COSTO ACQUA (D.M. 24/2/2016) (acqua36)
Soggetti interessati:
Cittadini, soggetti gestore rete idrica
Iter procedurale:
Ministero Ambiente approvato con D.M. 24/2/2015 “Linee guida per definizione del costo ambientale e del costo delle risorse per i vari settori di impiego di acqua” (ERC) articolato in:
1) definizioni necessarie ad individuare gli ERC riguardanti:
– utilizzi idrici riguardanti:
a) usi idrici soggetti al regime di concessione ed uso soggetti ad autorizzazioni, permessi o altro atto dispositivo quali usi potabili, produzione forza motrice (idroelettrico), agricolo, di irrigazione, industriale, estrazione delle acque minerali e termali, ogni altro uso che Autorità competente in sede di pianificazione di bacino identificato come significativo (Ittico, navigazione, balneazione, innevamento artificiale);
b) servizi idrici: tutte le attività di carattere pubblico/privato di prelievo, contenimento, stoccaggio, trattamento e distribuzione delle acque sotterranee e superficiali, gestione delle acque meteoriche, raccolta e trattamento di acque reflue, attività volte a preservare risorsa idrica e tutelare persone, beni, attività umane da rischi connessi ad eventi estremi (alluvioni, siccità). Sono servizi idrici
Ø servizio idrico integrato riguardante “insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, fognatura, depurazione di acque reflue. Servizi comprendono: realizzazione di allacciamenti idrici e fognari (compresa separazione di rete, rimozione di punti di presa, realizzazione di pozzetti dio derivazione); attività di raccolta ed allontanamento di acque meteoriche e drenaggio urbano (inclusa pulizia e manutenzione di caditoie stradali);
Ø servizio idrico di gestione delle reti bianche costituito da insieme di servizi pubblici di gestione di condotte urbane separate a servizi delle sole acque meteoriche di dilavamento (fognatura bianca) con esclusione di quelle comprese nel servizio idrico integrato;
Ø servizio idrico industriale: insieme di servizi di captazione, adduzione, distribuzione di acqua ad usi industriali, fognatura e depurazione di acque reflue e superficiali, con esclusione di quelle comprese nel servizio idrico integrato;
Ø servizio idrico di irrigazione: insieme di servizi di captazione, Accumulo, adduzione e distribuzione di acqua ad uso agricolo di irrigazione;
Ø servizio gestione di invasi ed altre opere di laminazione, accumulo, adduzione e/o vettoriamento delle acque comprendente regolazione usi plurimi (v. produzione energia elettrica, balneazione, navigazione, pesca sportiva), mantenimento capacità di invaso, gestione opere di scarico, laminazione delle piene;
Ø servizio idrico di gestione della rete ed opere di bonifica a fini di difesa idraulica e presidio idrogeologico: insieme di servizi di progettazione, realizzazione e gestione opere di bonifica con destinazione d’uso di scolo ed allontanamento di acque di origine meteorica, nonché opere di bonifica montana per regimazione dei flussi di territorio collinare e montano;
Ø servizio idrico di gestione dei casi di acque naturali ed opere idrauliche: servizi pubblici finalizzati a sicurezza, tutela ambientale, risanamento delle acque, nonché manutenzione ordinaria e straordinaria di opere di sistemazione idraulica e riduzione del rischio connesso ad eventi meteorologici esistenti, aree golenali, greto, aree o beni destinati a tutela idraulica, alvei fluviali;
Ø servizio idrico multisettoriale: insieme opere di approvvigionamento idrico ed adduzione suscettibili di alimentare, direttamente o meno, più aree territoriali o categorie differenti di utenti;
Ø servizi ecosistemici: ecosistemi acquatici naturali e ricostituiti possono fornire determinati servizi (ritenzione idraulica, laminazione delle piene, abbattimento di nutrienti, fitodepurazione, ricerca della falda), suscettibili di remunerazione o compensazione in presenza di “consolidata struttura di relazioni tra risorse ambientali, sistemi economici e azioni di governance, capacità di definire idonea contabilità ambientale;
– utilizzatori sono titolari di concessione di derivazione di acqua o di qualsiasi altra autorizzazione (Escluse quelle rilasciate da Consorzi di bonifica ad utenti servizio idrico di irrigazione) ed utenti dei servizi idrici (cittadini serviti, aziende che si avvalgono del servizio idrico industriale, aziende agricole ed agricoltori consorziati, proprietari di immobili beneficiari di servizio di gestione di rete ed opere di bonifica)
– costi suddivisi in:
a) costi finanziari legati a fornitura e gestione di usi e servizi idrici, comprendenti costi operativi di gestione e manutenzione e costi di capitale, nonché costi relativi a misure ambientali;
b) costi ambientali legati a danni che utilizzo di risorse idriche può recare ad ambiente o ad altri utilizzatori, nonché “costi legati a riduzione/alterazioni di ecosistemi acquatici o degrado di risorse necessarie e quantità addotte o minore qualità di acqua, tali da danneggiare usi di corpi idrici. Costo ambientale è qualunque costo per ripristino, riduzione o contenimento di danno prodotto da utilizzi per raggiungere obiettivo di qualità di acqua previsti in piani di gestione imputabili a soggetto che utilizza risorse e/o riceve specifico servizio idrico;
– costi della risorsa esiste solo se alternativa d’uso di acqua genera valore economico (di uso o non uso) maggiore rispetto ad uso corrente di acqua ed è determinato in rapporto a domanda inevasa a maggiore valore aggiunto, volumi presuntivamente utili al raggiungimento obiettivi di qualità;
2) metodo di stima dei costi, comprendente:
– stima dei costi finanziari definita dai soggetti competenti nel vari settori di impiego delle risorse e gestione dei servizi;
– stima dei costi ambientali definita nel seguente modo:
a) rilievo natura e cause del danno a seguito di analisi di pressioni ed impatti in base a complesso di obblighi/restrizioni e/o interventi diretti necessari realizzabili e funzionali al ripristino di stato obiettivo del piano di gestione per ogni corpo idrico;
b) procedimento a quantificare costi da sostenere per riduzione o rimozione del danno;
c) attribuzione oneri di copertura in applicazione principi “chi inquina paga” e ”chi usa paga”
Costi ambientali possono essere internalizzati come componente attuale o futura della tariffa dei servizi e/o canoni di concessio0ne di uso a copertura del costo economico di esternalità da recuperare a carico di soggetto che lo produce o a compensazione di chi la subisce. Si traduce in costo finanziario, quando assume forme di spesa (uscita di cassa) per soggetto chiamato a sostenere intervento di protezione ambientale o ad acquistare servizio finalizzato
Se da stima residua parte di costo ambientale questo recuperato, in tutto od in parte nelle fasi successive di pianificazione o, purché economicamente sostenibile, tramite programmazione di ulteriori misure supplementari, o ritenere inevitabile permanenza di costo ambientale residuo o accettabile in base a parametri tecnici o socio economici
– stima dei costi della risorsa generarti da “inefficienza allocativa” da accertare tramite:
a) adeguata conoscenza in merito a: ripartizione amministrativa dei diritti di prelievo e dei consumi reali; consumi tarati in termini di bilancio considerando tassi di restituzione (almeno per macro usi, come restituzione quasi integrale dei volumi derivati);
b) verifica convenienza del rapporto tra funzioni idriche differenti e relativi rapporti tra queste e rispettivi consumi,anche tramite elaborazione di standard di riferimento;
c) analisi di squilibri più evidenti, identificandone cause dovute a cause storiche o priorità di uso stabile da legge o carenze tecnologiche o inefficienze dei sistemi di distribuzione;
d) definizione volume dei prelievi in detrazione a livelli attuali di concessione/consumo sufficiente a supportare regime ideologico coerente con raggiungimento obiettivi di qualità biologica a costi convenienti
Ognuno di questi passaggi può restituire quantità idrica e/o moltiplicatore per calcolare segmenti di costo della risorsa in relazione a fattori di inefficienza differenziati.
Stabilito principio di compensazione e copertura del consumo di risorsa idrica si può scegliere tra: disincentivare e tendenzialmente dimensionare usi inefficienti; ridurre i consumi ed approssimare rendimento ottimale e sostenibile della risorsa. Comprimere quanto più possibile costo marginale della risorsa, superando inefficienze strutturali del sistema della concessione, tenendo comunque conto “ragioni di superiore pubblico interesse”
Autorità di gestione provvede alla gestione di:
a) inefficienza allocativa temporale tramite nomina di regolatore governativo, imposizione al concessionario di derivazioni idroelettriche servite da invasi, rilasci sufficienti a soddisfare i bisogni minimi di derivazioni regolarmente assentite a valle di invasi;
b) inefficienza allocativa ciclica e/o stagionale e/o strutturale tramite: adozione prescrizioni o limitazioni, temporali o quantitative ai concessionari (revisione delle concessioni senza indennizzo) nell’ambito di pianificazione del bilancio idrico; ricorso ad Istituto della sottensione, cessazione o modifica della derivazione
c) inefficienza gestionale tramite interventi di recupero perdite, riutilizzo, ravvenamento della falda, i cui costi saranno a carico del settore responsabile
3) internalizzazione dei costi attuata, anche per costi ambientali e delle risorse, quando trovano compensazione nella contabilità di utilizzatore, tramite:
– politiche dei prezzi (canoni, tariffe);
– strumenti fiscali (tasse, tributi, contributi);
– fissazione obblighi come da normativa vigente o disciplinari di concessione (v. scale di risalita per pesci) ed altri obblighi imposti da situazioni contingenti (v. maggiori rilasci in alveo)
Copertura del costo di tali misure tramite:
– quota parte dei canoni di concessione per derivazione di acqua con vincolo di destinazione (canone definito in base a destinazione e qualità della risorsa, quantità prelevata e stagionalità);
– quota parte dei canoni di concessione, autorizzazioni e licenze sul demanio di bonifica;
– quota parte dei canoni di concessione per occupazione aree del demanio idrico.
Copertura finanziaria dei servizi idrici garantita attraverso:
– tariffa di servizio idrico integrale od industriale;
– contributi irrigui;
– contributi di bonifica destinati a scolo e difesa idraulica, nonché presidio idrogeologico;
– contributo per recapito di scarichi in canali di bonifica;
– fiscalità generale;
– contributi pubblici.
Altre misure necessarie a conseguimento di obiettivi ambientali, oltre le precedenti, potranno essere obblighi e modalità di prelievo in atti autorizzativi posti a totale carico di titolare concessione
Ai fine di evitare doppio conteggio, Autorità competente dovrà esplicitare quota di costo ambientale è internalizzata tramite costo di concessione
4) adeguatezza della copertura dei costi. Mediante analisi economica individuati obiettivi conseguibili in ogni ciclo di programmazione e relativi costi (finanziari, ambientali e della risorsa). Recupero di tali costi garantito attraverso contribuzione di utilizzatori della risorsa idrica. Adeguatezza vista sotto il profilo di: capacità di copertura finanziaria delle misure ritenute efficaci e garanzia di equilibrio economico finanziario di gestione dei servizi. Politica tariffaria deve consentire, oltre al conseguimento di razionale utilizzo di risorse, anche equilibrio economico finanziario o autosufficienza di gestione raggiungibile tramite equilibrio tra costi di fattori produttivi e ricavi risultanti da gestione
5) sostenibilità economico finanziaria. Analisi basata su:
– descrizione qualitativa e quantitativa di impatti misure di intervento;
– valutazione di convenienza economica di misura, tramite bilancio costi benefici calcolati nella prospettiva del costo pieno;
– valutazione di sostenibilità finanziario relativa sia ad ipotesi di ripartizione dei costi tra Enti, settori, soggetti chiamati a contribuire, sia a modalità finanziarie della provvista (tasse, titoli di debito);
– esame di combinazioni costo efficacia in modo che costi non superino abbondantemente benefici;
– considerazione e valorizzazione di aspetti qualitativi, tenendo conto configurazione di beni naturali o ambientali
Ai fini di applicazione principio della “copertura dei costi”, opportunità di tenere in considerazione, oltre al contesto ambientale, ancora quello socio economico complessivo
6) deroghe e costi sproporzionati. Ammesse deroghe, purché “non si verifichi un ulteriore deterioramento del corpo idrico”
– a livello temporale rispetto a scadenza fissata a causa di non fattibilità tecnica (ostacoli, insediamenti, problematiche di natura tecnica o procedurale, mancanza di soluzioni allo stato attuale delle conoscenze); costo sproporzionato (inteso quale scarto tra costo di misure necessarie a raggiungere obiettivo ambientale nei tempi ordinari e risorse disponibili nel sistema vigente di gestione della risorsa idrica, scarto superabile operando su tempi e medi di attuazione delle misure);
– a livello di raggiungimento ambientale per particolari corpi idrici per cui attività umane impediscono raggiungimento del buono stato e non possono essere raggiunti in altro modo se non con costi sproporzionali da intendersi come: costi superano benefici in modo apprezzabile (analisi con elevato grado di attendibilità); soggetti chiamati a contribuire ad implementare misure in grado di sopportare costi;
– in caso di circostanze eccezionali, comprese “nuove modificazioni di interesse pubblico”
7) approccio sequenziale per analisi di ERC prevede:
– descrizione stato di ambiente ed interazioni intercorrenti tra attività umane e natura;
– quantificazione tramite bilancio idrico di disponibilità idrica, fabbisogno attuale e futuro, risorsa prelevata ed utilizzata, risorsa restituita;
– stima dei costi di gestione e finanziari connessi con possibili utilizzi della risorsa;
– quantificazione di impatti ambientali di attività umana, individuando criticità ambientali ed identificando elementi base di criticità in ragione dei vari usi possibili, tenendo conto di specifica destinazione di risorsa idrica;
– determinazione costi ambientali conseguenti a tipologie di utilizzo, al netto di esternalità positive quantificate. In questa fase fissati obblighi, limiti, divieti di prelievo da imporre a usi assentiti, misure necessarie al ripristino del danno accertato al mantenimento o salvaguardia dello stato qualitativo dei corpi idrici in linea con obiettivi del piano;
– esecuzione valutazione economica, una migliore combinazione delle misure per conseguire obiettivi di qualità, tenendo conto copertura dei costi e sostenibilità economico finanziaria dei programmi. Valutazione condotta con applicazione analisi costi efficaci (quando raggiungimento stato di “buono” del corpo idrico comporti costi sproporzionati, occorre supplemento di analisi). Se accertato difetto di sostenibilità può applicare proroghe o deroghe rispetto ad obiettivi ambientali (Proroga concessa se deficit connesso a difficoltà finanziaria a causa di mancanza di tempo tra conseguimento obiettivo ambientale e costi di realizzazione della misura);
– verifica esistenza di costi della risorse imputabili a modalità di autorizzazione esistenti e quantificazione del loro valore a seguito analisi di beneficio idrico (In caso di squilibrio quantificato costo di risorsa eventualmente azzerato operando mediante misure di riallocazione di quantità disponibilità uso e non uso e/o misure gestionali;
– pianificazione uso sostenibile, ricorrendo anche ad analisi comparative, tra possibili opzioni di uso, tenendo conto migliore impiego di risorsa, con minore impatto ambientale, sociale ed economico;
– monitoraggio progressi di politiche e strategie adottate per conservazione, ripristino, tutela di ambiente e risorse, verificando grado di attuazione di misure e risultati conseguiti