NORME
IMPIANTI ARBORICOLTURA DA LEGNO (D.G.R.M. 6/11/01) (bosco34)
Soggetti interessati:
Chiunque intende
operare su:
1)
castagneti da frutto,
cioè “quei soprassuoli costituiti da piante prevalentemente coetanee di altezza
non superiore a 6 m., con sesto regolare inferiore a 5x5 m. sottoposti a cure
colturali aventi almeno cadenza annuale, idonei alla raccolta dei frutti con
mezzi meccanici”;
2)
impianti di
arboricoltura da legno, cioè “impianto specializzato di specie arboree di
pregio e/o rapido accrescimento, con caratteristiche di prevalente coetaneità,
sesto di impianto regolare e cure colturali ricorrenti”.
Tali formazioni
arboree avendo finalità produttive non costituiscono bosco.
Iter procedurale:
Nei castagneti da frutto “liberamente
esercitabili seguenti cure colturali”:
a)
potatura di
allevamento, formazione, produzione e ringiovanimento compresa capitozzatura e
preparazione portainnesti
b)
esecuzione di
innesti
c)
taglio della
vegetazione invadente e ripulitura delle superfici al fine di agevolare
raccolta delle castagne
d)
formazione e
ripristino di ripiani sostenuti da muri a secco e ciglioni inerbiti.
Lavori che è possibile eseguire previa denuncia a
Provincia o Comunità Montana da inviare almeno
30 giorni prima inizio lavori sono:
a)
sostituzione piante
di castagno morte o non più produttive fino ad un massimo di 5/anno
b)
taglio dei polloni
di castagno o di altre specie
c)
concentramento e
bruciatura materiale di risulta in spazi idonei, lontani da chiome e nel
rispetto norme antincendio
Lavori su castagneto da frutto che richiedono
autorizzazione a Provincia o Comunità Montana:
a)
taglio piante da
seme di altre specie, sparse o presenti in piccoli gruppi entro castagneto;
b)
esercizio di
attività colturali entro castagneti;
c)
diradamento
castagneto da frutto finalizzato a migliore distribuzione spaziale dei
soggetti;
d)
taglio castagni da
frutto per altri scopi consentito nella misura di 2/anno purchè sostituiti;
e)
conversione
castagneto da frutto in fustaia da legno. Vietata conversione a ceduo salvo
specifiche esigenze fitosanitarie;
f)
estirpazione
ceppaie piante infestanti con obbligo di colmare buche.
Castagneti abbandonati equiparati a fustaie.
Recupero a castagneto da frutto attuato mediante taglio vegetazione spontanea
insediata, potatura o taglio vecchie piante di castagno, innesto di nuovi
soggetti. Tali operazioni soggette ad autorizzazione Provincia o Comunità
Montana, che può chiedere “a garanzia e rinnovazione … versamento specifica
somma o stipula di poliza fidejussoria di importo pari al costo presunto dei
lavori ed a validità di 3 anni”. Garanzia viene svincolata non appena accertato
completamento recupero (Sopralluogo da parte Corpo Forestale, Servizio
Valorizzazione Terreni, Provincia o Comunità Montana alla presenza di
proprietario e progettista). Se accertata incompletezza lavori, si invita
proprietario ad eseguire tutti i lavori previsti fissando termine. Se questo
non rispettato, cauzione di garanzia incamerata.
Conversione di “cedui a prevalenza castagno” a
castagneti da frutto oggetto di autorizzazione rilasciata da Provincia o
Comunità Montana. Operazione eseguita mediante “taglio a raso con eventuale
rilascio dei soli tirasucchi” e solo in caso di cedui di età inferiore a 30
anni e superfici fino ad 1 ha. contiguo ed accorpato.
Provincia o Comunità Montana per problemi di
natura fitosanitaria legati a patologie del castagno può consentire deroghe su
periodi e modalità di taglio e potatura.
Impianti di arboricoltura da legno trattati a
taglio raso con eventuale rimozione di ceppaie eseguite in qualunque periodo
dell’anno previa denuncia inizio lavori a Provincia o Comunità Montana, salvo
casi di pregiudizio idrogeologico da valutare da parte di tali Enti. Modalità
di trattamento e turno di utilizzazione fissato da proprietario, salvo caso di
impianti attuati con fondi pubblici in cui piano colturale approvato da parte
Ente erogatore aiuti.
Ogni forma di utilizzo alle formazioni ripariali
ubicate all’interno degli alvei subordinata ad autorizzazione rilasciata da
Servizio Opere Pubbliche (Analoga procedura per “trattamento delle formazioni
ripariali radicanti all’esterno degli alvei”)