EDILIZIA RURALE APERTA A PUBBLICO

EDILIZIA RURALE APERTA A PUBBLICO (D.G.R. 13/4/22; D.D.S. 26/4/22) (casa19)

Soggetti interessati:

Ministero beni culturali (MIBAC), Giunta Regionale Marche, Settore beni ed attività culturali (Servizio)

Persone fisiche, soggetti privati (profit o non profit) compresi Enti ecclesiastici riconosciuti, Enti del Terzo settore ed altre Associazioni, Fondazioni, cooperative, imprese (in forma individuale o societaria) proprietari o possessori o detentori a qualsiasi titolo dei seguenti beni (Esclusi quelli localizzati nei centri abitati):

  1. edifici rurali, cioè manufatti destinati ad abitazione rurale o ad attività funzionali ad agricoltura (v. mulini ad acqua o a vento, frantoi, case poderali, bigattiera) aventi rapporto diretto o di connessione con attività agricola e “non irreversibilmente alterati nell’impianto tipologico originario o nelle caratteristiche architettoniche costruttive e nei materiali tradizionali”;
  2. strutture e/o opere rurali, cioè manufatti con legame organico con attività agricola di pertinenza (v. fienili, ricoveri, stalle, essiccatoi, forni, pozzi, recinzioni, sistemi di contenimento di terrazzamenti, sistemi idraulici, fontane, abbeveratoi, ponti, muretti a secco e simili);
  3. elementi della cultura religiosa o delle tradizioni locali, cioè manufatti tipici delle comunità locali (v. case in terra e paglia, case coloniche, cappelle, chiese rurali, edicole votive) e dei mestieri della tradizione connessi alla vita rurale;
  4. spazi aperti di pertinenza di insediamenti rurali e di aree produttive agrosilvopastorali intese quali componenti tipiche dei paesaggi rurali tradizionali

Soggetti ricadenti in un determinato territorio che elaborano progetti di ambito, comprendenti progetti volti alla tutela di una “circoscritta porzione del paesaggio”

Soggetti privati (profit o non profit), Enti del Terzo settore ed altre Associazioni aventi piena disponibilità di “beni del patrimonio architettonico o paesaggistico rurale di proprietà pubblica a titolo di godimento con durata di almeno 5 anni successivi alla conclusione delle operazioni, in modo da garantirne il vincolo di destinazione”

Tali soggetti debbono dimostrare di:

  1. impegnarsi a condurre attività oggetto di intervento per almeno 5 anni da conclusione di operazioni;
  2. non essere in difficoltà in caso di imprese;
  3. intervenire solo su beni situati nella Regione Marche al fine di:
    • preservare valori del paesaggio rurale storico, tramite: tutela e valorizzazione dei beni materiali ed immateriali della cultura; mantenimento e ripristino della qualità paesaggistica dei luoghi;
    • promuovere creazione di iniziative ed attività legate alla fruizione turistico culturale sostenibile delle tradizioni locali

Iter procedurale:

Giunta Regionale con DGR 426 del 13/4/2022 e Servizio con DDS 86 del 26/4/2022 emanato bando ad evidenza pubblica a seguito del quale i soggetti interessati presentano domanda per 1 solo bene oggetto di intervento con firma digitale, tramite applicazione informatica predisposta da Cassa Depositi e Prestiti, entro 25/5/2022, evidenziando propria PEC ed allegando in formato PDF:

  1. documento di identità del soggetto proponente;
  2. dichiarazione attestante di:
    • essere proprietario, possessore o detentore del bene oggetto di intervento o suo gestore (attestato da atto di affidamento in gestione o comodato d’uso o locazione) in data anteriore al 31/12/2020 e per una durata di almeno 5 anni successivi a conclusione di intervento;
    • intervenire su un bene ricadente in una delle tipologie definiti sopra, sottoposto a vincolo o avente più di 70 anni;
    • essere in possesso delle competenze, risorse, qualifiche professionali tecniche ed amministrative necessarie per attuare intervento, in modo da assicurare conseguimento nei tempi previsti dei target;
    • rispetto del principio di addizionalità del sostegno di UE, in modo da escludere doppio finanziamento, e nel caso di imprese rispetto del regime “de minimis”;
    • redigere piano dei costi (in particolare limite massimo di spesa ammissibile) in base al Prezziario regionale delle opere pubbliche;
    • rispetto in sede di attuazione di intervento delle norme UE e nazionali, comprese quelle relative a pari opportunità, tutela dei disabili, urbanistica, rischio idrogeologico, idraulico, sismico;
    • essere a conoscenza che MIBAC e Regione si riservano diritto di effettuare verifiche (anche a campione) su veridicità delle dichiarazioni rilasciate;
    • realizzare il progetto senza arrecare danni significativi ad ambiente;
    • voler avviare attività progettuali finanziate entro 30/6/2023 e di concluderle entro 31/12/2025;
    • adottare una codificazione contabile informatizzata per tutte le transazioni, così da assicurare la tracciabilità delle risorse pubbliche;
    • eseguire controlli di gestione e contabili previsti prima di invio del rendiconto, al fine di garantire regolarità delle spese sostenute e loro riferimento al bando;
    • voler inviare rendiconto delle spese sostenute nei tempi e modi previsti dal bando;
    • prevedere nei contratti stipulati per eseguire interventi finanziati: inserimento di obbligo per esecutore di riferire in merito ad attuazione del contratto a metà ed alla fine di intervento stesso; inserimento di clausole che “garantiscono rispetto del principio di non arrecare danni significativi” (Escluse: attività connesse ad uso di combustibili fossili; attività inerenti a scambio di quote di emissioni in grado di provocare effetto serra; attività connesse a discariche di rifiuti, inceneritori, impianti di trattamento di tipo meccanico biologico che nel lungo termine possono causare danni ad ambiente);
    • rispettare obbligo di rilevazione ed inserimento dati nel sistema informatico di Servizio dei dati inerenti ad avanzamento fisico e finanziario di intervento;
    • assicurare conservazione della documentazione progettuale da mettere a disposizione di MIBAC, Servizio, unità di audit, Commissione UE, OLAF, Corte dei Conti UE, Procura europea, Autorità giudiziaria nazionale;
    • sottoscrivere con Servizio un atto che disciplina modalità e procedure (definite da MIBAC e Regione) di attuazione di intervento;
  3. in caso beni oggetto di intervento in possesso di più soggetti: “atto notarile di costituzione mandato con rappresentanza in favore di soggetto beneficiario rilasciato da altri soggetti aventi titolo per presentare domanda ed assumere impegni derivanti dal predetto atto”; dichiarazione sostituiva notorietà di tali soggetti attestante loro consenso ad intervento;
  4. tavole di inquadramento dei beni e planimetria generale;
  5. relazione descrittiva di intervento (evidenziare elementi utili a sua valutazione), quadro economico, cronoprogramma della spesa;
  6. documentazione fotografica dello stato dei beni prima di intervento;
  7. layout dei lavori da realizzare;
  8. dichiarazione sostitutiva notorietà attestante che: intervento ricade o meno in un progetto di ambito; immobile ha oltre 70 anni ed è censito o classificato da strumenti urbanistici;
  9. titolo di proprietà o di godimento del bene oggetto di intervento;
  10. relazione sulle modalità di fruizione del bene da parte del pubblico, contenente: articolazione temporale delle aperture; modalità di fruizione; target di pubblico;
  11. dichiarazione sostitutiva notorietà attestante esercizio di attività economica;
  12. documentazione attestante versamento imposta di bollo o di essere esonerato da tale imposta;
  13. ulteriore documentazione (v. certificazione di bene di rilevante interesse culturale)

Servizio, in base ad ordine cronologico di presentazione, esegue istruttoria delle domande pervenute ammissibili (cioè complete della documentazione ed inviate secondo modalità prescritta), avvalendosi di apposita Commissione che si basa sulla seguente griglia di valutazione:

  1. qualità del bene ed urgenza di intervento (fino a 20 punti):
    • interesse e rilevanza di immobile sotto il profilo storico, architettonico, paesaggistico, sociale: fino a 8 punti se riconosciuto interesse storico culturale ai sensi di D.Lgs. 42/04; fino a 4 punti se immobile ha oltre 70 anni, o censito nei manufatti extraurbani di PPAR di Regione Marche o nei manufatti di PTC provinciale o nel PRG di Comune adeguato a PPAR; fino a 4 punti in base a grado di importanza storica, economica, artistica, culturale, religiosa di immobile
    • urgenza di intervento in relazione a stato di conservazione, condizioni di sicurezza, importanza di immobile: 2 punti se stato di conservazione di immobile è cattivo; 1 punto se è medio; 2 punti se grado di compromissione della sicurezza del sito è cattivo; 1 punto se è medio
  2. localizzazione geografica in aree di pregio ambientale e paesaggistico (fino a 25 punti):
    • immobile ricadente in aree di interesse paesaggistico o di notevole interesse pubblico ai sensi di D.Lgs. 42/04: 5 punti
    • immobile ricadente in paesaggi soggetti a riconoscimento UNESCO, FAO GHIAS: 5 punti
    • immobile ricadente in Rete Natura 2000, Parchi od in altre aree naturali protette: 5 punti
    • immobile ricadente in aree dove è possibile valorizzare sinergie con altre proposte candidate al PNRR (v. piano nazionale borghi; “percorsi nella storia”) o altri progetti a carattere territoriale sostenuti dalla programmazione nazionale (v. itinerari turistico culturali e cammini religiosi): 5 punti
    • progetti che promuovono crescita di attrazione del contesto rurale delle aree interne come individuato in SNAI (Strategia nazionale per aree interne): 5 punti
  3. qualità del progetto (fino a 45 punti):
    • qualità ed innovatività del progetto di restauro o conservazione in grado di produrre effetti su obiettivi di conservazione dei valori paesaggistici: fino a 5 punti in base a coerenza delle azioni proposte rispetto ad obiettivi e loro efficacia; fino a 5 punti in base a qualità del progetto sul piano tecnico e gestionale; fino a 5 punti in base a presenza di soluzioni innovative per recupero e fruizione del bene
    • sostenibilità ambientale di intervento: fino a 4 punti in presenza di soluzioni per riduzione del consumo idrico ed energetico; fino a 4 punti per utilizzo di materiali e tecnologie ecocompatibili; fino a 2 punti per riduzione produzione di rifiuti
    • capacità del progetto di attivare processi per migliorare accessibilità e fruizione culturale o turistica tramite integrazione con reti, itinerari, sistemi culturali ed altre iniziative di valorizzazione territoriale, nonché per incrementare dotazioni di servizi culturali, sociali, ricreativi sul territorio, progetti volti alla promozione e sensibilizzazione culturale ed ambientale, progetti per promuovere qualificazione del paesaggio: fino a 5 punti in presenza di proposte per fruizione in ottica di welfare culturale ed educazione ambientale; fino a 5 punti in presenza di proposte per fruizione in ottica di turismo rurale; fino a 5 punti per contributo alla riqualificazione del paesaggio
    • proposta rientrante in un progetto di ambito: 5 punti se progetto di ambito prevede oltre 3 interventi; 2 punti se progetto di ambito prevede meno di 3 interventi
  4. cronoprogramma e livello progetuale (fino a 10 punti)
    • livello di progettazione e stato delle autorizzazioni: 10 punti in caso di progettazione esecutiva con tutti i pareri di legge acquisiti; 7 punti in caso di progettazione esecutiva con pareri di legge da acquisire; 5 punti in caso di progettazione definitiva con tutti i pareri di legge acquisiti; 2 punti in caso di progettazione definitiva con pareri di legge da acquisire

Domanda ammessa se consegue almeno 60 punti con Servizio che redige graduatoria, tenendo valutazione di Commissione e seguenti priorità:

  1. beni ubicati in aree territoriali di elevato pregio paesaggistico o paesaggi riconosciuti da UNESCO o FAO GHIAS, o paesaggi rurali inseriti nel Registro nazionale dei paesaggi rurali storici di cui al D.M. 19/11/2012
  2. progetti presentati tramite unica candidatura che raggruppa più di 3 domande presentate da proprietari, possessori o detentori a vario titolo di beni ricadenti in aree contermini (progetti di ambito), al fine di massimizzare effetti di intervento in termini di riqualificazione del paesaggio
  3. progetti realizzati in aree ove sia possibile valorizzare sinergie con altri progetti di valorizzazione territoriale promossi a livello nazionale o regionale, nonché con altre proposte candidate a PNRR (v. piano nazionale borghi, “percorsi nella storia”) o in altri progetti a carattere territoriale sostenuti da programmazione nazionale (v. itinerari turistico culturali, cammini religiosi)
  4. progetti che promuovono riqualificazione del paesaggio come strumento per contrasto al degrado sociale ed illegalità per creazione di coscienza civica diffusa
  5. progetti che promuovono crescita di attrattività del contesto rurale delle aree interne come individuate nel territorio regionale nell’ambito di SNAI

Elenco delle domande finanziabili con punteggi di merito ed importo del contributo concesso approvato con decreto del Dirigente Servizio, pubblicato sul sito www.norme.marche.it e trasmesso a MIBAC

Beneficiario deve, pena revoca totale o parziale del finanziamento:

  1. sottoscrivere atto di assegnazione delle risorse;
  2. realizzare interventi nel rispetto del progetto approvato, comunicando a Servizio avvio delle attività a partire da data di sottoscrizione di atto e conclusione di queste nei tempi (entro 31/12/2025) e modi previsti nel relativo cronoprogramma del progetto approvato. Beneficiario può apportare modifiche al progetto approvato, previo invio di specifica richiesta, corredata di documentazione attestante intervento variato, al Servizio che esegue istruttoria chiedendo eventuale documentazione integrativa da inviare entro 10 giorni ed accertando che variante:
    • non comporti modifica sostanziale della tipologia/natura di intervento, così da continuare a garantire rispetto dei termini di conclusione dei lavori;
    • non modificate previsioni inerenti a target;
    • non incrementato contributo concesso;
    • garantito mantenimento di finalità e risultati attesi valutati ai fini di ammissione a finanziamento
  3. garantire che bene oggetto di intervento sia preservato e messo a disposizione del pubblico;
  4. mantenere destinazione d’uso di immobile per almeno 5 anni successivi a conclusione di intervento;
  5. garantire rispetto della normativa UE, nazionale, regionale in materia di esecuzione degli interventi finanziati con risorse pubbliche;
  6. rispettare obbligo di indicare Codice unico di progetto (CUP) su ogni atto amministrativo e contabile;
  7. inviare al Servizio relazione semestrale su stato di avanzamento del progetto attestante livello di conseguimento dei target;
  8. fornire informazioni richieste in merito a procedure e verifiche relativamente a spese rendicontate;
  9. presentare rendiconto delle spese sostenute nei tempi e modi previsti da bando, nonché indicatori di realizzazione associati al progetto in riferimento al perseguimento dei target del Piano, attestandone conseguimento tramite inserimento nel sistema informatico dei documenti probatori;
  10. individuare eventuali fattori che possono determinare ritardi su tempi e spesa indicata in cronoprogramma, relazionando a Servizi su questi;
  11. facilitare verifiche (anche in loco) del Servizio, unità di audit, Commissione UE, altri Organismi autorizzati;
  12. predisporre pagamenti secondo procedure definite da Servizio nel rispetto del piano finanziario e del cronoprogramma approvato

Servizio eroga contributo a livello di:

  • SAL (stato di avanzamento dei lavori), fino a 50% del contributo concesso, a seguito invio di:
  1. domanda di pagamento, corredata da rendiconto delle spese sostenute debitamente documentate;
  2. polizza fidejussoria a copertura di 100% del contributo concesso;
  3. aggiornamento dei valori di indicatori di realizzazione;
  4. conferma delle informazioni relative al monitoraggio;
  5. documentazione relativa ad ogni ulteriore eventuale affidamento attivato per realizzare intervento
  • saldo del contributo a seguito invio di:
  1. domanda di saldo entro 90 giorni da conclusione dei lavori, corredata da documentazione delle spese sostenute pari a 100% di importo ritenuto ammissibile;
  2. provvedimento di omologazione delle spese sostenute, inclusi casi di acquisto di forniture e servizi;
  3. certificato di collaudo tecnico, amministrativo, regolare esecuzione, verifica di conformità;
  4. dati definitivi relativi al monitoraggio procedurale;
  5. valori finali degli indicatori di realizzazione

Servizio procede alla liquidazione di SAL e saldo solo dopo aver: acquisito DURC “regolare e vigente”; effettuato verifica Deggendorf

Sanzioni:   

Revoca parziale di contributo in caso di mancato invio del rendiconto o di inammissibilità delle spese rendicontate

Revoca totale del contributo + restituzione delle somme eventualmente percepite in caso di:

  • irregolarità, frodi, indebito uso di risorse pubbliche, conflitti di interesse, doppio aiuto pubblico ad interventi;
  • mancato conseguimento nei tempi assegnati degli obiettivi previsti da investimento;
  • mancato invio al Servizio delle informazioni inerenti errori ed omissioni che possono determinare riduzione o revoca del contributo

Decurtazione dei costi ammissibili connessi ad attività modificate in caso di mancata comunicazione preventiva di varianti o di loro mancata approvazione da parte del Servizio (nei casi più gravi: revoca del contributo + recupero degli importi già erogati)

Recupero del finanziamento erogato in misura proporzionale al periodo in cui requisiti prescritti non soddisfatti in caso di mancata stabilità degli interventi per 5 anni successivi a loro completamento, in quanto progetto non deve subire modifiche sostanziali in grado di alternarne natura o modalità di esecuzione, o procurare indebito vantaggio ad impresa od Ente pubblico, o modificare natura della proprietà di struttura

Entità aiuto:

Stanziati 15.478.909,06 € per concedere un contributo pari a 80% (100% se bene oggetto di intervento dichiarato di interesse culturale) fino ad un massimo di 150.000 € delle spese sostenute per interventi avviati dopo 1/2/2020 (comunque entro 30/6/2023) e conclusi entro 31/12/2025 relativi a:

  1. risanamento conservativo e recupero funzionale di insediamenti agricoli, edifici e manufatti rurali storici, elementi tipici di architettura e paesaggio rurale, compreso loro miglioramento sismico, efficienza energetica, abbattimento di barriere architettoniche (Privilegiate soluzioni ecocompatibili e ricorso ad uso di fonti energetiche alternative);
  2. manutenzione del paesaggio rurale;
  3. allestimenti di spazi da destinare a piccoli servizi sociali, ambientali, turistici (Escluso uso ricettivo) per educazione ambientale e conoscenza del territorio, anche connessi alla multifunzionalità di azienda agricola

In particolare ammesse spese per:

  1. esecuzione dei lavori o acquisto di beni/servizi (compreso acquisto ed installazione di impianti termici);
  2. acquisizione di autorizzazioni, pareri, nulla osta ed altri atti di assenso da parte di Amministrazioni competenti;
  3. progettazione, direzione lavori, coordinamento della sicurezza, collaudo nel limite del 10%;
  4. imprevisti (se inclusi nel quadro economico);
  5. allacciamenti, sondaggi, accertamenti tecnici;
  6. attrezzature, impianti, beni strumentali volti ad adeguare standard di sicurezza e fruibilità del bene da parte di disabili, piattaforma ed ausili digitali alla visita;
  7. allestimenti di spazi in cui svolgere iniziative, materiali e forniture, promozione ed informazione

Escluse spese per:

  1. interventi relativi ad “impegni che soggetto privato ha già contratto con Ente pubblico”
  2. ammende e penali, IVA (se questa è recuperabile dal beneficiario), impiego di personale dipendente
  3. pagamenti in contanti o tramite compensazione di qualsiasi natura tra cliente e fornitore
  4. autofatturazione, lavori in economia, interventi già agevolati da bonus fiscale
  5. varianti di interventi non legittime, o non conformi alle normative, o non sottoposte a preventiva autorizzazione del Servizio
  6. azioni intraprese prima di 1/2/2020, o non comprovate da documenti attestanti la spesa, o “non imputabili con certezza ad intervento finanziato”, o assunte non in conformità a normativa UE/nazionale in materia fiscale

Ammesso cumulo con altri finanziamenti pubblici UE, nazionali, regionali purché importo inferiore a costi sostenuti

In caso di impresa aiuti concessi nell’ambito del regime “de minimis” (cioè non oltre 200.000 € di aiuti complessivi percepiti da impresa in tale regime nei 2 anni precedenti ed anno in corso)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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