriali operano in stretto accordo con gli Enti del terzo settore, inseriti, sulla base di specifici accordi, nell’ambito dell’equipe multidisciplinare per redigere i progetti personalizzati (in particolare sono promossi accordi con Enti impegnati nella distribuzione di alimenti ai poveri, anche al fine di facilitare l’accesso di questi al RdC e di favorire uno sviluppo sinergico tra le risorse del Fondo povertà e quelle FEAD).
Progetto personalizzato (avente durata sempre inferiore a quella del beneficio economico) è definito con la più ampia partecipazione (anche nella fase successiva del monitoraggio e valutazione) del nucleo familiare (compresi minorenni, per la parte del progetto a loro rivolto), tenendo conto di: principi di “proporzionalità, appropriatezza e non eccedenza” rispetto alle necessità di sostegno del nucleo familiare; coerenza con la valutazione multidimensionale effettuata; risorse disponibili.
Progetto personalizzato individua una figura di riferimento che:
a)coordina i vari soggetti coinvolti in base al fabbisogno del nucleo familiare
b)è responsabile della realizzazione e monitoraggio del progetto
c)esegue verifiche periodiche, anche ai fini di un’eventuale revisione del progetto stesso, tenendo conto del grado di soddisfazione e di preferenza manifestata dai componenti il nucleo familiare.
Se un componente del nucleo familiare è già stato valutato dai Servizi territoriali ed in è possesso di un progetto personalizzato (anche se per finalità diverse), questo viene acquisito ed eventualmente integrato con gli interventi ed i servizi di cui sopra.
MILPOS, previa intesa con Conferenza Stato-Regioni, approva le Linee guida per definire i progetti personalizzati, anche in base ai risultati emersi dal primo periodo di applicazione di REI.
Art. 7 Servizi e sostegni da riportare nel progetto personalizzato includono:
a)segretariato sociale
b)servizio sociale professionale per presa in carico del soggetto, inclusa la componente sociale della valutazione multidimensionale
c)tirocini finalizzati a: inclusione sociale; autonomia delle persone; loro riabilitazione
d)sostegno socio educativo, domiciliare e territoriale (compreso il supporto nella gestione delle spese e del bilancio familiare)
e)assistenza domiciliare o assistenziale e servizi di prossimità
f)sostegno alla genitorialità e al servizio di mediazione familiare
g)servizio di mediazione culturale
h)servizio di pronto intervento sociale.
Le risorse del Fondo di povertà attribuite agli ATS dalle Regioni per finanziare l’attuazione dei servizi essenziali di cui di precedenti Art. 5 e 6 sono utilizzabili attraverso un atto di programmazione regionale, predisposto “nel rispetto delle modalità di confronto con le autonomie locali”, tenendo conto delle indicazioni contenute nel Piano nazionale degli interventi di contrasto alla povertà. MILPOS eroga le risorse alle Regioni previa valutazione della coerenza dell’atto di programmazione regionale con il Piano nazionale.
Comuni, coordinandosi a livello di ATS, concorrono a realizzare i suddetti servizi avvalendosi delle proprie risorse umane, strumentali e finanziarie (risorse comunicate a MILPOS).
Art. 10 INPS a decorrere dal 2019 precompila la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), collaborando con l’Agenzia delle Entrate ed avvalendosi delle informazioni presenti nell’anagrafe tributaria, catasto, archivi INPS, patrimonio mobiliare dei componenti del nucleo familiare. DSU precompilata, che viene messa a disposizione da INPS tramite servizi telematici (acquisibile anche tramite CAAF), può essere modificata dall’interessato, salvo per i trattamenti erogati da INPS e per i dati già dichiarati a fini fiscali o presenti nella dichiarazione dei redditi. Rimane sempre ferma la possibilità di presentare la DSU in modalità non precompilata, purchè, in sede di attestazione di ISEE, vengano riportate le eventuali omissioni o adeguate le difformità rilevate nei dati dichiarati (comprese quelle inerenti a “saldi e giacenze del patrimonio mobiliare”).
MILPOS stabilisce con decreto:
- data, a partire dalla quale, è avviata una sperimentazione in materia di accesso alla DSU precompilata ai fini del rilascio di ISEE
- componenti della DSU oggetto di autodichiarazione (e quindi non precompilate)
- data, a partire dalla quale, la componente reddituale di ISEE viene ricalcolata, pur in presenza di un ISEE in corso di validità, se interviene dopo il 1 Gennaio una variazione tale nella situazione lavorativa da determinare una modifica reddituale superiore al 25% (in pratica si procede a sostituire ISEE calcolato in via ordinaria con ISEE corrente)
- data, a partire dalla quale, le comunicazioni inerenti all’attività lavorativa debbono sempre contenere dati sulle retribuzioni/compensi percepiti.
A decorrere dal 01/09/19 DSU è valida dal momento del suo invio fino al 31 Agosto successivo, pur se i dati relativi ai redditi e patrimoni fissati al 1 Settembre debbono essere aggiornati prendendo a riferimento quelli dell’anno precedente (attuali dati riportati in DSU rimangono validi fino al 31/12/2019).
Regione Marche con L.R. 38/20 promuove interventi integrati di sostegno al reddito e di inclusione sociale ed occupazione volti a: “attivazione degli individui, valorizzazione delle competenze, occupabilità come strumento principale per promuovere autonomia economica e contrastare la povertà”. A tal fine le risorse assegnate alle Marche nel quadro della programmazione UE successiva al 2020 saranno prioritariamente destinate, “nel rispetto dei vincoli stabiliti dalla UE stessa, ad azioni e misure che favoriscono inclusione sociale, inserimento e reinserimento lavorativo, lotta alla povertà, anche al fine di sostenere efficace implementazione del reddito di cittadinanza e, più in generale, di analoghi strumenti adottati a livello regionale e statale”
Giunta Regionale con DGR 1632 del 03/12/2018 ha approvato le linee di indirizzo applicative del REI, comprendenti le seguenti funzioni affidate ai Comuni e ad ATS, che si prendono in carico i soggetti in situazioni di disagio e povertà:
a)creazione presso ogni Comune, di un Servizio di Segretariato Sociale (SSS), incaricato di aiutare le famiglie nella compilazione delle domande di accesso al REI, e di “orientare verso prestazioni diverse quanti non soddisfano i requisiti richiesti dalla suddetta misura”. In particolare l’Ufficio progettazione REI compila, a seguito di un colloquio con le famiglie beneficiarie, una scheda preliminare inerente alla loro situazione, in cui evidenziare se la condizione di povertà dipende o meno dalla sola dimensione lavorativa (in tal caso l’Ufficio comunica per e-mail i nominativi di tali persone a CPI, ai fini della sottoscrizione del Patto di servizio personalizzato)
b)attività di comunicazione e divulgazione istituzionale, per facilitare la presentazione delle domande da parte dei cittadini ad INPS. Informazioni su REI sono fornite ai cittadini, avvalendosi eventualmente di altre figure (CPI, CAAF, Patronati), tramite: pubblicazione sui siti di riferimento del Comune; organizzazione di incontri tematici; uso di stampa e media locali
c)programmazione differenziata degli interventi, a seconda delle seguenti situazioni:
- povertà legata alla dimensione sociale: operatori del SSS predispongono un progetto di inclusione in favore del beneficiario e del suo nucleo familiare
- povertà legata a dimensioni complesse: coordinatore di ATS coinvolge un’equipe multidimensionale che convoca il nucleo familiare per eseguire un’analisi approfondita della situazione, ai fini della redazione di un progetto personalizzato
- povertà legata a problematiche acuto/complesse, che richiedano la presa in carica del soggetto da parte dei servizi specialistici di ASUR, senza però investire gli altri componenti del nucleo
d)gestione della presa in carico del soggetto in situazioni complesse, seguendo la seguente procedura:
- responsabili dell’analisi preliminare, in funzione delle caratteristiche dei soggetti esaminati, individuano la composizione dell’equipe multidimensionale da coinvolgere, in modo da assicurare una lettura corretta dei fabbisogni e delle risorse del nucleo familiare, così da promuovere “percorsi di presa in carico integrata”
- ATS convoca, allegando le schede dell’analisi preliminare, l’equipe multidisciplinare e gli utenti per la presa in carico di questi
- equipe multidimensionale definisce (utilizzando la modulistica predisposta da MILPOS) il quadro dell’analisi dettagliata ed entro 8 giorni successivi lavorativi, si riunisce per redigere il progetto personalizzato a favore del beneficiario di REI, contenente:
1) obiettivi generali e risultati specifici da conseguire, attraverso programmi di inserimento lavorativo e di inclusione sociale per superare le condizioni di povertà
2) specifici interventi e servizi (in materia di politiche del lavoro, formazione, socio sanitarie, educative, abitative) di cui il nucleo familiare necessita
3) impegni a svolgere specifiche attività riportate nel progetto da parte del nucleo familiare, pena decadenza del beneficio
4) figura di riferimento, che cura la realizzazione ed il monitoraggio del progetto
- referenti dei servizi, contattati dall’Ufficio progettazione REI, svolgono un primo incontro con i soggetti beneficiari di REI per acquisire informazioni
e)servizi di ATS: organizzano momenti di incontro con le Istituzioni, al fine di dirimere questioni procedurali; organizzano incontri con tutti gli attori coinvolti sulle problematiche riguardanti le “questioni operative riferite ai soggetti presi in carico”; acquisiscono i nominativi, con i relativi recapiti, dei referenti di CPI e di ogni altro Ente/Organismo della rete territoriale coinvolto
f)attività di verifica e monitoraggio circa la corretta applicazione della normativa con irrogazione di sanzioni in caso di mancato rispetto degli obblighi assunti con la sottoscrizione del progetto personalizzato
Ai CPI sono affidate le seguenti funzioni:
a)definizione del profilo professionale di occupabilità dei componenti maggiorenni inoccupati/disoccupati del nucleo familiare, distinto in:
- profilo di tipo quantitativo (utilizzate al riguardo procedure automatizzate basate sulle informazioni fornite dall’utente al momento della sua registrazione nel sistema informativo lavoro)
- profilo di tipo qualitativo, dove sono prese in considerazione alcune variabili inerenti ai fabbisogni e condizioni personali del soggetto. Se emerge un profilo di fragilità, occorre eseguire un’analisi approfondita in cui tenere conto dei fabbisogni complessi della persona
b)acquisizione da ATS dei nominativi di quei soggetti in condizioni di fragilità per mancanza, o perdita, o inadeguatezza del lavoro
c)convocazione degli utenti di cui sopra per:
- sottoscrivere il patto di servizio personalizzato, contenente: individuazione del responsabile delle attività; atti di ricerca attiva del lavoro da compiere, con relativa tempistica e modalità di attestazione della loro esecuzione; disponibilità del beneficiario a svolgere attività di laboratorio per rafforzare le sue competenze, e a partecipare ad iniziative di carattere formativo, o ad accettare offerte di lavoro congrue
- definire la distanza del soggetto dal mercato del lavoro (profilazione del livello di occupatibilità)
d)presa in carico dei fabbisogni lavorativi da parte dei componenti maggiorenni del nucleo familiare, tramite definizione di un programma intensivo di ricerca del lavoro
e)raccordo con i referenti dell’equipe multidimensionale per lo sviluppo di programmi di intervento
f)aiuto alla collocazione nel mercato del lavoro, tramite: percorsi personalizzati di orientamento; ricerca attiva; avviamento occupazionale; interventi di orientamento e di informazione utili all’acquisizione di nuove competenze
g)gestione del patto di servizio e dei relativi impegni, compreso il suo monitoraggio e valutazione delle eventuali inadempienze a fini sanzionatori
h)trasmissione del patto di servizio e di eventuali inadempienze all’INPS, mentre la mancata sottoscrizione del patto è comunicata all’Ufficio progettazione REI, ai fini della decadenza del beneficio e dell’uscita dal programma REI del soggetto inadempiente
i)organizzazione di momenti di incontro con altri Organismi istituzionali per dirimere questioni procedurali
Ad ASUR Marche sono affidate le seguenti funzioni:
a)individuazione di propri operatori referenti da inserire nell’ equipe multidimensionale per sviluppare programmi personalizzati di intervento a favore delle famiglie beneficiarie di REI
b)partecipazione di tali referenti a tutte le fasi del processo, raccordandosi con le diverse professionalità dell’equipe per una lettura multidimensionale dei fabbisogni del nucleo familiare
c)condivisione con l’equipe di tutte le informazioni inerenti ai singoli componenti del nucleo beneficiario
d)erogazione di servizi di sostegno di propria competenza al nucleo familiare, secondo le modalità riportate nel progetto
e)adozione azioni promozionali di tutela della salute definite (in termini di tipologia, contenuti, tempi e modalità di erogazione) nell’ambito dei programmi personalizzati. A tal fine gli operatori incaricati di erogare le suddette prestazioni si raccordano con il responsabile dei servizi così da assicurare: continuità degli interventi programmati; monitoraggio sistematico relativo allo stato di avanzamento delle attività; rispetto delle condizioni previste per ottenere il beneficio; identificazione di eventuali modifiche e/o integrazioni da apportare al programma di intervento elaborato per la famiglia
All’Ufficio scolastico sono affidate le seguenti funzioni:
a)individuazione di propri operatori referenti da inserire all’interno dell’equipe multidimensionale per sviluppare programmi personalizzati di intervento a favore delle famiglie beneficiarie di REI
b)partecipazione di tali referenti a tutte le fasi del processo, raccordandosi con le diverse professionalità dell’equipe, qualora dalle analisi preliminari emerge la necessità di coinvolgere docenti per l’istruzione dei minori
c)condivisione, con l’equipe, di tutte le informazioni inerenti ai singoli componenti il nucleo familiare in merito a: frequenza scolastica; eventuali criticità nell’apprendimento degli alunni; misure di sostegno curricolare attivate
d)erogazione di eventuali servizi di: prevenzione della dispersione scolastica; sostegno alla formazione dei minori; coinvolgimento attivo della famiglia “nella gestione della propria responsabilità educativa”. A tal fine gli operatori scolastici si raccordano con il responsabile dei servizi per assicurare: continuità degli interventi programmati; monitoraggio dello stato di avanzamento delle attività; rispetto delle condizioni previste per ottenere il beneficio; individuazione delle modifiche e/o integrazioni da apportare al programma di intervento elaborato per la famiglia
Agli Organismi del Terzo settore sono affidate le seguenti funzioni:
a)individuazione di propri operatori referenti all’interno dell’equipe multidimensionale per sviluppare programmi personalizzati di intervento a favore delle famiglie beneficiarie di REI
b)partecipazione di tali referenti a tutte le fasi del processo, raccordandosi con le varie professionalità coinvolte nell’equipe
c)condivisione, con l’equipe, delle informazioni inerenti ai singoli componenti del nucleo beneficiario
d)erogazione di servizi di sostegno previsti nel progetto a favore del nucleo familiare secondo modalità concordate con l’equipe
Sanzioni:
In caso di mancata presentazione, senza giustificato motivo, alle convocazioni previste nel progetto personalizzato da parte di 1 solo componente del nucleo familiare: riduzione del 25% dalla mensilità del beneficio economico per la 1° inadempienza. In caso di 2° inadempienza: perdita di 1 mensilità. In caso di ulteriori inadempienza: perdita del beneficio economico + nuova richiesta di Rei inviata non prima di 6 mesi.
In caso di mancata partecipazione, senza giustificato motivo, a iniziative di orientamento previste nel patto di servizio personalizzato da parte di solo 1 componente del nucleo familiare: perdita di 1 mensilità del beneficio per la 1° inadempienza. In caso di ulteriore inadempienza: decadenza del beneficio + nuova richiesta di REI inviata non prima di 6 mesi + decadenza dallo stato di disoccupazione.
In caso di mancata partecipazione ad iniziative di carattere formativo/riqualificazione previste nel patto di servizio, in caso di mancata accettazione di un’offerta di lavoro congrua, senza giustificato motivo, da parte di 1 solo componente il nucleo familiare: decadenza del beneficio + nuova richiesta di REI non inviata prima di 6 mesi + decadenza dello stato di disoccupazione.
In caso di mancato rispetto della frequenza scolastica e/o di idonei comportamenti ai fini della prevenzione e cura della salute, o di altri impegni riportati nel progetto personalizzato, senza giustificato motivo, da parte di 1 solo componente del nucleo familiare: emanazione di 1 richiamo + eventuale 2° richiamo + in caso di non rispetto del richiamo, emanazione di un provvedimento di sospensione del beneficio, con indicazione dei comportamenti correttivi da attuare + decadenza del beneficio se tali comportamenti non vengono modificati + nuova richiesta di REI non inviata prima di 6 mesi
Entità aiuto:
Legge 208/15 istituisce presso MILPOS il “Fondo per la lotta alla povertà ed esclusione sociale” dotato di 2.745.000.000 € a decorrere dall’anno 2020, a cui possono aggiungersi ulteriori risorse derivate dai Programmi Operativi Nazionali (PON) e Programmi Operativi Regionali (POR) per la lotta alla povertà ed inclusione sociale, includendo tra i destinatari degli interventi i beneficiari del RdC.
Legge 205/17 ad art. 1 comma 195 ha fissato in 470.000.000 € a decorrere dall’anno 2020 la quota del Fondo di povertà da destinare al rafforzamento degli interventi e servizi sociali.
Legge 205/17 ad art. 1 comma 196 ha aggiunto 117.000.000 € per anno 2020 e 145.000.000 € a decorrere dall’anno 2021 per le finalità del Piano nazionale per la lotta alla povertà ed inclusione sociale, delegando MILPOS a definire i criteri di riparto delle risorse tra le Regioni (comprese le modalità di monitoraggio e rendicontazione delle risorse trasferite).
Una quota del Fondo di povertà (pari a 20.000.000 €) è riservata a partire dal 2018 a sostenere interventi e servizi in favore di persone in condizione di povertà estrema e senza dimora (tale importo è ripartito tra le Regioni tenendo conto della “distribuzione territoriale dei senza dimora” con particolare riferimento alle grandi aree urbane).
Regione può integrare il Fondo con proprie risorse.