COLTURE TRANSGENICHE, CONVENZIONALI, BIOLOGICHE (Legge 5/05, 244/07; D.M. 27/11/03, 19/1/05, 29/1/13; D.G.R.M. 1/8/05, 23/4/12) (agreco12)
Soggetti interessati:
Chiunque intende far coesistere colture transgeniche, convenzionali e biologiche senza “compromettere biodiversità dell’ambiente naturale, garantire la libertà di iniziativa economica, diritto di scelta dei consumatori, qualità e tipicità della produzione agroalimentare nazionale”.
Escluse colture transgeniche, cioè utilizzano organismi geneticamente modificati, ai fini di ricerca e sperimentazione autorizzati da MI.P.A.F.
Iter procedurale:
Evitare qualunque forma di contaminazione tra sementi transgeniche, biologiche, convenzionali.
Introduzione di colture transgeniche deve avvenire “senza alcun pregiudizio per attività agricole preesistenti e senza comportare obbligo di modificare od adeguare normali tecniche di coltivazione ed allevamento”, lasciando ad agricoltori, operatori di filiera, consumatori reale possibilità di scelta tra prodotti convenzionali, biologici, transgenici.
Per gestione ottimale delle misure istituito presso MI.P.A.F. un “Comitato consultivo in materia di coesistenza tra colture transgeniche, convenzionale, biologiche”, composto da esperti qualificati in materia e di documentata indipendenza da soggetti portatori di interessi, nominati da MI.P.A.F.
MI.P.A.F. definisce protocolli tecnico operativi per gestione del rischio di contaminazione delle singole OGM, dove riportare misure da adottare all’atto di immissione in commercio di OGM per “tutelare l’agrobiodiversità, i sistemi agrari, la filiera agroalimentare”. Se sperimentazione richiede modifica al protocollo emanato, interessato dovrà inviare richiesta motivata a MI.P.A.F. che potrà rilasciare apposita autorizzazione.
Chiunque intende immettere nell’ambiente OGM per fini diversi da commercializzazione è tenuto a farlo solo nei siti individuati da Regione, eseguendo valutazione del rischio per agrobiodiversità, sistemi agrari ed agroalimentari (in particolare su organismo da cui OGM è derivato), effettuano emissione in conformità a quanto riportato nel protocollo tecnico operativo emanato da MI.P.A.F. Regione:
– nomina Autorità competente
– individua siti dove eseguire sperimentazioni OGM, ponendo eventuali restrizioni a determinati organismi (Siti diversi proposti da notificante possono essere ammessi da MI.P.A.F. purchè “garantita nel corso degli anni la tracciabilità delle diverse pratiche colturali predisposte)
– stabilisce tariffe che interessato deve versare a proprietario terreno o per utilizzo di propri terreni
– trasmette a MI.P.A.F. risultati dei controlli eseguiti.
MI.P.A.F. istituisce Comitato di coordinamento per migliore gestione con Regioni azioni di sperimentazione su OGM
Coltivazioni transgeniche attuate nell’ambito di filiera separati da quelle convenzionali.
Vietate coltivazioni transgeniche in aree protette.
Con decreto MI.P.A.F. fissate modalità per coesistenza di coltivazioni transgeniche, biologiche, convenzionali. Regioni possono individuare nel proprio territorio una o più aree omogenee all’interno del piano regionale di coesistenza, alla cui redazione partecipano Organizzazioni, associazioni, organismi ed altri gruppi portatori di interessi in materia.
Regioni promuovono “accordi volontari tra conduttori agricoli al fine di adottare misure per assicurare la coesistenza tra colture transgeniche, convenzionali, biologiche”.
Regione Marche con D.G.R.M. n. 982 del 15/6/09, ha definito modalità di “accordi volontari tra agricoltori operanti in zone specializzate in una data filiera di produzione di colture non transgeniche”. È definita “zona libera” quella area agricola avente superficie minima di 3.000 ha. contigui (area da individuare mediante riferimenti catastali), in cui non sono coltivate varietà geneticamente modificate di determinate specie vegetali (Prendere a riferimento Elenco colture geneticamente modificate autorizzate da CE) per decisione volontaria di agricoltori che coltivano tale specie vegetale nella suddetta zona su proposta del Comune.
Comune, prima di sottoscrivere accordo (Modello riportato su BUR 62/09) con Organizzazioni professionali agricole, lo sottopone a delibera di Giunta e lo pubblica su stampa, internet, albo pretorio “al fine di favorire la formulazione di eventuali osservazioni” In caso area investa più Comuni, individuare Comune capofila e comunque pubblicazione da attuare in albo pretorio di tutti i Comuni. Eventuali manifestazioni di dissenso valutate da apposito “Nucleo operativo per prevenzione ed intervento in materia di organismi geneticamente modificati”. Atto sottoscritto inviato al suddetto Nucleo che provvederà a verificarne conformità con disposizioni regionali ed a proporre a Servizio Regionale Agricoltura approvazione definitiva di area libera così ottenuta.
Decisione di creare zona libera pubblicata su BUR e su sito www.agri.marche.it e valida 5 anni da data pubblicazione.
Aderenti a zona libera sono tenuti a:
1) comunicare a Servizio Agricoltura “qualsiasi modifica verificatasi rispetto a termini di accordo dichiarato”
2) rispettare accordo sottoscritto per intero periodo di validità
3) inviare a Servizio Regionale Agricoltura eventuale richiesta di rinnovo della zona libera almeno 30 giorni prima di scadenza, sottoscritta da Organizzazioni professionali agricole. Richiesta di rinnovo può includere modifiche ad accordo od estensione di area della zona libera. Richiesta esaminata da Nucleo ed approvata da Servizio Regionale Agricoltura.
Perdita di efficacia di accordo si può determinare in caso di:
1) termine per sua creazione scaduto e nessuna richiesta di rinnovo pervenuta o richiesta di rinnovo pervenuta ma respinta;
2) tutti i richiedenti hanno presentato richiesta di annullamento;
3) violati gli impegni comuni sottoscritti.
È compito della Regione accertare mantenimento di obblighi previsti in accordo sottoscritto ed in particolare al Nucleo operativo.
Chiunque intende mettere a coltura sementi OGM deve darne comunicazione a Regione, elaborare un piano di gestione aziendale per la coesistenza con le colture biologiche e convenzionali, conservare appositi registri aziendali in cui riportare tutte le informazioni relative alle misure precauzionali adottate. Regione Marche, con D.G.R.M. 1/8/05, ha individuato nel Servizio Sistema Agroalimentare Regionale l’autorità competente ad individuare e riscuotere la tariffa, controllare i siti oggetto di sperimentazione OGM, nonché a raccogliere ed elaborare informazioni da far confluire su SIAN.
Regione istituisce un fondo per un equo risarcimento per eventuali danni causati dalla inosservanza del piano di coesistenza al fine di “consentire il ripristino delle condizioni agronomiche preesistenti ad evento dannoso”.
Conduttore agricolo deve rispettare piano regionale. Se subisce un danno ha diritto al risarcimento da parte di “chiunque abbia cagionato i danni derivanti dalla inosservanza del piano di coesistenza e del paino di gestione aziendale, compresi dai fornitori dei mezzi tecnici di produzione e dagli altri operatori della filiera produttiva primaria”.
Conduttore non responsabile solo nel caso abbia utilizzato sementi certificate da Autorità pubblica e munito di dichiarazione ditta sementiera attestante assenza organismi geneticamente modificati.
Il conduttore agricolo può stipulare assicurazione per la responsabilità o contro danni da queste colture.
MI.P.A.F. attua programma annuale di controllo su sementi di mais e soia prodotte in Italia, o provenienti da CE e Paesi Terzi al fine di accertare assenza di OGM.
Rivenditori di sementi di mais e soia segnalano a Servizio Agricoltura Regionale “dosi di sementi poste in vendita distinte per varietà, lotti e partite”.
Programma nazionale attuato entro 15 Febbraio per mais e 15 Marzo per soia (Per anno 2013 prorogata con D.M. 29/1/13 al 15/4/2013 e 15/5/2013), riguarda almeno 20% partite di soia e mais destinate a commercializzazione vedrà impegnati:
a) Ispettorato Repressione Frodi, in collaborazione con Agenzia Dogane, nei depositi di stoccaggio e punti di entrata terrestri e portuali delle sementi provenienti da Paesi CE e Paesi Terzi;
b) ENSE presso ditte sementiere che selezionano lotti di sementi di produzione nazionale o provenienti da Paesi CE e Paesi Terzi riconfezionati in Italia;
c) Servizio Fitosanitario Regionale, in collaborazione con Agenzia delle dogane, nei punti di entrata terrestri e portuali “ai fini del rilascio del nulla osta sementiero”.
Metodo di analisi per attestare presenza di OGM nei lotti di sementi di mais e soia è quello certificato da ENSE e riportato su G.U. 281/03.
Lotti esaminati immessi in commercio solo dopo risultato analisi. In caso di opposizione, analisi di seconda istanza effettuate presso Istituto Sperimentale per la Cerealicoltura di Bergamo. Risultati delle analisi comunicati a fine di monitoraggio a MI.P.A.F.
Regione chiederà a MI.P.A.F. risultati dei controlli eseguiti su lotti di sementi di mais e soia e se verifiche di partite di tali prodotti circolanti nelle Marche “risultano tutte conformi e preventivamente controllate”.
Regione Marche con D.G.R.M. 542 del 23/4/2012 ha approvato per anno 2012:
a) Piano delle attività necessarie per la prevenzione ed intervento di contrasto in materia di OGM, affidandone esecuzione a “Nucleo operativo per la prevenzione ed intervento in materia di OGM”, istituito presso Servizio Regionale Agricoltura, con il compito di:
1) tutelare agricoltori e consumatori circa qualità e salubrità delle colture agricole e dei prodotti agroalimentari marchigiani, con particolare riguardo per le produzioni biologiche;
2) proporre eventuali modifiche al Piano, tenendo conto evoluzione del quadro legislativo di riferimento
3) risultare referente in materia di coesistenza tra colture transgeniche, convenzionali, biologiche. A tal fine Nucleo potrà avvalersi di docenti universitari competenti su argomento (a cui riconosciute solo spese di viaggio, vitto ed alloggio). Nucleo si riserva di effettuare tutti i controlli che dovessero rendersi necessari anche di tipo sperimentale;
4) garantire agricoltori circa impiego di sementi convenzionali iscritte a registro nazionale varietà “i cui lotti risultano esenti da presenza accidentale di OGM” e conformi a norme comunitarie e nazionali. Controlli nel settore sementiero coordinati tra MI.P.A.F. e Regione per evitare sovrapposizioni (Richiedere a MI.P.A.F. risultati analisi lotti di sementi di mais e soia già analizzati). Particolare attenzione posta a varietà di mais transgenico “MON 810”, già in circolazione in territorio CE, il cui impiego è vietato nelle Marche ai sensi L.R. 5/04. Prelievo, attuato a fini tutela ambientale e secondo metodiche ufficiali MI.P.A.F., di campione significativo di sementi di mais e soia nelle 5 Province delle Marche (se non già controllate dal piano di controllo nazionale predisposto da MI.P.A.F.), tenendo conto esperienza accumulata nel periodo 2005/11 con priorità “per lotti più impiegati” e primi risultati analitici per verificare veridicità delle dichiarazioni rilasciate da ditte sementiere, attestanti “assenza di organismi geneticamente modificati” (Agricoltori debbono conservare cartellini delle sementi impiegate e dichiarazioni di ditte sementiere per facilitare controlli). Nucleo esegue controlli, avvalendosi di Corpo Forestale dello Stato ed ASSAM, nel periodo Marzo-Maggio 2012 (Successivi controlli eseguiti su sementi di mais e soia in seconda semina). Analisi delle sementi prelevate inviate ad Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria-Marche Laboratorio di Pesaro, Ancona, Macerata, Fermo. Se dai controlli emergono lotti positivi, presi provvedimenti cautelativi a carico delle ditte produttrici;
5) informare operatori agricoli e consumatori, che possono rivolgersi a Roberto Gatto o Leonardo Valenti presso Regione Marche dal Lunedì al Venerdì ore 9,30 12,30 tel. 071/8063651 o scrivere a Regione Marche P.F. Competitività e Sviluppo di Impresa Agricola, Nucleo operativo per la prevenzione ed intervento in materia di OGM via Tiziano 44 Ancona, o consultare sito www.agri.marche.it/ogm in cui evidenziati controlli effettuati, o mediante incontri pubblici e stampa di materiale divulgativo rivolto ad operatori agricoli e consumatori;
b) programma controlli su alimenti animali a base di mais e soia effettuato da Servizio Veterinario Regionale.
Entità aiuto:
D.G.R.M. 542 del 23/4/2012 stanziati fondi per:
– attivare azioni di prevenzione ed interventi di contrasto ad OGM
– partecipazione, anche finanziaria, ad eventi di interesse della Rete di Regioni OGM Free organizzati nel 2012, nonché all’assunzione della Presidenza per triennio 2011-2013 della Rete delle Regioni OGM Free, compresa gestione ed aggiornamento sito internet www.gmofree-euregions.net;
– rimborso spese derivanti da campioni di mais e soia prelevati da Corpo Forestale dello Stato.
Legge 244/07 ha istituito:
1) Fondo per promozione di azioni positive in favore di filiere produttive agricole esenti da contaminazioni da organismi geneticamente modificati dotato di 2.000.000 per promuovere a livello internazionale il modello italiano di partecipazione informata del pubblico ai processi decisionali sull’emissione di OGM e per favorire filiere produttive agricole esenti da contaminazioni OGM;
2) Fondo per la promozione della ricerca e formazione avanzata nel campo delle biotecnologie dotato di 3.000.000 per favorire sviluppo di ricerca e formazione avanzata nel campo delle biotecnologie.
Fondi gestiti da MI.P.A.F. e Ministero Università anche in convenzione con Fondazioni ed Associazioni indipendenti.