AIUTI COMMERCIO NON ALIMENTARE

AIUTI COMMERCIO NON ALIMENTARE (D.G.R. 516/18; D.D.S. 20/06/18)   (commag07)

Soggetti interessati:

Piccole imprese del commercio al dettaglio non alimentare in sede fissa, aventi un volume di affari nel 2017 inferiore a 500.000 €

Escluse: attività di vendita non rivolte al pubblico (spacci interni); attività di vendita merci prodotte in proprio (agricoltori, artigiani); attività di farmacie e parafarmacie; attività di rivendita carburanti; attività che prevedono la trasformazione dei prodotti; attività di noleggio; attività di commercio elettronico; attività promiscue; attività di commercio all’ingrosso; attività di monopolio.

 

Iter procedurale:

Regione emanato, con DDS 275 del 20/06/2018, bando ad evidenza pubblica, a seguito del quale i soggetti interessati presentano, tramite PEC (regione.marche.intercom@emarche.it) a Regione Marche PF Programmazione integrata, Commercio, Cooperazione ed Internazionalizzazione, entro il 20 Settembre 2018 una domanda in bollo (Modello pubblicato su BUR 56/18) con firma autenticata, corredata da:

  1. elenco delle spese da sostenere/sostenute, con copia dei preventivi per lavori od acquisti da eseguire e/o copia delle fatture dei lavori od acquisti già eseguiti
  2. dichiarazione sostitutiva di notorietà attestante che l’impresa dal 20/09/2015 non percepisce contribuiti pubblici per la stessa unità commerciale, o che non ha mai percepito per questa contributi pubblici
  3. dichiarazione sostitutiva di notorietà attestante il rispetto del regime “de minimis”
  4. copia del documento di identità in corso di validità del richiedente

Servizio Regionale, nell’ambito dell’istruttoria, può chiedere chiarimenti e/o documenti integrativi da far pervenire entro 15 giorni, pena inammissibilità delle spese.

A conclusione dell’istruttoria, sono escluse domande incomplete, o inviate “fuori dal termine fissato”, o non inviate tramite PEC, o mancanti di firma autenticata, o mancanti dei documenti prescritti o richiesti dalla Regione in fase di istruttoria, o mancanti dell’autorizzazione di SCIA/DIA all’esercizio commerciale, o riguardanti più esercizi commerciali.

Servizio Regionale redige graduatoria entro 17/02/2019, tenendo conto delle seguenti priorità:

  1. esercizi commerciali, gestiti in forma singola o associata, ubicati nei centri storici: 10 punti, se allegata una dichiarazione attestante l’ubicazione dell’esercizio commerciale nel centro storico
  2. esercizi commerciali i cui titolari hanno un’età compresa tra 18 e 35 anni (nel caso di società di fatto ed in nome collettivo, requisito posseduto da almeno 1 socio; nel caso di società in accomandita semplice, requisito posseduto da almeno 1 socio accomandatario. Priorità non assegnata alle società a responsabilità limitata e alle società per azioni): 15 punti
  3. fatturato di esercizio commerciale ottenuto nel 2017: 15 punti se fino a 150.000 €; 10 punti da 151.000 a 300.000 €; 5 punti da 301.000 a 500.000 €
  4. esercizi commerciali che non hanno mai percepito aiuti pubblici per unità in questione: 30 punti
  5. esercizi commerciali che al momento di invio della domanda hanno già eseguito lavori ed acquisti per almeno il 70% dell’investimento preventivato: 15 punti
  6. esercizi commerciali che al momento di invio della domanda hanno già completato e fatturato lavori ed acquisti previsti: 30 punti
  7. esercizi commerciali il cui titolare o legale rappresentante è donna: 5 punti

A parità di punteggio, priorità assegnata a: esercizi commerciali che a partire dal 20/09/2015 non hanno percepito contributi pubblici per unità in questione; rapporto più alto tra entità di investimento ammissibile e numero di abitanti del Comune sede di unità oggetto di intervento; ordine cronologico di presentazione della domanda.

Servizio comunica, entro 30 giorni dalla pubblicazione della graduatoria, ad interessato “l’avvenuta concessione del contributo o i motivi del suo diniego”.

Progetti finanziati debbono essere realizzati (cioè tutti i beni debbono essere fatturati, consegnati ed installati e le relative fatture quietanzate), entro 4 mesi dalla pubblicazione della graduatoria su BUR pena decadenza del contributo.

Ammesse varianti al progetto approvato, purché inviata una preventiva richiesta motivata alla Regione, che provvederà a dare l’assenso, “previa verifica del mantenimento dei requisiti”. Se a seguito della variante, la spesa complessiva risulta inferiore a quella iniziale, la Regione provvede a rideterminare il contributo, previa verifica di conformità dell’intervento realizzato. Variante non può mai determinare un aumento di contributo.

Beneficiario deve, entro 30 giorni dal termine fissato per la conclusione del progetto, inviare a Regione, tramite PEC, una specifica richiesta di liquidazione del contributo, allegando:

  • elenco riassuntivo e descrittivo dei lavori eseguiti
  • dichiarazione sostitutiva di notorietà attestante che l’impresa non ha ottenuto, né richiesto agevolazioni pubbliche per gli stessi investimenti
  • copia delle fatture oggetto di contributo quietanzate tramite: bonifico bancario; assegno circolare/bancario o carta di credito con relativo estratto conto bancario da cui risulta l’accreditamento dell’importo a favore del fornitore; lettera liberatoria del fornitore

Regione liquiderà direttamente all’operatore commerciale l’aiuto in un’unica soluzione entro 60 giorni dall’invio della documentazione a rendiconto.

Beneficiario deve fornire tutte le informazioni richieste per il monitoraggio e consentire l’accesso ai propri locali e documenti ai funzionari della Regione incaricati dei controlli

Regione può eseguire in qualsiasi momento ispezioni per accertare l’effettivo  svolgimento del progetto di investimento e la veridicità delle dichiarazioni in domanda.

Sanzioni:

Si ha revoca del contributo, con restituzione dell’importo versato (maggiorato degli interessi legali), in caso di:

  • mancata ultimazione del progetto nei termini prescritti;
  • investimento realizzato in entità inferiore al 70% di quello previsto e/o a 5.000 €;
  • concessione per lo stesso investimento di altre agevolazioni pubbliche di qualsiasi natura;
  • progetto realizzato in modo difforme da quello approvato, senza preventiva autorizzazione;
  • mancata presentazione del rendiconto nei termini previsti;
  • cessazione dell’attività prima dell’invio del rendiconto, o comunque prima di 4 anni dalla data di erogazione dell’aiuto;
  • accertata insussistenza delle condizioni previste per l’accesso ai contributi;
  • accertata la non veridicità di quanto dichiarato dall’impresa ai fini dell’assegnazione dei punteggi di priorità, con conseguente uscita della domanda dalla graduatoria finanziabile.

 

Entità aiuto:

Per anno 2018 stanziati 145.000 €, a cui possono aggiungersi le eventuali economie di spesa accertate in sede di istruttoria.

È concesso un contributo in conto capitale pari al 15% delle spese effettivamente sostenute (minimo di 5.000 € e massimo di 50.000 €) a partire dal 01/11/2017 per:

  • ristrutturazione, manutenzione (straordinaria ed ordinaria), ampliamento dei locali adibiti alle attività commerciali
  • arredi, attrezzature fisse e mobili (compresi hardware e software) strettamente funzionali all’attività commerciale
  • acquisto di merci inerenti l’attività di vendita dell’esercizio commerciale fino a 30.000 € (IVA esclusa), purchè abbinato ad un investimento di almeno 5.000 €

Escluse spese per: locali di deposito merci ed uffici (anche se contigui ad unità commerciale); acquisto di azienda e delle relative attrezzature ed arredi; oneri per la stipula di contratti relativi alla fornitura di acqua, luce, gas; oneri di urbanizzazione; spese notarili; registrazioni di atti; telefonia mobile; investimenti immobiliari e mobiliari mediante leasing; acquisto di veicoli; acquisto di beni usati; spese tecniche per la predisposizione di atti comunali (DIA/SCIA, cambio di destinazione d’uso dell’immobile); acquisto di oltre 1 PC portatile, notebook o assimilati; spese di noleggio o leasing; distributori automatici; fatture/ricevute di importo inferiore a 100 €; interessi passivi; IVA; sistemazione di esterni (rifacimento e/o asfaltatura di piazzali, illuminazione, recinzione, cancelli, …); costi di progettazione, direzione lavori e consulenze.

Le agevolazioni sono concesse nell’ambito del regime “de minimis” (cioè non oltre 200.000 € di aiuti complessivi percepiti da impresa in tale regime in 3 anni) ed è vietato il cumulo con altre agevolazioni pubbliche per il medesimo investimento.