ENTE PARCO (Legge 305/89, 394/91; D.P.R. 6/8/93, 5/6/95; D.M. 19/11/12;
L.R. 15/94, 44/95, 13/12, 45/12; D.G.R. 1/8/12) (teramb04)
Soggetti interessati:
Cittadini ed imprese che ricadono
in aree protette riconosciute a livello nazionale o regionale
Iter procedurale:
Con D.M. 19/11/2012, Ministero
Politiche Agricole istituito Osservatorio nazionale del paesaggio rurale con lo
scopo di assicurare un migliore indirizzo di misure dello sviluppo rurale per
valorizzare e tutelare paesaggio rurale e sue tradizioni agricole, nonché
patrimonio agroalimentare di tale territorio.
Ministero Ambiente e Regione individua aree di particolare
interesse naturalistico da tutelare, provvede a delimitazione provvisoria ed
adotta misure di salvaguardia, vietando:
a)
esecuzione nuove costruzioni o ristrutturazioni fuori
dei centri abitati, nonché mutamenti di destinazione dei terreni agricoli o
della morfologia del territorio, salvo preventiva autorizzazione Ministero o
Regione. Termine per inizio lavori e durata concessione edilizia (3 anni da
rilascio) decorre da data concessione deroga del Ministero o Regione che
inserisce nell'atto clausole attinenti
vincolo ambientale;
b)
cattura, uccisione, danneggiamento fauna e flora
selvatica, salvo prelievo effettuato a scopi di ricerca scientifica;
c)
immissione di specie floristiche e faunistiche estranee
agli ecosistemi originari;
d)
apertura di nuove cave, miniere, discariche salvo
autorizzazione Ministero Ambiente o Regione;
e)
modificazione regime delle acque. Opere bonifica agraria
autorizzate da Ministero o Regione;
f)
costruzione di recinzioni, salvo quelle connesse ad
attività agro-silvo-pastorale "purché realizzate secondo tipologie e
materiali tradizionali";
g)
realizzazione nuovi tracciati viari o nuovi bacini
idrici;
h)
circolazione di motoveicoli o veicoli fuori delle
strade;
i)
taglio di boschi o apertura nuove piste forestali,
salvo autorizzazione Ministero o Regione.
Misure di salvaguardia
provvisoria valida fino ad adozione provvedimento definitivo di istituzione
Parco (comunque non oltre 6 mesi). Comuni sono incaricati di vigilare su
osservanza vincolo ambientale. Classificazione di Parchi nazionali e riserve
naturali effettuata da Ministero Ambiente di intesa con Regione. Istituzione
Parco Nazionale attuata con decreto Presidente Repubblica, su proposta
Ministero Ambiente di intesa con Regioni interessate e previa consultazione di
Comuni e Province.
Per promuovere costituzione
di un Parco o riserva naturale, Regione convoca apposita conferenza, cui
partecipano Comuni, Province, Comunità Montane interessate, che approva, entro
60 giorni da 1° convocazione, "documento di indirizzo", comprendente:
perimetrazione provvisoria; aree potenzialmente idonee per "elevato valore
botanico, vegetazionale, emergenze geologiche e geomorfologiche, foreste
demaniali"; individuazione obiettivi da perseguire; effetti della
costituzione di una area protetta.
Se termini non rispettati, Giunta
Regionale presenta propria proposta.
Parchi regionali sono istituiti
con legge regionale (mentre per riserve naturali è sufficiente delibera del
Consiglio Regionale), previo parere delle Organizzazioni agricole, sociali ed
economiche.
Regione Marche ha istituito, con
relativa perimetrazione, seguenti Parchi regionali: Conero; Gola della Rossa;
Monte San Bartolo; Sasso Simone e Simoncello (Per Parco Conero e Sasso Simone e
Simoncello vedi scheda “teramb36”).
Regione Marche, con D.G.R. 1190
del 1/8/2012, approvato schema di statuto tipo (riportato su BUR 83/12) di Enti
di gestione dei Parchi naturali protetti, comprendente:
1)
natura giuridica del Parco (soggetto di diritto
pubblico) e sede del Parco;
2)
competenza territoriale del Parco;
3)
finalità del Parco con particolare riferimento a:
·
applicare metodi di gestione o restauro
ambientali atti a garantire integrazione tra uomo ed ambiente naturale, anche
tramite tutela di valori antropologici, archeologici, storici, architettonici e
delle attività agro-silvo-pastorali tradizionali;
·
conservare specie animali e vegetali,
associazioni vegetali e forestali, singolarità geologiche, formazioni
paleontologiche, biotopi, valori economici, processi naturali, equilibri
idraulici ed idrogeologici ed ecologici, patrimonio biogenetico;
·
promuovere attività di educazione, formazione e
ricerca scientifica anche interdisciplinare, nonché attività ricreative
compatibili;
·
difendere e ricostituire equilibri idraulici ed
idrogeologici;
·
promuovere qualificazione di condizioni di vita
e lavoro delle popolazioni locali, nonché attività agro-silvo-pastorali;
·
garantire gestione e conservazione in stato
soddisfacente siti rete Natura 2000 e Direttive Habitat uccelli;
·
favorire valorizzazione e sperimentazione di
attività produttive compatibili con ambiente;
·
promuovere partecipazione di forze sociali
presenti nel territorio ed Enti locali con cui ricercare forme di
collaborazione;
4)
nome e simbolo del Parco approvato da Consiglio
Direttivo, di cui ha uso esclusivo, salvo concederlo mediante convenzione “a
servizi e prodotti locali che presentano adeguati requisiti di qualità e
contribuiscono a realizzare finalità istituzionale del Parco”;
5)
Organi del Parco durano in carica 5 anni (rinnovabili solo 1 volta) e sono:
·
Presidente eletto da Consiglio Direttivo tra i
suoi componenti, con votazione palese a maggioranza dei consiglieri in carica. E’
rappresentante legale del Parco, sovrintende al suo funzionamento, convoca e
presiede il Consiglio Direttivo, svolge funzioni delegate da Consiglio
Direttivo (Escluse competenze proprie di Direttore Parco), adotta provvedimenti
urgenti sottoponendoli poi a ratifica di Consiglio Direttivo nella 1° seduta
utile, nomina tra membri del Consiglio Direttivo un Vice Presidente (lo
sostituisce in caso di assenza od impedimento). Provvedimenti di Presidente
subito esecutivi. Presidente cessa dalla carica in caso di mozione di sfiducia
motivata e sottoscritta da almeno 3 consiglieri. Mozione discussa tra 10 e 30
giorni da sua presentazione e votata da maggioranza assoluta dei componenti
Consiglio Direttivo;
·
Consiglio Direttivo composto da: 1
rappresentante Regione; 2 rappresentanti nominati congiuntamente da Provincia e
Comuni il cui territorio ricade nel perimetro del Parco, adottando criterio di
rotazione di rappresentanza di Enti; 1 rappresentante Associazioni di
protezione ambientale; 1 rappresentante Associazioni agricole. Al Consiglio
Direttivo partecipa, senza diritto di voto, Direttore che svolge funzioni di
segretario. Consiglio direttivo costituito con delibera di Giunta Regionale
qualora designata maggioranza dei suoi componenti (In caso di dimissioni consigliere,
nominato sostituto qualora dimissioni accettate da Consiglio) e dura in carica 5 anni. E’ compito del
Consiglio direttivo:
a)
approvare statuto ed eventuali successive revisioni;
b)
approvare regolamento del Parco, nonché regolamenti,
contratti, convenzioni, personale, funzionamento uffici;
c)
approvare bilanci annuali, assestamento e conto
consuntivo;
d)
ratificare atti emessi da Presidente in via di urgenza
di competenza del Consiglio stesso;
e)
deliberare programmi, relazioni revisionali e
programmatiche, nonché progetti di intervento preliminari;
f)
assumere ogni altro provvedimento demandato da Legge,
regolamenti o sottoposto da Presidente;
g)
nominare Commissione tecnica per rilascio di nulla
osta;
h)
deliberare in ordine ad espropriazioni, indennizzi,
prelazioni;
i)
approvare regolamento su criteri e modalità di
erogazione di eventuali contributi, sovvenzioni ed aiuti finanziari, nonché
attribuzione di vantaggi economici di ogni genere a persone, imprese, Enti
pubblici o privati;
j)
approvare simbolo del Parco;
k)
deliberare costituzione o resistenza di Enti nei
giudizi riguardanti fatti dolosi o colposi, che possono compromettere integrità
di patrimonio naturale e per annullamento di atti lesivi a finalità del Parco;
l)
svolgere azione di indirizzo e programmazione di
attività del Parco “improntata ai principi di buon andamento, imparzialità e
legalità”;
m)
nominare Direttore;
n)
approvare dotazione organica.
Consiglio
convocato da Presidente che fissa ordine del giorno, o da 3 consiglieri, almeno 1 volta/anno. Seduta tenuta entro 30 giorni da richiesta, altrimenti Consiglio convocato con stesso
ordine del giorno da consigliere più anziano. Avviso di convocazione del
Consiglio con ordine del giorno pubblicato ad Albo pretorio o sito internet del
Parco almeno 3 giorni prima di
seduta (24 ore prima “per casi di
motivata urgenza”). Avviso di convocazione inviato a consiglieri a mano o per
e-mail o per fax.
Seduta del
Consiglio valida se intervengono maggioranza consiglieri in carica (Non contano
consiglieri che si allontanano prima di votazione). In caso di impedimento del
Presidente, Consiglio presieduto da VicePresidente o consigliere più anziano.
Sedute del Consiglio sono pubbliche, salvo nei casi stabiliti con delibera
motivata di Consiglio o questioni inerenti giudizi su qualità morali,
condizioni economiche di persone.
Decisioni
prese a maggioranza dei presenti. Se proposta di delibera respinta non può
essere ripresentata nella stessa seduta. Consiglieri non possono partecipare a
deliberazioni riguardanti controversie con il Parco, in cui sono in qualche
modo parte in causa. Delibere del Consiglio pubblicate in Albo pretorio di
Parco per 15 giorni, dopo di che
diviene esecutiva (Consiglio per motivi di urgenza può dichiarare delibera
“immediatamente eseguibile”).
Verbale
sintetico di riunione del Consiglio sottoscritto da Presidente o in assenza da
Direttore, e su eventuali dichiarazioni di voto di singolo consiglieri;
·
Revisore dei Conti nominato da Assemblea Regionale fra iscritti
nel registro revisori contabili;
·
Comunità del Parco istituita con decreto del
Presidente e composta da: rappresentati di Enti locali compresi nel territorio
del Parco; categorie economiche, sociali e culturali; Camera di Commercio;
Università; Associazioni ambientaliste; eventuali altri soggetti rappresentativi
del territorio interessati ad attività del Parco. Componenti Comunità del Parco
si riuniscono almeno 2 volte/anno su convocazione Presidente o richiesta di
almeno 1/3 componenti (altrimenti convocazione d’ufficio da parte Presidente
Parco). Alle riunioni possono partecipare membri del Consiglio Direttivo e
Direttore. Nella 1° riunione nominato Presidente e VicePresidente. Validità
delle sedute e delle decisioni con stessa procedura di Consiglio Direttivo
relativamente a questioni poste alla sua attenzione da Consiglio Direttivo,
parere su documento preliminare del piano pluriennale economico e sociale del
Parco e proposte di regolamento Parco, nonché iniziative per garantire più
ampia informazione e partecipazione delle Comunità locali;
·
Direttore del Parco è il soggetto responsabile
della correttezza, efficienza, efficacia, economicità della gestione
amministrativa. Nominato da Ministero Ambiente su terna proposta da Consiglio
Direttivo tra soggetti iscritti ad Albo nazionale Direttori Parco (Ministero
fissa requisiti di iscrizione ad Albo). Presidente Parco stipula con Direttore
contratto avente durata minima di 3 anni
e massima di 5 anni. Compiti del Direttore sono:
a)
dirigere uffici e servizi secondo norme dettate da
Legge, statuto e regolamento;
b)
formulare ad organi competenti proposte per definizione
obiettivi e programmi da attuare;
c)
responsabilità delle procedure di appalto e stipula dei
contratti;
d)
curare attuazione piani, programmi, direttive definiti
da altri organi di Parco;
e)
collaborare ed assistere organi di Ente Parco;
f)
esercitare poteri di spesa connessi a funzioni proprie
in modo autonomo;
g)
partecipare con funzioni consultive e di assistenza a
riunioni del Consiglio Direttivo, curando verbali;
h)
rappresentare Parco in sedi tecniche ed operative su
delega del Presidente;
i)
emanare di atti che impegnano Ente Parco verso
esterni.
In caso di
impedimento del Direttore, Presidente assegna sue funzioni, per periodo non
superiore a 6 mesi, a funzionario di grado inferiore
Giunta Regionale:
a)
stabilisce direttive, indirizzi, obiettivi cui Enti
Parco debbono conformare propria attività per ridurre spesa per personale e
razionalizzazione spese di gestione;
b)
approva programma triennale regionale per aree
protette. Enti Parco presentano, tenendo conto di tale programma, programma
annuale di interventi, contenente relazione su attività svolta nell’anno
precedente;
c)
approva schema tipo di statuto per Enti gestione dei
Parchi regionali, a cui Consigli Direttivi Enti Parco debbono adeguare entro 10
giorni da costituzione statuti vigenti.
Strumenti di gestione del Parco
sono:
-
regolamento del Parco che prevede:
a)
divieto di attività ed opere che possono compromettere
salvaguardia paesaggio e degli habitat naturali di flora e fauna protetta.
Ammesse opere di manutenzione impianti tecnologici esistenti;
b)
svolgimento attività agro-silvo-pastorale. Vincoli per
tali attività, di tipo temporaneo o permanente, “possono dar luogo a compensi
od indennizzi che tengono conto dei vantaggi e svantaggi derivanti dall’attività
del Parco”;
c)
indennizzi per danni provocati da liquidare entro 90
giorni dal verificarsi evento;
d)
soggiorno e circolazione turisti;
e)
svolgimento attività affidate a giovani, disoccupati,
volontariato ...;
f)
svolgimento attività sportive, ricreative, educative,
di ricerca ....;
g)
accessibilità territorio ad anziani, handicappati ...;
h)
divieto di catturare, danneggiare animali o vegetali,
salvo interventi autorizzati;
i)
apertura cave ed asportazione materiali;
j)
regime delle acque;
k)
uso fuochi all'aperto;
l)
tipologia dei prelievi faunistici e di abbattimenti
selettivi solo per “ricomporre squilibri ecologici accertati". Prelievi ed
abbattimenti proposti da Ente Parco ed attuati con proprio personale o
personale autorizzato scelto con priorità tra cacciatori residenti nel Parco a
cui attuati idonei corsi formazione, od in subordine guardie venatorie della
Provincia, comunque sotto sorveglianza Ente Parco;
m)
valorizzazione attività particolari legate ad usi,
costumi, consuetudini della popolazione residente nel Parco, "nonché
espressioni culturali proprie e caratteristiche di identità delle comunità
sociali".
Regolamento
predisposto da Organismo gestore Parco inviato a Provincia che, acquisito
parere Comitato scientifico per aree protette e dei Comuni interessati (parere
espresso entro 40 giorni da richiesta) approva regolamento. Nel caso Parco o
riserva naturale ricada in più Province, regolamento approvato con stesso iter
procedurale da Regione.
Regolamento
pubblicato su B.U.R. entra in vigore dopo 90 giorni
-
piano del Parco o della riserva naturale, contenente:
a)
analisi della situazione, comprendente: informazioni
relative ad area protetta e relativa cartografia (scala 1:25.000 o 1:10.000),
informazioni su ambiente fisico (v. idrologia ed idrografia, clima, geologia,
geomorfologia, suoli e pedologia, ambiente biologico, flora e vegetazione con
particolare attenzione a quella rara ed in via di estinzione, fauna), su
ambiente umano (significato dell'area protetta in ambito locale, viabilità e
sistemi locali situazione demografica e socio-economica, uso attuale dei
terreni forestali ed agrari, archeologia e storia della zona, cultura
contemporanea, assetto urbanistico territoriale, turismo in termini di
visitatori, di strutture, di uso delle risorse da parte dei visitatori),
relazioni tra ambiente fisico naturale ed uomo per conservare status dell'area,
bibliografia;
b)
valutazione situazione preesistente, comprendente:
riconoscimento valore area; valutazione importanza della zona protetta in base
a dimensione, diversità, naturalità, rarità, fragilità, tipicità, storia
passata, valore potenziale della zona, richiamo intrinseco; identificazione dei
valori maggiori del luogo; influenze interne ed esterne esercitate su area
protetta con relativa valutazione di impatto ambientale;
c)
obiettivi del piano suddivisi per sezioni operative,
quali: uso del territorio, gestione del patrimonio naturalistico, gestione del
patrimonio storico-architettonico e paesaggistico, promozione sviluppo
socio-economico locale, interpretazione ed educazione ambientale gestione del
patrimonio agricolo e zootecnico;
d)
proposte operative suddivise in:
1)
gestione ed organizzazione del territorio:
perimetrazione definitiva Parco e relativa zonizzazione, suddivisa in: riserve
integrali; riserve generali orientate (Ammesse opere manutenzione edifici,
attività produttive tradizionali); aree
protezione (Ammesse attività produttive tradizionali o con metodi
compatibili con ambiente); aree di promozione economica e sociale; aree contigue;
2)
gestione patrimonio naturale, storico-architettonico e
paesaggistico, tramite inventario monitoraggio, studio per recupero ed uso di
tali risorse (Definire tipo di uso e periodo di tempo, nonché "condizioni
delle risorse al presente livello di uso");
3)
promozione sviluppo socio-economico locale, compatibile
con obiettivo conservazione;
4)
uso dell'area protetta nei settori della circolazione
(vie di accesso, reti di sentieri nel Parco), interpretazione ed educazione
ambientale, attività promozionali, culturali e ricreative. Piano dovrà
"valutare, implementare, riorganizzare, o quando inconciliabili,
eliminare" le attività esistenti da destinare ad utilizzo pubblico
(visitatori e residenti), scientifico, educativo, di protezione dei visitatori.
E' compresa formazione professionale;
5)
sviluppo generale.
Al Piano
allegare vari documenti cartografici, tra cui: carta topografica di base (scala
1:10.000), carta geomorfologica e geologica (scala 1:10.000), carta uso del
suolo (scala 1.10.000), carta della vegetazione attuale (scala 1:25.000), carta
faunistica (scala 1:50.000) carta della naturalità (scala 1:50.000), carta
vulnerabilità della falda (scala 1:50.000), carta dei vincoli esistenti (scala
1:25.000), carta strumenti urbanistici (scala 1:10.000), carta delle proprietà
(scala 1:25.000), carta degli interventi (scala 1:50.000), carta del Parco con
relativa zonizzazione (scala 1:10.000), carta delle aree contigue (scala
1:10.000).
Piano
approvato da Organismo gestione Parco, sentito Comitato provinciale per
territorio, entro 6 mesi da insediamento Consiglio Direttivo (Se termine non
rispettato, Regione nomina commissario) e depositato presso Comuni (Di tale
deposito dato avviso a popolazione mediante pubblicazione su BUR, su 2
quotidiani a diffusione regionale, affissione manifesti nei Comuni). Chiunque
può presentare osservazioni a piano, nei 60 giorni di deposito, a Consiglio
Direttivo, che esaminate osservazioni inviate, lo approva definitivamente nei
successivi 60 giorni.
Piano inviato,
nei 30 giorni successivi, a Regione, che entro 12 mesi provvede a: verificare
conformità del piano con disposizioni normative e programmatiche regionali;
approvare piano, approvare piano con prescrizioni, respingere piano per sua
rielaborazione. Piano approvato pubblicato su B.U.R. e depositato con allegati
specifici presso Comunità Montane, Comuni, Ente Parco.
Piano
sostituisce piani urbanistici, territoriali o paesistici vigenti ed ha
"effetto di dichiarazione di pubblico interesse, urgenza ed
indifferibilità degli interventi in esso previsti", è subito vincolante per
soggetti pubblici e privati.
Se piano non
approvato entro 2 anni interviene Ministero e, comunque, rimangono valide
misure preventive di salvaguardia fissate con decreto riconoscimento. Piano
modificato e/o aggiornato entro 10 anni
-
Piano pluriennale economico e sociale per la promozione
di attività compatibili (valido 4 anni, ma aggiornato annualmente), adottato da
Organismo gestione Parco, dovrà comprendere:
1)
presentazione Comuni ricadenti in area Parco (storia,
analisi paesistica, situazione fondi);
2)
evoluzione della popolazione, saldo naturale ed
emigrazione;
3)
popolazione attiva, settori di attività produttiva;
4)
reali possibilità di intervento dei Comuni in rapporto
a bisogni e finanziamenti;
5)
ruolo del Parco nel processo di valorizzazione economico
e sociale;
6)
promozione dello sviluppo socio-economico locale
concorrente agli obiettivi di conservazione attraverso:
a)
acquisto o affitto immobili o aree per svolgere
attività Parco, anche mediante esproprio;
b)
attività agricole compatibili, condotte con sistemi
innovativi o con recupero di sistemi tradizionali, funzionali a protezione
ambientale;
c)
recupero e restauro aree di valore naturalistico
degradate;
d)
restauro di centri storici e di edifici di particolare
valore storico e culturale;
e)
informazioni ambientali;
f)
conservazione ed eventuale reintroduzione fauna
selvatica;
g)
recupero di nuclei abitati rurali;
h)
opere igieniche ed idropotabili e di risanamento acqua,
aria, suolo;
i)
opere di conservazione e restauro ambientale del
territorio, compresa attività agricole e forestale;
j)
attività culturali nell'ambito degli interessi Parco;
k)
agriturismo;
l)
attività sportive compatibili;
m)
strutture per utilizzo fonti energetiche a basso
impatto ambientale ed energie rinnovabili;
n) locazione,
acquisto, esproprio di immobili. Esercizio diritto prelazione su terreni in
vendita, se nessun confinante abbia mostrato interesse. Diritto prelazione da
esercitare entro 3 mesi. Se nessuna comunicazione pervenuta o pervenuta con
prezzo superiore, si può esercitare diritto di riscatto entro 1 anno da
trascrizione atto;
o)
concessione indennizzi ad attività agro-silvo-pastorali
oggetto di vincoli, anche parziali o temporanei, posti dal piano Parco o per i
danni provocati dalla fauna selvatica (Indennizzo da versare entro 90 giorni
dal danno);
p)
formazione professionale con particolare riferimento a
riscoperta produzioni ecologiche ad alto valore aggiunto.
Se area
protetta ricade interamente in 1 Provincia, Piano trasmesso a Provincia per
approvazione, altrimenti a Regione. Piano approvato pubblicato su B.U.R.
Piano
modificato e/o aggiornato con stessa procedura almeno ogni 10 anni
-
contabilità del Parco. Consiglio Direttivo approva
bilancio di previsione entro 30 Novembre,
osservando principi di “universalità, integrità e pareggio economico e finanziario,
nonché conto consuntivo entro 30 Aprile”.
Impegni si spesa assunti solo previa attestazione di responsabile contabile “di
relativa copertura finanziaria”;
-
regolamento di contabilità, contratti e convenzioni
adottato da Consiglio Direttivo, in cui definire modalità “per dare in
concessione servizi” con soggetti pubblici e privati;
-
rilascio nulla-osta per esecuzione interventi, entro 60
giorni da richiesta. Se entro tale data non pervenuta nessuna comunicazione, domanda
di intende accolta. Diniego nulla-osta, comunicato ad interessato. Nulla-osta
affisso su Albo pretorio del Comune affinché tutti i cittadini possano
promuovere eventuali ricorsi in via giurisdizionale
-
controllo su attività ed opere eseguite nel Parco. Se
queste dannose per Parco o eseguite in modo difforme da nulla-osta: Ente Parco
deve sospendere lavori ed ordinare ripristino dei luoghi a spese trasgressore.
Se questi non esegue ordine, lavori svolti direttamente da Ente Parco e spese
addebitate a trasgressore tramite
cartelle esattoriali
-
apposizione tabelle lungo confini aree protette,
"in particolare nei punti di intersezione con strade di accesso".
Tabelle da conservare in buono stato e leggibili.
Stato, Regioni, Enti locali,
Comunità del Parco possono promuovere patti territoriali.
Ministero Ambiente promuove
accordi programma per "sviluppo di azioni economiche sostenibili con
particolare riferimento ad attività agro-silvo-pastorale tradizionale,
agriturismo, turismo ambientale".
Sanzioni:
Chiunque trasgredisce
disposizioni emanate da Ente Parco: multa da 25 a 5.000 €
Entità aiuto:
Risorse finanziarie necessarie
per attività Parco (Bilancio in pareggio) comprendono:
a)
contributi ordinari e straordinari di Stato, Regioni,
Provincia, Enti locali interessati al territorio del Parco;
b)
contributi di altri Enti pubblici;
c)
contributi e finanziamenti destinati a progetti
specifici;
d)
lasciti, donazioni, erogazioni liberali in denaro;
e)
eventuali redditi patrimoniali ed immobili di proprietà
dell'Ente Parco;
f)
canoni concessioni, diritti di ingresso e di privativa,
entrate derivanti da servizi resi;
g)
proventi da attività commerciali e promozionali.
Stipula di convenzioni per vendere prodotti
locali di qualità con nome e simbolo
Parco;
h)
proventi dalle sanzioni applicate ai trasgressori od
inadempienti;
i)
ogni altro provento derivante da attività svolta;
j)
agevolazioni e detrazioni fiscali previste da Legge
393/91.
Ai componenti Consiglio Direttivo
Parco spetta solo rimborso di spese documentate per partecipazione alle sedute.
Al Presidente Ente Parco spetta
indennità di carica pari a 20% di quella di Consigliere regionale.
Al revisore dei conti spetta
compenso pari a 80% di quello spettante a Presidente.
Nessun compenso dovuto a
componenti della Comunità del Parco. In caso atto istitutivo di Riserva
naturale prevede costituzione di ulteriori organi spetta ai suoi componenti
solo rimborso spese documentate per partecipazione alle sedute.